ROSENTRASSE |
Cinema | |
Una
newyorchese ebrea, Ruth Weinstein, colpita dalla morte del marito costringe
la famiglia a un lutto estremamente rigido in rispetto della tradizione
ebraica. I figli sono stupiti dall’improvvisa ortodossia della madre, che
si chiude in un doloroso silenzio e sembra improvvisamente assediata dai
fantasmi del passato. Ne viene colpita specialmente la figlia Hannah, le cui
prossime nozze con un uomo non ebreo sono profondamente disapprovate da
Riuth. Proprio Hannah, venuta a conoscenza di alcuni particolari su questo
misterioso passato da un’amica tedesca della madre, decide di recarsi a
Berlino per scoprire la storia di Ruth, bambina negli anni della seconda
guerra e della Shoah. Giunta in Germania riuscirà a conoscere Lena Fischer,
una donna tedesca ormai anziana sposata con un uomo ebreo, che farà
finalmente luce sugli accadimenti di Rosenstrasse, nei quali lei e Ruth
stessa furono coinvolte. In un edificio su quella via, nel 1943, furono
rinchiusi uomini e donne ebrei che avevano sposato tedeschi “ariani”. La regista tedesca Margarethe Von Trotta, che ha già confidenza con questo genere, ha ricostruito con grande cura un fatto storico realmente accaduto e poco conosciuto. Il punto di vista che viene mostrato nel film, l’ennesimo sulla persecuzione degli ebrei nel nazismo, è però inedito rispetto ai più conosciuti. Nella storia emerge la grande forza di due personaggi femminili: la giovane Hannah, che vive con grande trasporto la scoperta del passato ed è un vero collegamento tra l’allora e l’adesso, e Lena Fischer, che da giovane decise di battersi con grande ostinazione e fino alla fine per riavere l’uomo che amava. Innovativo il punto di vista offerto riguardo i “nazisti”: evitando i cliché troppo diffusi, la regista mostra il lato umano di alcuni uomini di partito o di gente comune, ad esempio i poliziotti di guardia a Rosenstrasse, senza per questo non mostrare la crudeltà e spietatezza di molte S.S. e di alti gerarchi. E’ decisamente un film da vedere perché impegnato, commovente e realizzato a seguito di un’accurata documentazione e raccolta di testimonianze. Unico punto debole forse il continuo rimbalzo tra passato e presente nell’intreccio che ogni tanto può creare un po’ di disagio nel seguire la trama. Perché vederlo E’
un’opera di pregio e narra una storia che prende spunto da eventi
realmente accaduti con grande maestria e impegno. E’ una storia molto
toccante. Perché non vederlo Non è un film per chi vuole la spettacolarità, l’intrattenimento o comunque qualcosa di “non impegnato”. Insomma non è un film leggero.
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Regia
Margarethe Von Trotta Sceneggiatura
Margarethe Von Trotta e Pamela Katz E con Katja Riemann Maria Schrader Jurgen Vogel Martin Feifel Paese Germania/Olanda 2003 Durata 2h 16’
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Recensione di: Edoardo Caporaso Data: 23/01/2004 Thanks To: Adele Quagliero dello Studio Lucherini-Pignatelli Sito: www.medusa.it |