Intervista ai Sud Sound System |
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Roma, 27 giugno 2003 Abbiamo incontrato due componenti dei Sud Sound System, band reggae del Salento, il tacco d'Italia. Don Rico e Terron Fabio rispondono alle nostre domande in occasione della presentazione di "Lontano", il loro nuovo cd, pubblicato dalla V2. L'incontro è avvenuto alla libreria "Mel Book" di Roma, in occasione del loro concerto a Villa Ada.
L'intervista. Perché
questo titolo “Lontano”: lontano da dove e da chi? Entro Aprile
lo abbiamo inciso e finito, prendendo tutto il materiale che avevamo in
mano, in più abbiamo voluto produrre quattro brani facendoli suonare
dalla band, utilizzando degli strumenti in studio e incidendoli dal vivo.
Far suonare dei musicisti che crescono nella terra dove vivono, far
suonare gli artisti salentini, i ragazzi che emergono grazie al Salento
Showcase del ’94 e 2000, ha dato i suoi frutti. C’è la consapevolezza
di poter dire delle cose, in un mondo dove ti propongono stereotipi; alla
fine devi essere convinto di quello che sei.In “Lontano” c’è la
consapevolezza di dire delle cose schiette, come escono, anche se devono
battere il tempo, che poi è questo, che stiamo vivendo. Il Sud Sound System, parte come gruppo militante, un gruppo che vuole affermare dei principi per portare avanti dei concetti legati al sociale, al politico, però scrivono anche bellissime canzoni d’amore legate alla vita privata. Ci sono
argomenti che non si potrebbero toccare in pubblico, se ne parla con gli
amici, usando comunque parole dure. I sud sound system, portano alla luce
questi argomenti, queste realtà, che magari possono toccare l’amore,
così come i problemi del paese dove si vedono i ragazzi “buttati” lì
sulla strada senza far niente o lu politicu cha stae vicinu lu
malandhrinu. La musica è espressione di vita. La musica non ha
limiti, ogni pensiero può essere melodia. Il pubblico dei Sud Sound
System sono ragazzi, ma quando andiamo a suonare nelle piazze, si allarga,
è più vario.Possiamo essere considerati un gruppo militante perché
certe cose dette in un determinato modo possono dare fastidio, ma questa
è solo la verità. Nel vostro ultimo album, c’è la cover di “Me basta lu sule” perché l’avete rifatta in questo modo, perché rispecchia lo stile che sentite ora oppure era semplicemente una prova? “Me
basta lu sule”, nonostante siano passati anni, è una canzone che
ribadisce ed esprime il nostro concetto; è una canzone di battaglia dei
nostri concerti perché tutti la cantano con noi; l’idea di incidere dei
pezzi dal vivo con la band ci era sempre piaciuta, quindi abbiamo pensato
di riproporla dal vivo, anche se l’abbiamo riarrangiata in tre o quattro
versioni. Il reggae ci permette di Giocare molto sulle melodie; secondo
noi la versione che abbiamo suonato è il risultato di studio sul singolo
coro, perché un singolo va sentito in tutte le sue sfaccettature; penso
che questa versione rappresenti la crescita dei sud sound system. Il Sud,
soprattutto la Puglia, ultimamente stanno facendo nascere diversi artisti,
penso ai Nidi D'Arac, ma anche alla stessa Dolcenera che pur facendo un
genere diverso comunque appartiene alla vostra terra. A cosa è dovuta
questa proliferazione di cantanti Salentini? Il Salento, che è comunque una terra fertile, nc’è gente cha no ssè supporta, tocca e canta, tocca e vive; è forte quindi quella ricerca di esprimersi di uscire fuori dalla realtà che a volte ti schiaccia; Dolcenera è di Scorrano, i miei amici la conoscono, è una ragazza semplice e tranquilla, dunque è stata una delle tante fortunate a a uscire fuori da una storia, presa e messa in vista; ormai la facciata è importante fino ad un certo punto, il popolo della musica è cresciuto, dunque non si possono riproporre delle canzoni che non sono belle; alla fine molte canzoni ti restano in testa perché le senti alla radio; Il Reggae nel Salento ha dato lo stimolo anche ad altre realtà musicali; ogni anno si tengono festival musicali, dove vengono proposti vari tipi e sfaccettature di tutte le musiche. Non c’è solo il reggae. Il reggae sta diventando una storia di possesso comune; purtroppo tanti si improvvisano salentini. Il Salento sta diventando la terra Ti lu mari ti lu soli e ti lu vientu non può diventare un adesivo da mettere in tutte le parti; purtroppo c’è gente che nel Salento viene e si prende anche i frutti di questa terra per portarli via; Ci sono imprenditori di fuori che vengono da noi e prendono sovvenzioni per fare i concerti e questa non è una bella cosa. Molte cose se non succedono è perché il reggae è molto forte nel Salento, ogni anno 10-15 mila persone scendono da noi per “assaporare” il Salento.Vedere gli altri che cantano, come avviene in Giamaica, può essere una possibilità per uscire dalla propria condizione. Così come da noi i ragazzi giocano a pallone sperando di diventare dei campioni, così vedi giovani che iniziano a cantare; questo perché nel Salento ci sono tantissime potenzialità.
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Il cd "Lontano" 1.Le radici ca tieni 2.Vita mia 3.Lete ddrha maschera 4.Lontano 5.Notte e giurnu 6.Sempre ui 7.Principe 8.Trenu 9.Nuh se po proibire 10.La gente povera 11.N'aura crociata 12.Ene moi 13.Lu Salentu brucia 14.Ambizione 15.Me basta lu sule
I SSS sono: Don Rico Terron Fabio Nando Popu Papa Gianni GGD Treble
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Intervista di: Ilario Pisanu Data: 27/06/2003 Grazie a: Don Rico e Terron Fabio dei SSS, Anna Magno Uff. Stampa V2 Records, e Chiara. Date e concerti: >>>vai Note: Photo courtesy of (c) Sud Sound System Web Sute Sito ufficiale: www.sudsoundsystem.it |