ACQUILA E VACCA
Confrontando la simbologia animale nella mitologia greca e in quella celtica si possono cogliere delle costanti : l'aquila, per esempio, è strettamente correlata in entrambi i casi alla funzione regale, così come la vacca alla sovranità femminile.In proposito basti ricordare che il nome della potente dea del fiume Boyne , in Irlanda, vale a dire Boann, significa "quella delle vacche bianche" e forma di vacca bianca era attribuita alla dea Bo Find che,avendo partorito due magici vitelli gemelli di diverso sesso, avrebbe fatto dono di tutto il bestiame al popolo d'Irlanda.Nella stessa forma era venerata Bovinda, dea della fertilità, nella parte centrale dell'Isola.
TORO
Il culto del toro, che richiama alla mente la religione cretese,era invece legato alla funzione guerriera.Era diffuso nel nord d'Europa(sono stati rinvenuti scudi con inciso un toro ed elmi sormontati da corna taurine), in Gallia e presso i Celtiberi (ne è rimasta traccia nella passione spagnola per le corride).
API
Ricorda Creta anche il sacro rispetto dei Celti per le api , messaggere degli dei, simbolo di perfezione(la radice del termine gaelico che le designa è la stessa) e di immortalità."Liquore dell'immortalità" si chiamava infatti l'idromele , la bevanda prediletta degli eroi ottenuta facendo fermentare il miele con alcuni altri ingredienti in acqua di fonte.
CAVALLO
Si può fare un ultimo interessante confronto con la mitologia classica anche a proposito del cavallo.In Grecia era associato a Poseidone, il dio del mare e quindi,in una simbologia moderna , dell'inconscio con le sue potenti pulsioni istintive bisognose di un controllo per evitarne la distruttività.
Questi significati sono presenti anche nel mondo celtico , ma assieme ad altre importanti valenze:una stretta relazione anche con la Terra e le divinità femminili (per esempio la gallese Rhiannon e la gallica Epona), nonchè con il dio "creativo" Lug.
CERVO E CINGHIALE
Più spiccamente celtici appaiono il culto del cervo e quello del cinghiale, che richiamano d'altra parte il mondo sacro della foresta.Se infatti entrambi gli animali compaiono anche nei miti classici (la cerva collegata ad Artemide e quindi alla dea nel suo aspetto di vergine intatta, il cinghiale alla morte di Adone e quindi alle energie distruttive), nella religione dei Celti hanno un significato molto più vasto.
Attenti a cogliere gli aspetti dinamici della realtà spirituale più che a irrigidirne i contrasti , vedevano nel cervo , con le sue corna che crescono maestose, cadono e si rinnovano , l'immagine stessa della vita. Da ciò derivavano sia il suo collegamento tanto con il principio femminile tanto con quello maschile, sia la convinzione che fosse l'animale peculiarmente in grado di passare da questo mondo al Sidh e viceversa.Quanto al cinghiale, il cui simbolismo si intreccia con quello del maiale,era ritenuto tanto un simbolo femminile lunare(la scrofa bianca), quanto un'incarnazione dell'archetipo solare virile(la frenesia sessuale e il furor guerresco del cinghiale selvaggio).
Fra le molte tradizioni che hanno per protagonista questo animale , ne rende forse in modo più completo gli attributi quella che lo pone al centro della croce celtica : l'est ne evidenzia l'aspetto spirituale e l'ovest quello di fornire prezioso nutrimento al corpo; il sud lo collega alla fertilità e il nord all'ispirazione e alla magia.In effetti il conghiale era anche l'animale più vicino ai Druidi .
ORSO
Il guerriero invece , oltre che nel toro, aveva un suo emblema nell'orso e vi si poteva identificare anche il re, al vertice della classe guerriera.
Il nome Artù , re celtico antonomasia, condivide infatti la radice con le parole di tutte le lingue celtiche che indicano l'orso .
L'orso come manifestazione della divina energia della Forza-Potenza mantiene le sue connotazioni anche in rapporto a dività femminili come Ardwinna (o Arduinna), dea continentale delle foreste(in particolare quelle delle Ardenne),che pretendeva un tributo per ogni animale che venisse ucciso nel suo regno vegetale e si aggirava in groppa a un orso selvaggio, nonchè Artio , venerato in tutta la Gallia e Britannia .Anche per motivi di affinità etimologica , gli studiosi ritengono che la stessa Artemide greca abbia a che vedere con questa tipologia di divinità femminile .
CANE
Caro ai guerrieri era parimenti il cane, in particolare per il valido aiuto che offre nella caccia, ma anche per il suo ruolo affine a quelle del guerriero di protettore della comunità, che esercita facendo la guardia.Si deve ricordare che anche la caccia , e così la guerra, erano per i Celti attività sacre , che si potevano svolgere solo dopo un apprendistato di tipo iniziatico .
Nella mitologia Irlandese poi il cane Dormarth è posto alla guardia del regno dei morti e ciò lo apparenta al cerbero della mitologia classica , ma per "l'elasticità" dell'Oltretomba celtico non è altrettanto accentuato l'aspetto mostruoso e demoniaco.
CIGNO E CORVO
Fra gli uccelli il cigno è l'animale più carico di valenze positive: per il suo stretto legame con i quattro elementi(il suo piumaggio bianco e luminoso evoca il Sole-fuoco, nuota elegantemente nell'acqua , si leva in volo nell'aria e si posa a terra), e per il suo misterioso canto, che si credeva esprimesse la consapevolezza della morte vicina e quindi del passaggio all'Aldilà , dove risuonava una dolcissima musica d'arpa.
Attraverso il personaggio di Lohengrin, il "cavaliere del cigno" o "della fiamma" , compare nel grande mito del Graal.Fu infatti un cigno a trasportare Lohegrin nel lontano paese dei cavalieri del Graal , per i quali l'animale fungeva da messaggero .
E' invece più ambiguo il simbolismo del corvo e dell'affine cornacchia.Se infatti , per esempio in rapporto al dio Lug, si qualifica come aniamle profetico ed è collegato alla divinazione , in rapporto alla dea-corvo Morrigan è descritto come cupamente aleggiante sul campo di battaglia alla ricerca di carogne.
PESCI
In generale i pesci , in paricolare il salmone, la trota e l'anguilla , erano considerati gli spiriti guardiani dei pozzi , dei fiumi e dei laghi.Nel comportamento del salmone poi, che risale la corrente e si oppone alla sua forza trainante per raggiungere la fonte , si coglieva un'analogia con il laborioso esercizio richiesto dal perfezionamento interiore.
SERPENTE
Un ultimo accenno al serpente , che la leggenda cristiana vuole assente dall'Irlanda grazie a San Patrizio.
prima era legato alle energie delle profondità terrestri, fonte tanto di vita quanto di sciagure(eruzioni vulcaniche , terremoti, inondazioni....) per gli esseri viventi.La conoscenza e la padronanza di queste energie da parte dei Druidi spiega perchè in certi riti essi si autodefinissero "serpenti".