Togli l’Italia, ma anche in altre parti del mondo, anche dove sono stata in vacanza, più un personaggio è poliedrico e più viene apprezzato.Nel mio caso ogni scelta è stata fatta per un momento dove evidentemente qualcosa mi mancava. Credo che il teatro mi dia un equilibrio e la sicurezza che stia lavorando sodo per una ragione molto semplice che è avere credibilità e la televisione, penso che ti dia altre cose.
Questa
è la tua prima esperienza teatrale?
No, è la terza, anche se le prime due sono state cose più piccole
Quali
emozioni ti sta dando questo musical?
Tante! Riassume quello che ho fatto precedentemente , cantare, recitare, credo che sia uno spettacolo completo poi il musical secondo me è un pò il sogno di tante persone che aspirano a recitare e in un teatro come questo poi.
Hai lavorato con Gianni Boncompagni e Sergio Japino, due grandi registi; quali sono i tratti che li accomunano e le differenze? Magari tra i modi di lavorare?
Sono diversissimi perché Gianni non è stato soltanto un regista, Gianni mi ha insegnato tutto quello che conosco sulla TV, usando anche le mie doti naturali, la sfacciataggine, il coraggio, la determinazione.
Sergio mi ha conosciuta già matura e adulta non lo conosco televisivamente, in teatro è molto istintivo, preciso;lavora molto d’istinto. Anche Gianni devo dire, si, forse è l’istinto che li accomuna.
Progetti
per il dopo “Emozioni”?
Credo di continuare Emozioni il prossimo anno e poi qualche sorpresa televisiva. Mi piacerebbe affrontare qualcosa di nuovo; l’assemblea è stata un successo, se riusciamo a replicarla bene…
La
canzone di Battisti che ti emoziona di più?
Io preferisco una canzone che nel musical non canto io ma Alessandra dei Salisse che è “anche per te” perché racconta di tre donne. Io essendo megalomane, non mi basta una canzone dove si parli di una donna sola, mi sento quindi molto rappresentata.