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La «Vita di SantAntonio abate» scritta da SantAtanasio
S. Antonio Abate pare sia vissuto tra il 250 e il 356 circa, unico figlio maschio
di una famiglia cristiana piuttosto ricca. Rimasto orfano giovanissimo con una sorella
piccola, un giorno restò profondamente colpito dalla parola del Signore al giovane ricco:
"Se vuoi essere perfetto, va, vendi tutto quello che possiedi, dallo ai poveri
e avrai un tesoro nei cieli. Poi vieni e seguimi" (Mt. 19, 21).
La vocazione del Santo così come è raccontata nella «Vita di SantAntonio» di SantAtanasio. « Dopo la morte dei genitori, lasciato solo con la sorella ancor molto piccola, Antonio, alletà di diciotto o ventanni, si prese cura della casa e della sorella. Non erano ancora trascorsi sei mesi dalla morte dei genitori, quando un giorno, mentre si recava, comera sua abitudine, alla celebrazione eucaristica, andava riflettendo sulla ragione che aveva indotto gli apostoli a seguire il Salvatore, dopo aver bandonato ogni cosa. Richiamava alla mente quegli uomini, di cui si parla negli Atti degli Apostoli, che venduti i loro beni, ne portarono il ricavato ai piedi degli apostoli, perché venissero distribuiti ai poveri. Pensava inoltre quali e quanti erano i beni che essi speravano di conseguire in cielo. Meditando su queste cose entrò in chiesa, proprio mentre si leggeva il Vangelo e sentì che il Signore aveva detto a quel ricco: "Se vuoi essere perfetto, va, vendi quello che possiedi, dallo ai poveri, vieni e seguimi e avrai un tesoro nei cieli" (Mt 19, 21). Allora Antonio, come se il racconto della vita dei santi gli fosse stato presentato dalla Provvidenza e quelle parole fossero state lette proprio per lui, uscì subito dalla chiesa, diede in dono agli abitanti del paese le proprietà che aveva ereditato dalla sua famiglia - possedeva infatti trecento campi molto fertili e ameni - perché non fossero motivo di affanno per sé e per la sorella. Vendette anche tutti i beni mobili e distribuì ai poveri la forte somma di denaro ricavata, riservandone solo una piccola parte per la sorella. Partecipando unaltra volta allassemblea liturgica sentì le parole che il
Signore dice nel Vangelo: "Non vi angustiate per il domani" (Mt 6, 34).
Non potendo resistere più a lungo, uscì di nuovo e donò anche ciò che gli era ancora
rimasto. Affidò la sorella alle vergini consacrate a Dio e poi egli stesso si dedicò nei
pressi della sua casa alla vita ascetica, e cominciò a condurre con fortezza una vita
aspra, senza nulla concedere a se stesso. |
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