APPUNTI SUL 21° SECOLO
 
Carlo Giuliani in memoria di una vita spezzata
 

E’ inutile dire quanto sia ancora fresco nella memoria dei genovesi , il tragico e plumbeo ricordo di quei giorni , e di come le opinioni si siano divise specularmente tra chi ha condiviso l’ operato della polizia respingendo ogni critica , ,e chi ha avuto dubbi esprimendo dissensi non risolti , su cui ancora oggi la magistratura stà indagando . E’ di oggi la proposta di archiviazione sull ‘ episodio in cui è rimasto ucciso Carlo Giuliani , caduto colpito in faccia da un proiettile sparato a bruciapelo da una camionetta che in qualche modo lui ed altri stavano circondando nel quadro di scontri violentissimi , che erano da poco avvenuti in corso Gastaldi per poi dilatarsi fino a Piazza Alimonda .

Non dicutendo il fatto che la polizia debba intervenire in caso di disordini , restano dubbi , sulla gigantesca e incredibile scenografia inquietante che ha visto la separazione della città per tre giorni , in due parti con griglie che la dividevano dalla zona rossa e containers a sbarrare strade , conferendo un atmosfera lugubre pesante e carica di tensione , che può aver senz’ altro contribuito a radicalizzare le tensioni sia nelle forze dell ‘ ordine che nei manifestanti o in una parte di essi .

Scelte scenografiche peraltro non imputabili al governo di centro destra ma anche alla precedente gestione del ministro Enzo Bianco in cui sotto la sua gestione si verificarono gli scontri di Napoli marzo 2001, e sulle violenze denunciate alla caserma Raniero , anch’ essi segnati da gigantesche polemiche ed indagini ancora in corso .

Resta ai fini di stabilire quali siano le regole in un paese democratico , quando si verifichino casi del genere, se le azioni della polizia debbano essere mirate verso chi sta effettivamente compiendo vandalismi o se si debba accettare ciò che ampliamente varie fonti tra cui servizi televisivi indicavano come azioni indiscriminate che penalizzavano anche con violente percosse manifestanti pacifici (che si trovavano nei pressi e poi tradotti in caserme , o assaliti nel sonno come nel caso della Diaz ), condividendo e giustificando il fatto che la confusione o ordini errati , o scarsa preparazione degli agenti fosse un motivo per rendere accettabili simili comportamenti .

E’ ammissibile un’ azione che colpisce manifestanti indiscriminatamente quasi a punire le idee espresse , ritenute colpevoli e sovversive aprioristicamente? ,oppure proprio perchè le polizie civili devono essere equidistanti e non parteggiare è auspicabile un metodo diverso , che circoscriva se mai al reato specifico dell ‘ atto vandalico l’ azione a contenerlo ?

A seguito di un grande dibattito sulla democrazia e il diritto a manifestare che ha riempito le cronache dei giornali ,numerose trasmissioni televisive e le aule delle procure interessate , non ci sono più stati casi analoghi ed eclatanti come quelli del G8 di Genova , episodio che è servito forse sia alle forze dell ‘ ordine, sia ai manifestanti , a respingere modalità aggressive che potessero ripetersi .

Paolo gastaldo Wednesday, 04 December 2002


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