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PREMESSA
Il sito nasce con questo nome, perché il disegno
è un territorio libero ove dare forma, appunto, ai sogni
della mente. La scelta di Internet mi consente di rendere
visibile un lavoro, che altrimenti resterebbe del tutto sconosciuto,
l’intento non è commerciale e mira soltanto a cercare confronti con
altri che intraprendano analoghe ricerche o siano interessati ai temi
trattati. Il progetto si configura in un contenitore che
sarà riempito gradualmente, che va dalla grafica, ai racconti, ai
testi per canzoni, fino ad idee per la decorazione e la progettazione
di alcuni oggetti d’uso. I primi settori attivi sono: "Mechanic
City" una mostra di 100 opere grafiche,
"Viaggio al bordo della notte" mostra di opere grafiche comprendente 40
lavori presentati nell’ottobre 99 al centro civico di Cornigliano di
Genova, "Venditore d'aria" mostra di 20 opere grafiche e "Art gallery" rassegna di artisti dell'underground
genovese con alcune delle loro opere.
Sono del 1952, e ho frequentato a Genova dal 1968
al 1978, il liceo Artistico e la facoltà di Architettura, la
formazione acquisita in quegli anni può avermi influenzato ad una
visione considerata oggi forse
troppo sociologica, ho cercato di descrivere il mondo occidentale
contemporaneo e le sue contraddizioni, immaginando piazze e sfondi di
città improbabili popolate da umanità frettolose colte in una
quotidianità ripetitiva ed alienante, e prestando attenzione anche ai
grandi fatti che hanno accompagnato la storia di questo ultimo
decennio, tra guerre vicine e lontane e interrogativi su un
disastro ambientale spesso annunciato. La mia carriera di architetto, si è
arenata da tempo, vivo con modestia e riservatezza una vita che questo
sito web non potrà certo cambiare. I fogli bianchi su cui disegno
quindi costituiscono l’unica possibilità di evadere da un
quotidiano spesso ripetitivo e dagli orizzonti angusti. L’idea di
mettermi in mostra mi procura disagio
e il rischio di venire equivocato è reale, ma forse è
peggiore scegliere il silenzio e la solitudine.
Cerco quindi di offrire nei miei limiti, spunti
di discussione circa un dibattito che ci vede tutti coinvolti, tra il
secolo che è trascorso e quello che sta iniziando, cercando di capire
il chi siamo e il dove stiamo andando.
L’occidente, a parte i vari recenti ed
importanti segnali di dissenso antiglobalizzazione, sembra oggi
assopito nelle merci da consumare, e nelle serali letture dei
mercati finanziari, non sogna più utopie, e l’immaginazione
collettiva è ben rappresentata dagli spot pubblicitari in cui
individui, giovani, belli ed eleganti,
sembrano indicare che la vera felicità. E' il possesso di una nuova automobile
da ostentare.
Per me, figlio del ventesimo secolo, è difficile
accettare che non si possa neanche immaginare mondo migliore di quello
in cui viviamo e a considerare evoluto un sistema economico che
riserva soltanto al 20% del totale della popolazione mondiale
condizioni di vita accettabili e miseria a tutti gli altri.
Certo la responsabilità ad un certo punto sarà
dei giovani, che dovranno scegliere, se subire la definitiva
omologazione al rango passivo
di consumatori, esposti al rischio di un mondo instabile ed ingiusto,
o quello di essere nuovamente protagonisti della storia per fare
ripartire IL SOGNO, inteso come ambizione di democrazia e
giustizia, volto a migliorare le condizioni di vita per tutti gli
uomini della Terra.
Il comunismo ha fallito il senso del suo disegno
utopistico in rozze dittature, ma la sua caduta non ha annullato le
ingiustizie nel mondo, che il capitalismo vincente oggi
non vuole o non sa risolvere...
Non ho la presunzione di avere verità o
soluzioni in tasca pronte da elargire, e mi piacerebbe
su questi temi riceverne da chi ne ha, chi avrà la pazienza e
la cortesia di vistare questo sito potrà esprimere con la posta
elettronica un gradito contributo di idee.
PAOLO GASTALDO
mercoledì 9 maggio 2001
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