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Gli incontri della Machiavelli

Laicismo oggi

di Umberto Cerroni

    Laico deriva dal greco lao, verbo che presenta tre significati: 1.Osservare 2. Afferrare, tener fermo 3. Assumere su di sé. Il sostantivo Laòs significa popolo, schiera in armi quindi anche esercito, popolo eletto. Il collegamento con i significati storicamente successivi può essere forse così sintetizzato. Laico è chi guarda le cose con spirito di osservatore e quindi agisce avendo osservato assumendosi la responsabilità dell'agire. Laico viene così anche a indicare i soggetti che agiscono con questo spirito di autonomia, determinazione, responsabilità. Pertanto essi diventano la schiera disposta ad agire e battersi, il gruppo che si schiera, il popolo che delibera. Si può ritenere che in questi significati originari laico abbia acquisito una carica semantica positiva che contrapponeva il laico non già al sacerdote ma all'indifferente e incapace di agire. Nel mondo latino il termine non ebbe grandi sviluppi forse perché nella vita religiosa molto legata alla civitas mancò - fino alla comparsa del cristianesimo - una forte tensione oppositiva tra soggetti attivi(sacerdoti) e quelli passivi (fedeli o pro-fani: che stavano davanti al tempio). Questa tensione venne in essere nel mondo cristiano ove compare una variante negativa di laico.

    Il termine vale anche, infatti, come soggetto non facente parte del clero e quindi tendenzialmente privo di carisma religioso e anche di spiritualità e cultura. Cosi nel tardo latino laico inclina a significare volgare. Di Dante, Giovanni Villani dice: "Tutto fosse laico fu sommo poeta e filosofo rettorico perfetto tanto in dittare e versificare come in arringa parlare, nobilissimo dicitore, in rima sommo". Salviati e Della Casa dicono "noi laici e idioti". Per Tommaseo "laico fu detto anche per amante delle vanità, discolo". Questa variante negativa affiora specialmente nella lingua tedesca ove laie significa anche idiota. Il significato negativo affiora anche nell'inglese. In Italia la ripresa positiva del concetto di laico si ha con il diffondersi della "doppia verità" ispirata all'averroismo che rilancia sia l'autonomia e potenza della conoscenza razionale sia il possibile indiamento dell'uomo (il dantesco trasumanar).

    La separazione tra politica e religione che si sviluppa dopo Dante innesta sul concetto di laico (non-religioso) valori positivi. Carducci: "Dante fu il primo filosofo laico del popolo italiano". Naturalmente un processo di arricchimento positivo di laico si ha con l'Illuminismo. Cultura laica viene a significare modernamente non tanto cultura anticlericale quanto cultura antidogmatica, collegata quindi alla conoscenza razionale e alla scienza. Possiamo schematizzare così la cultura laica: l. Filosofia autonoma dalla teologia; 2. Scienza libera nella ricerca e svincolata da dogmi e autorità; 3. Diritto separato dalla morale (teologica) e vincolato alla positività delle moderne Carte dei diritti; 4.Politica separata dalla morale (teologica) perché ispirata non alla salvezza individuale (che ognuno persegue liberamente senza rispondere alla comunità politica) ma al Bene comune; 5. Etica pubblica basata sulla nozione di Bene Comune non già dedotto dai canoni e dalle dottrine morali ma costruito nella trasformazione degli interessi vitali di ciascuno in un sistema di diritti e doveri di tutti, da tutti riconosciuto e da tutti azionabile.

    Machiavelli parla di Bene Comune senza mai richiamarsi alle Sacre Scritture come faranno ancora Hobbes e Locke e usa spesso il termine plurale Beni Comuni. La cultura laica è un patrimonio plurale e pluralistico costruito nella comunità per la comunità.

 


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