Non mi deludono mai questi Korda!
Coerenti con il nome leggendario che hanno voluto dare alloro Gruppo affidabile nello sguardo severo e rigoroso sulla Città.
Il rigore accentuato dal bianco e nero, la severità dell'inquadratura sempre precisa, senza sbavature.
Eppure questa nuova raccolta ci narra qualcosa di più e, almeno per me, di nuovo è come se tra gli autori delle foto e Roma fosse sbocciato l'amore.
Come se le fontane di Roma li avessero sedotti, incantati, divertiti.
Quel gusto per i particolari, come a ricercarli sul volto della donna amata.
Quella vitalità del getto d'acqua, di cui ti sembra di godere il sapore ed il chiocciolio.
Quelle immagini sfrontate, di un'amante che si offre allo sguardo dell'amato senza pudori, con la sicurezza della bella donna.
Quella spietatezza nella ricerca della ruga, del segno dell'età, che solo un giovane innamorato ha la necessità impietosa di trovare sulla facciata splendida della seduttrice che lo ha iniziato ai giochi d'amore, quasi a difendersi dalla passione.
Salta agli occhi evidente questo messaggio appassionato, che trasfonde corpo e anima alle immagini di questo catalogo, ci conduce per mano nella Roma rinascimentale,in quella barocca, in quella primonovecentesca e postmoderna.
C'è un dato antropologico e culturale che viene sottolineato in queste immagini dove c'è acqua, c'è sempre vita, movimento, relazione. Un sottile gioco psicologico ti induce il dilemma: è l'acqua funzionale alla presenza umana o viceversa?
E ancora,la ricerca filologica della maniera e della materia che le diverse epoche hanno trovato per far sgorgare l'acqua rende ancor più volgare il segno moderno del segnale stradale del semaforo, della sporcizia della Città.
Mentre gli occhi si saziano di queste immagini a volte gaudenti, a volte dolorose, a volte sfrontate, a volte dimesse, nell'anima ti sembra di sentire il canto libero dell'acqua la sua temerarietà, il suo essere indomita.
...Come i Korda, appunto.