Parole e immagini
Può l'arte figurativa integrarsi con quella dello scrittore?
di Patrizia REMIDDI - Grafica
Quante volte abbiamo pensato: ”quell'immagine parla da sola”?
Quante volte, nelle pagine di cronaca, l'espressione di un volto ha saputo illustrare e
trasmettere meglio di mille parole un sentimento o una situazione?
La potenza espressiva di un'immagine è talvolta così forte da poter sostituire qualsiasi
testo: descrivere a parole il magico sorriso della Gioconda di Leonardo o “scolpire a versi”
lo statuario corpo del Davide di Michelangelo sarebbe certamente un'impresa ardua, se non
impossibile.
A ulteriore conferma di questa tesi, anche da un punto di vista scientifico è dimostrato
che le immagini visive sono accolte e conservate dal cervello con un processo diretto di
acquisizione immediata, mentre le parole e gli altri simboli linguistici, prima di essere
memorizzati, devono essere decodificati, vagliati e ricodificati, sempre a livello cerebrale,
in un formato adatto alla loro archiviazione.
Il concetto diventa ancora più incisivo se le immagini in questione sono immagini creative
di un certo livello artistico, sia che nascano dal pennello di un pittore o che appaiano dalla
pellicola di un fotografo.
Come uno scrittore usa la sua arte per fissare un istante fugace rendendolo
immortale, dice il grande fotografo Hamilton, così io cerco di “dipingere” nelle mie
foto i sentimenti e le emozioni più profonde, attraverso la dolcezza della luce e l'ombra dei
colori.
E cosa accade se al messaggio visivo di un'immagine accostiamo la cadenza lirica di una
poesia? O meglio, quanto può essere ampliato e migliorato un testo descrittivo avvalendosi
di un adeguato “suggerimento visivo”?
Il linguaggio universale dell'arte non ha confini.
Oggi inoltre, grazie all'elevata tecnologia di cui si può facilmente disporre,
stiamo assistendo ad un percorso evolutivo che non può che confermare questa complementarità
artistica tra immagini e testo.
Le immagini si fondono con le parole, le parole si animano col movimento, il movimento è
cadenzato dalla musica, la musica si sposa con le immagini: E' la multimedialità, il metodo
migliore per trasmettere un'informazione, una sensazione, un concetto.
Ne è la prova il nostro stesso cervello, nel quale i due emisferi lavorano in parallelo
per permetterci di percepire il mondo esterno: l'emisfero sinistro razionale, logico e analitico
e quello destro emotivo, intuitivo e a volte geniale, che lavorano insieme per una migliore
acquisizione globale dell'informazione.
E la sommatoria di tutto questo è ancora arte, arte in forma esponenziale, la cui
accessibilità è permessa a tutti.
Con un po' di fantasia... ed un budget impegnativo, proviamo a ipotizzare questo
“cast eccezionale”:
chiediamo in prestito a Giacomo Leopardi i suoi versi immortali “...Sempre caro mi
fu quest'ermo colle...”
prendiamo come illustratore Oliviero Toscano...
per le musiche affidiamoci a Ennio Morricone...
e diamo il tutto a Steven Spielberg per curarne la regia...
Costerà parecchio ma il risultato è garantito!
Spero di aver espresso chiaramente questi concetti anche se...
avrei preferito arricchire questo mio semplice articolo con delle immagini!
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