NORAH JONES |
COME AWAY WITH ME |
track-list don't
know why
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Quest'anno
con la primavera è arrivata anche la nuova voce della storica etichetta
jazz Blue Note; contrariamente a quanto si potrebbe credere da questa
breve introduzione però,"Come Away With Me" non si può
definire un disco solare,tutt'altro : partendo dalla foto in
copertina,passando per i colori dominanti fino alla foto della giovane
cantante nel booklet ci si accorge che questo disco abbraccia atmosfere
decisamente notturne, nonché romantiche ed essenzialmente soft. Classe
'79, laureata in piano jazz con un passato (ed un presente) da ottima
vocalista del genere, Norah Jones si pone come una delle promesse più
interessanti dell'anno in corso, soprattutto per le grandi capacità
vocali, straordinarie più a livello interpretativo che puramente
tecnico.Autrice di due dei quattordici brani del disco , la Jones si
lascia affiancare nella fase di scrittura dai componenti del gruppo
formato insieme a New York qualche anno fa, dando così spazio alle
creazioni di Lee Alexander (basso) e Jesse Harris (chitarra). Il risultato
è una miscela a dir poco azzeccata di jazz-blues-folk e pop ,
perfettamente riuscita anche nella scelta delle tre cover : "Cold
Cold Heart" (Hank Williams) , "Turn Me On" (J.D. Loudermilk)
e "The Nearness Of You" (H. Carmichael/N. Washington) . Accanto
alle sonorità tipicamente jazz di percussioni e basso, trovano posto gli
spunti blues della delicata chitarra elettrica ("Come Away With
Me") , mentre le splendide interpretazioni sia vocali che al piano
della giovane artista ("Cold Cold Heart" , "One Flight
Down","I've Got To See You Again") sono intervallate da
ballad molto vicine ad una concezione pop ("Don't Know Why",
"Feelin' The Same Way") ; il tutto sempre condito da una
raffinatezza al di sopra della media.Non ci troviamo dunque di fronte ad
una rilettura di classici del jazz, e viene da pensare che questo sia un
bene , date le capacità compositive di Norah e Co. e data soprattutto la
grande capacità di spaziare da un genere all'altro senza togliere al
tutto quell'atmosfera di intima complicità tipica delle migliori
produzioni blues-jazz .L'impressione è che ci troviamo di fronte ad uno
di quei tipici casi di esordio folgorante : ora sta alla Blue Note e alla
Capitol saper gestire questo incredibile talento, rispettando le scelte
artistiche della Jones senza deviarla su binari esclusivamente
commerciali;detto questo posso assicurarvi che trascorrerete molte
giornate di pioggia in compagnia di quest'album, malinconico (nonché
miglior) interprete di molte delle nostre giornate solitarie, e, perché
no,ottimo sottofondo per i nostri momenti più intimi.
Vincenzo De Simone |