SPRINGFIELD ARMORY

U.S. Rifle cal. 30” M1

Cal. .30-06” Springfield

(Garand)

 

 

 

 

Il fucile M1 (universalmente conosciuto con il nome del suo costruttore, John Garand) è stato il primo fucile semiautomatico adottato da un esercito, negli anni immediatamente precedenti la seconda guerra mondiale. E’ un’ottima arma, molto robusta (e perciò pesante…), semplice ed efficiente.

Funziona a sottrazione di gas mediante il pistone che fa parte dell’asta di armamento.

La sua caratteristica peculiare (ed anche il suo maggior difetto) è quella di non avere un caricatore amovibile vero e proprio, ma di essere alimentato da una lastrina contenente 8 colpi, che viene espulsa assieme all’ultimo bossolo allo sparo dell’ottava cartuccia, lasciando l’otturatore in apertura e segnalando al tiratore la necessità di ricaricare.

L’impossibilità di ricaricare i colpi singolarmente (o si sparano tutte le otto cartucce e si ricarica con un nuovo pacchetto o si espelle il pacchetto parzialmente usato, è comunque impossibile aggiungere un colpo alla volta) è il difetto che lo condanna al giorno d’oggi come obsoleto.

Ampiamente utilizzato ed apprezzato dai soldati statunitensi nella seconda guerra mondiale ed in Corea, è stato sostituito per un breve periodo di tempo dall’M-14, che ne è una versione aggiornata capace di fuoco automatico (peraltro difficilmente controllabile) e dotata (finalmente!) di caricatore amovibile, ed infine dalla famiglia degli M-16.

Il suo sistema di mira è considerato uno dei migliori in assoluto mai adottati su di un fucile militare.

Sono state anche approntate versioni accuratizzate (M1C e M1D) e dotate di ottica di mira (disassata sulla sinistra, per permettere il caricamento dell’arma), poggiaguancia, rompifiamma e glass-bedding, utilizzate come fucili per tiratori scelti. Numerose versioni migliorate ed accuratizzate (le ‘National Match’) sono state rese disponibili per competizioni sia militari che civili, ricevendo notevole apprezzamento.

Realizzato da diverse aziende durante la guerra (principalmente l’arsenale di Springfield e la Winchester), ha subito numerose modifiche di dettaglio rese necessarie dalle esperienze sul campo e dalla necessità del tempo di guerra di economizzare su certi materiali e lavorazioni e di velocizzare il processo produttivo.

Quando la sua produzione cessò, nella metà degli anni cinquanta, ne era stato prodotto il sorprendente numero di circa cinque milioni e mezzo di esemplari.

Adottato nell’immediato dopoguerra e tuttora in uso nell’Esercito Italiano (perlomeno in reparti di seconda linea e in installazioni poco cruciali) anche se in calibro 7.62mm NATO (versione costruita dalla Beretta, anche se le prime versioni erano semplici riconversioni di esemplari ceduti dagli americani), è stato sostituito dal Beretta BM.59, evoluzione con caricatore amovibile, bipiede e capacità di fuoco automatico (come gli americani hanno fatto con il loro M-14) e recentemente dalla famiglia del (…ma guarda un po’!!! ) Beretta AR-70/90 in 5.56mm NATO.

 

 

 

Scheda tecnica:

Calibro:

.30-06” Springfield (7,62x63mm)

Funzionamento:

semiautomatico a sottrazione di gas

Lunghezza totale:

1103mm

Lunghezza canna:

610mm

Rigatura:

4 righe destrorse

Peso (scarico):

ca. 4370g

Capacità pacchetto munizioni:

8 colpi cal. .30-06” Springfield

Velocità di uscita:

ca. 853m/s

 

 

Se volete saperne di più:

Orion 7 Enterprises

Fulton Armory