Abbiamo intervistato i Velvet,
band romana che dopo l'esplosione col singolo "Boyband" e
l'album "Versomarte", a novembre 2002 ha pubblicato il cd
"Cose Comuni". Il nuovo singolo è "Funzioni
Primarie", un condensato di rock che ha riportato il gruppo ai
vertici delle chart. Quindi, per favore, non chiamatela boyband.
L'intervista. Risponde
Pierluigi "Pier" Ferrantini, voce del gruppo.
So che siete di nuovo
in studio. Mi anticipi qualcosa?
Stiamo scrivendo le nuove canzoni del prossimo album. Ti posso anticipare
poco perché, a parte due canzoni, le altre le stiamo ultimando... Le
nuove canzoni comunque partono dal suono di "Funzioni Primarie":
molto new-wave con l'aggiunta di elettronica. In più stiamo aggiungendo
le chitarre che ricordano gli Smashing Pumpkins. Poi in realtà, anche se
stiamo ancora facendo concerti, ogni occasione è buona per registrare.
Abbiamo deciso di darci del tempo: vogliamo fare un lavoro lungo e avere
il tempo per maturare le cose, utilizzando anche un approccio diverso,
più lungo: registrare la canzone, suonarla e poi destrutturarla.
Com'è nata la canzone
"Funzioni Primarie"?
E' nata come tutte le altre, a casa di Ale, il chitarrista, dove facciamo
la pre-produzione, e che è allestita in maniera professionale: poi
cerchiamo di 'salvare il salvabile' sul disco. "Funzioni
Primarie" è la canzone del cd che è stata scritta per ultima:
"Cose Comuni" è partito con un presupposto e con delle
restrizioni, e poi canzone dopo canzone abbiamo scelto una strada diversa.
Abbiamo fatto di testa nostra! Ed è per questo che consideriamo
"Cose Comuni" come un album di transizione; è ricco di porte
che si aprono. Ed è per "Funzioni Primarie" che abbiamo goduto
di maggior libertà.
Come vi è venuta
l'idea del bellissimo video di "Funzioni Primarie"?
Durante la prima data del tour, il 28 febbraio, a Schio. Stavamo parlando
del video di "Funzioni Primarie", e volevamo che fosse duro,
d'impatto. Quella zona del Veneto è ricca di campi di grano coltivato, e
ci è piaciuta l'idea dello spaventapasseri, che poi è il protagonista
del video. All'inizio volevamo fare una cosa tipi 'perdizione totale' e
farlo interagire con la realtà, un po' come succede nel video "Smack
my bitch up" dei Prodigy. Poi abbiamo sviluppato l'idea in maniera un
po' diversa.
Nel cd "Cose
Comuni" c'è "Una settimana, un giorno" cantata con
Bennato. Com'è nata la collaborazione con lui?
E' nata così come dovrebbe essere:
sul palco. Senza intermediari, senza accordi delle case discografiche. Ci
siamo conosciuti suonando e lui ci ha subito dimostrato una grande stima;
la nostra stima per lui era ovvia. La sorpresa è stata che lui ci
indicasse come band italiana più interessante. Abbiamo preso quindi
coraggio e gli abbiamo fatto ascoltare la canzone: ma lui è venuto in
studio e ha cantato direttamente con noi.
E la collaborazione
con Flavio Ferri dei Delta V?
Abbiamo lavorato con lui, e la collaborazione è nata dopo tante serate
passate a chiacchierare e bere dopo i concerti. Abbiamo avuto con lui la
stessa lunghezza d'onda. Diciamo che Velvet e Delta V hanno avuto lo
stesso problema: l'etichetta di essere un gruppo troppo pop, e di fare le
cose solo per avere successo. Invece non è così. Flavio era in studio
per remixare il pezzo "I miei desideri" e appena ha ascoltato
"Funzioni Primarie" ha detto che è la canzone italiana più
bella in assoluto!
Per il nuovo album
sono previste altre collaborazioni?
Ci sono tanti gruppi che ci
piacciono. C'è un gruppo di Ancona, gli Yuppie Flu, che hanno fatto un
disco molto bello. Sono italiani e indipendenti. Anche la Donà ci piace
tanto. Ma se dovesse nascere qualche collaborazione vogliamo che sia una
cosa spontanea.
Vi portate addosso
l'appellativo di 'boyband'. C'è un modo per convincere la gente che non
è così?
La gente lo sta capendo ora che non siamo una boyband. Comunque è fare
tanti live e fare quello che stiamo facendo: se avessimo pubblicato
canzoni uguali alle prime sarebbe stato inutile. L'importante è andare
sul campo, anche se così si deve fare un doppio lavoro. Ce ne stiamo
accorgendo con i live: la gente dopo il concerto ci dice che non si
aspettava una cosa del genere. Magari perché hanno ancora dei
preconcetti. Diciamo che abbiamo fatto una buona parte di percorso. Stiamo
preparando il tour autunnale, e per noi è importante il giudizio sul
campo. Lì non si mente.
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