Ambiente e agricoltura è il binomio che caratterizza il centro di Gonnosfanadiga, che offre aspetti inconsueti per la Sardegna meridionale sia per la consistenza del gruppo montuoso (il più esteso ed elevato,sia per la bontà dei prodotti agricoli da sempre apprezzati come olive, insaccati, meloni, solo per citarne alcuni). Nella fascia più bassa delle pendici montane sono stati inseriti dall'uomo alberi da frutta, viti e soprattutto estesi boschi di ulivi la cui coltura risale a tempo immemorabile come confermano le piante millenarie tuttora esistenti. Per questo motivo gli abitanti sono orgogliosi di avere nelle loro campagne non meno di 250.000 ulivi che alimentano una industria olearia in progressivo sviluppo. La coltura dell'olivo cominciò ad affermarsi forse per suggerimento dei primi monaci orientali,ma procedette sempre a rilento, per mancanza di capitali e di terreni disponibili, che erano in mano ai feudatari. Col famoso "editto delle chiudende", promulgato nell'ottobre del 1820, ma operante a Gonnosfanadiga quattro anni dopo, molti poveri contadini senza terra riuscirono a diventare proprietari di terreni ed incominciarono a piantare i vigneti e a mettere a dimora gli ulivi. Operano ancora alcuni frantoi tradizionali privati ma il più moderno è quello della cooperativa olearia "santa Barbara"che ha raggiunto 750 soci e che macina con una modernissima apparecchiatura, riuscendo ad estrarre l'olio direttamente dalla pasta, ottenendo un prodotto di ottima qualità, con un'acidità insignificante (da 0,2 a 0,3) e dall'aroma gradevole. In un biennio la Cooperativa Olearia arriva a macinare oltre 45.000 quintali di olive da guazzo con straordinarie caratteristiche:seme minuscolo,polpa soda e sapore naturale. Negli anni settanta Gonnosfanadiga è stata coinvolta nel piano di industrializzazione del villacidrese, che ha dissipato,insieme a notevoli risorse finanziarie, i valori e i ritmi di vita del mondo agro-pastorale proprio delle di tale tradizione culturale.
Nel 1987, la Cooperativa Olearia "Santa Barbara" sostenne assieme all'amministrazione comunale una proposta della "Pro Loco" (associazione impegnata nella realizzazione di attività significative) che porto in quello stesso anno alla nascita della "Sagra delle Olive dell'agricoltura e dell'artigianato". Una piccola Fiera (tre giorni) Campionaria dei prodotti di Gonnosfanadiga, (Olive, salumi, formaggi, e oggetti artigianali) che ha attirato in tutte le edizioni, ossia fino ad oggi, una folla innumerevole di visitatori ed acquirenti contribuendo notevolmente a far conoscere in tutta la Sardegna ed oltre i prodotti locali e portando notevoli benefici all'economia locale.
Fiera Mercato dove si organizza la "Sagra delle Olive, dell'agricoltura e dell'artigianato"
Gastronomia
La cucina locale presenta piatti tipici dell'area campidanese. Molto rinomata e ricercata la carne suina con i suoi insaccati, salsiccia e sanguinacci, gli essiccati quali i prosciutti, la pancetta, grandua e mustela di antica tradizione gonnese; ottimo il pane prodotto da abili maestranze. A Gonnos operano 10 panifici e la lavorazione del pane è talmente apprezzata che trova larghi sbocchi commerciali in tutto il paese fino a raggiungere la piazza di Cagliari. Una delle attività immergenti è quella della dolciaria. Essa è molto apprezzata in zona per le sue elevate qualità. Un'altra produzione risorgente è quella del miele; la gente lo va riscoprendo come un elemento importante e insostituibile. Gustose sono le olive in salamoia; eccellente l'olio d'oliva acquistabile presso privati e presso la cooperativa olearia.