Notiziario ARCI - Campagna tesseramento 2002
 

25 Aprile 2002

La giornata del 25 Aprile, se ha avuto una buona resa sul piano della proposta, altrettanto non si può affermare sul piano della risposta del pubblico; il parziale insuccesso è attribuibile a diverse concause: dal "ponte" vacanziero alla concomitanza con una festa di quartiere, dalla scarsa e colpevolmente ritardata pubblicità all'iniziativa al maggior fascino di appuntamenti analoghi nei capoluoghi vicini, fino al motivo più diffuso e per molti versi inquietante, ovvero il disinteresse testardo verso la nostra storia, verso ciò che siamo e che diventeremo; vale per la memoria della Resistenza e della Liberazione, ma anche per tutto ciò che stimoli riflessioni che non tocchino in modo diretto e nell'immediato le nostre certezze e i nostri interessi; di fronte a questo, in passato, chi ha un minimo di coscienza critica ha già avuto modo di provare prima stupore poi indignazione: il rischio ora è quello di non indignarsi più e di accettare il crescente lassismo mentale come un dato ineluttabile, quasi con rassegnazione. Per quanto ci riguarda continueremo, con ottimismo e con tutti i nostri enormi limiti (di numero, di tempo, soprattutto di disponibilità economica) a proporre iniziative ed a considerare risorse imprescindibili per la comunità tutte quelle associazioni e quegli enti che lavorino per la cultura, l'informazione e l'aggregazione: il senso civico e la democrazia si fondano sulla partecipazione, anche morale o passiva, da spettatori, se quest'ultima è corroborata dalla conoscenza o dalla curiosità di conoscere.

Per quel che riguarda la giornata del 25 Aprile, noi e la commissione Politiche Giovanili di Osio abbiamo voluto presentare la Resistenza e la Liberazione da diverse prospettive: la proiezione di "Materiale Resistente" di D. Ferrario ha offerto una chiave di lettura in parte celebrativa, con le testimonianze di alcuni reduci e con gli estratti dal concerto musicale (gruppi italiani che interpretano canzoni di quel periodo o brani inediti ispirati a quegli eventi), in parte critica, con le interviste a ragazzi assai confusi e lacunosi, che hanno dato risposte imbarazzate mettendoci di fronte all'ignoranza, sovente anche nostra, sui valori fondanti della nostra Repubblica.

Le letture tratte da "Il Partigiano Johnny" di Beppe Fenoglio, interpretate con grande partecipazione emotiva, ci hanno mostrato una Resistenza dura, cruda, problematica, umana, perchè prima del partigiano "eroe" dell'immaginario popolare e partitico esiste il partigiano "uomo", spesso costretto dalle circostanze ad uccidere un altro uomo ed a combattere contro la fame, il freddo, la malattia e la paura.

La relazione del prof. Mario Pelliccioli, docente di Storia e studioso della Resistenza, ha offerto diversi spunti sull'attualità del tema, sui pericoli dell'oblìo e del revisionismo tendenzioso, sulla storiografia contrapposta al mito, sull'uso corretto dei termini che usiamo come riferimento; inoltre ha offerto un quadro generale e sintetico della guerra di Liberazione nella provincia di Bergamo.

La visione del film "I Piccoli Maestri" di Daniele Lucchetti ha proposto un taglio più ironico, autoironico e, in alcuni momenti, quasi incantato, pur mantenendo l'adesione alla scansione storica dei fatti e alla drammaticità delle situazioni. Il film mostra la resistenza partigiana sull'altopiano di Asiago e nella città di Padova, fino alla liberazione della stessa.

A far da cornice alla serata un'esposizione di pannelli con la cronologia degli avvenimenti intercorsi durante il ventennio fascista e nel periodo tra l'armistizio del 1943 alla fine della guerra. Essenziale ma sufficientemente didattica.

Il rinfresco con sottoscrizione ha dato scarsi risultati sul piano delle entrate, ottimi su quello dell'appagamento del nostro palato.

Torna alla homepage
 
Ultimo aggiornamento: 03.05.2002 - Sito ottimizzato per Internet Explorer 5 e successivi - risoluzione video consigliata: 800x600.