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Quando si va a vedere un film tratto da un romanzo, la paura di avere cocenti delusioni è forte. Pochissime volte (Blade Runner è uno dei casi più eclatanti) i film riescono a mantenere le promesse e a non tradire lo spirito dei libri; e questo rischio è ancora più alto quando, come nel caso di Harry Potter e la pietra filosofale, il libro in questione non solo è bellissimo, ma ha anche una larghissima schiera di fans pronti a diventare i più severi critici nel giudicare l'opera. Forse è proprio per questo che il regista, Chris Columbus, ha scelto di farne una trasposizione che definire "fedele" è poco. E, quando il film inizia, fin dalla prima scena i timori svaniscono. La strada di Privet Drive, dove Albus Silente (Richard Harris), dopo aver usato il suo "Spegnino" per portar via la luce dai lampioni, aspetta assieme alla professoressa McGranitt (Maggie Smith) l'arrivo del gigantesco Hagrid con il "bambino sopravvissuto", sembra uscita direttamente dalle pagine del libro. Il vecchio mago deposita con delicatezza il piccolo fagotto davanti alla porta di una casa; i genitori del bambino sono morti, e lui viene affidato agli zii Dursley, i suoi unici parenti. Per dieci anni, Harry non sa di essere un mago; gli zii, "babbani (è il nome di quelli che non hanno poteri magici) della peggior specie", gli tengono nascosta la sua vera natura. Si coprirebbero di vergogna, se il mondo venisse a sapere che nella loro famiglia c'è un ragazzino "anormale" che fa succedere cose strane...Così, quando Harry riceve (nonostante i tentativi dello zio Vernon per evitarlo) la lettera di invito alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, non riesce a crederci...Lui, Harry Potter, un mago? Sembrerebbe di sì...Hagrid, il guardiacaccia della scuola, gli insegna le prime cose che deve sapere; Harry ha tutto da imparare, e quando, a Londra, visita Diagon Alley, la strada dei maghi; quando entra nel negozio di bacchette magiche; quando raggiunge il magico binario 9 e 3/4 a King's Cross; quando, finalmente, arriva, di notte, a Hogwarts, noi spettatori partecipiamo, affascinati, al suo stupore, e ci sembra di essere lì, in quel mondo fantastico che ci conquista perché è il nostro, anche se allo stesso tempo non lo è...E il film scorre veloce, tra una lezione di Incantesimi e una di Volo; entusiasmante la partita di Quidditch, frenetica e spettacolare. Fotografia, costumi e scenografie sono da Oscar, ed è una gioia vedere Hogwarts prendere vita di fronte ai nostri occhi. La scelta degli attori è stata eccellente; Hermione (Emma Watson - forse un po' troppo carina), Ron (Rupert Grint), il più simpatico dei ragazzi, Neville (Matt Lewis), Harry (Daniel Radcliffe - che riesce a essere Harry), ma anche gli adulti: Hagrid e la professoressa McGranitt sono resi al meglio da Robbie Coltrane e Maggie Smith; John Hurt è grande nel suo cameo di Ollivander, il venditore di bacchette magiche. Alan Rickman è un professor Piton semplicemente perfetto, e Harris dà a Silente la giusta dose di bonarietà e saggezza. Proprio questi ultimi due, però, sono l'esempio di come nella sceneggiatura alcuni personaggi abbiano perso la caratterizzazione che avevano nel libro: Piton ha perso buona parte del suo sarcasmo e della sua cattiveria nei confronti di Harry e dei suoi amici, essendo la sua parte limitata a poche scene in cui più di un paio di frasi minacciose e di qualche occhiataccia non può fare; Silente non è il simpaticissimo, eccentrico mago che i lettori conoscono, parecchio strampalato ma anche altrettanto potente, sembrando più che altro un innocuo nonno con una lunghissima barba. É un peccato, inoltre, che la scena più deludente del film sia proprio quella dello "scontro finale", assai meno impressionante della scena corrispondente del libro. Che qualcosa andasse perduto nella trasposizione cinematografica era quasi inevitabile...Columbus ha cercato di non far perdere nulla, ma non è riuscito a conservare tutta la bellezza del libro. Per farlo, certo, avrebbe dovuto essere davvero un mago; ma Harry Potter e la pietra filosofale, pur se non perfetto, resta un ottimo film, e nessuno dovrebbe perdere l'opportunità di una visita a Hogwarts, per vedere il magico soffitto stellato della Sala Grande, per sentirsi un po' tristi con Harry di fronte allo Specchio delle Brame, o per avventurarsi, anche solo per una notte, nella foresta proibita, e magari avvertire, per un breve istante, un leggero bruciore sulla fronte...