Si consiglia di fare a piedi un percorso di due chilometri che da Porta Nuova conduce a S. Damiano: un cammino tra olivi e cappelline, un paesaggio di incomparabile bellezza, in perfetta sintonia con i monumenti che ospita. La chiesa è strettamente legata alla vita del poverello: qui, mentre pregava davanti ad un rustico crocifisso (ora lo si può vedere in Santa Chiara), sentì una voce che lo invitava a restaurare la casa del Signore, invito che egli prese dapprima alla lettera, raccogliendo fondi per il restauro dell'edificio, poi in senso figurato, dove per "casa" si intendeva la Chiesa in senso globale. Qui accolse S. Maria e le sue compagne nel 1212, e questa rimase la sede delle Clarisse fino al 1260, anno in cui si trasferirono nella nuova chiesa di Santa Chiara. Suggestivo è il Refettorio delle monache con le panche originarie in legno e la porta da dove la Santa respinse i Saraceni che assediavano la città; la chiesa con il profondo coro; il Vestibolo, la Sacrestìa, il Coro delle Clarisse del Duecento, il Giardinetto di S. Chiara (con vista sulla pianura), l'Oratorio della Santa, il Chiostro e il suggestivo Refettorio rettangolare con le bancate molto annerite e i tavoli e seggi originali.
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