Zion è in pericolo, un
esercito di sentinelle sta scavando per raggiungere la città sotterranea e
porre così fine all'ultimo avamposto della razza umana in lotta contro il
dominio delle macchine. L'unica speranza di salvezza per il genere umano è
Neo, l'eletto, il salvatore.
La storia prende avvio dove il primo film si era interrotto. I
personaggi principali sono ancora Neo (l'eletto), Trinity (la donna
dell'eletto), Morpheus (il capo carismatico), ai quali si affiancano
comprimari come Link (nuovo membro dell'equipaggio di Morpheus), Lock
(comandante in capo della difesa di Zion), Niobe (l'ex di Morpheus,
attualmente con Lock) ed altri ancora. I nostri nello svolgersi della
storia dovranno vedersela con alcune vecchie conoscenze, come l'agente Smith
messo "a riposo" dalla matrice ma sempre agguerrito e più che mai
deciso a mettere i bastoni fra le ruote. Tra le nuove minacce invece sta
l'enigmatico Merovingio e consorte, con il suo seguito di scagnozzi.
Fare da seguito ad un
successo mondiale come Matrix è quasi obbligatorio, commercialmente
parlando. Farlo con scarsità di idee e inutile magniloquenza porta però,
tra le altre cose, ad essere scavalcati negli incassi americani
dalla commediola "Una settimana da Dio" già dopo la seconda
settimana di programmazione nelle sale.
Già, perché il secondo
film della trilogia Matrix sembra una caricatura del primo, una
riproposizione degli stessi elementi senza avere la medesima capacità di
equilibrio.
Dopo soli quaranta minuti di film, la noia prende possesso dello spettatore:
i personaggi mancano di carisma, i dialoghi sono francamente assurdi e molto
spesso ridondanti, riducendosi troppo spesso a delle sbrodolate
pseudofilosofiche. La regia in questo film ha due funzioni: mostrare il
volto di chi sta parlando in quel momento e far compiere evoluzioni
impossibili alla mdp durante le scene di azione per sottolinearne la
spettacolarità. I
combattimenti sono eccessivi ed eccessivamente prolungati, e molti di essi
danno l'impressione di essere stati inseriti con nessun altro scopo se non
quello di allungare il film e far bella mostra delle tecniche digitali,
tecniche a dire il vero talvolta non così "invisibili" come
dovrebbero essere: in una scena dove Neo combatte contro centinaia di cloni
dell'agente Smith la
sensazione di "finto" è evidente e toglie molto al coinvolgimento
dello spettatore. Può venire da chiedersi se a questo punto non siano
meglio i combattimenti dei film di Jackie Chan, se non altrettanto
spettacolari almeno
realmente "autentici" e non realizzati in computer grafica.
L'unica scena di azione del film che si salva e che risulta effettivamente
spettacolare e coinvolgente è la fuga in moto di Trinity, ma non basta.
Alla fine delle due ore e
venti di questa deludente quanto fracassona pellicola la vicenda non si
conclude e rimangono aperti numerosi interrogativi, ai quali si potrà
sicuramente trovare risposta nel terzo e conclusivo Matrix Revolution,
sempre - ovviamente - che si decida di andarlo a vedere.
Da segnalare l'indecente
performance della Bellucci e una notevole citazione a "Lo chiamavano
Bulldozer" in bullet-time.
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Regia:
Larry e Andy Wachowski
E
con:
Keanu
Reeves
Monica
Bellucci
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