Dal
1993 ho iniziato quasi per gioco, dal porticciolo di Nervi ad andare in
canoa, poi questa pratica ha assunto sempre più peso nella mia vita.
Così le ore rubate per uscire in mare, alla città inquinata, allo stress di un quotidiano insoddisfacente mi hanno offerto un nuovo
orizzonte per ritrovare me stesso. Navigando e navigando con il mio kayak
in vetro resina a volte in compagnia di Edoardo Praino, anch'egli
innamorato del mare, sia in estate che in inverno, ho avuto l'idea di
fotografare la costa, operazione che è stata compiuta in successive
riprese con difficoltà soprattutto per ciò che concerneva il passaggio a
Ponente della costa che ha imposto la navigazione aldilà della diga
foranea che con una gracile imbarcazione come un kayak non è cosa da
sottovalutare. Il tratto più difficile è il superamento del corridoio
d'acqua che separa la zona della Foce dalla diga, spazio fortemente
trafficato da navi di grosso tonnellaggio, rimorchiatori e motoscafi
d'altura. Approfittando di una mattina particolarmente tranquilla e
soleggiata nell'ottobre del 1998 riuscì a superare il punto critico della
Foce guadagnai la diga e da lì con la macchina fotografica chiusa in un
contenitore ermetico riuscii a scattare alcune foto di non altissima
qualità per la difficoltà a realizzarle dovute alla precarietà del
mezzo su cui ero imbarcato. Ma ci sono riuscito.
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