Con
il termine preistoria si intende il tempo che va dalla comparsa
dell’uomo sulla terra sino ai primi documenti scritti. Secondo
alcuni studi,questo tempo cominciò circa 10 mln di anni fa. In questo
periodo comparvero in
Africa gli ominidi, la forma primitiva degli esseri umani. Alla fine di
questo periodo e cioè circa 4 milioni di anni fa, comparvero ominidi
più progrediti, che camminavano in posizione eretta gli
Australopithecus.
AUSTRALOPITHECUS
(vissuto
circa 4.000.000 di anni fa)
Aspetto
fisico:Erano alti circa
1,30 m, pesavano circa 30 kg ed il cervello pesava circa 500 grammi. (il
termine piteco in greco significa scimmia mentre il termine australo
dipendeva dal fatto che i resti furono trovati nell’africa australe
verso la fine degli anni 20). Aveva un piccola scatola cranica, mascella
accentuata, camminava su due gambe, il suo aspetto era peloso e
scimmiesco.
ABITUDINI
ALIMENTARI
Gli
Australopithecus, non cacciavano, vivevano di erbe, radici e forse resti
di animali
ASPETTI CONTRADDITTORI
Pro australopithecus
Per
molto tempo l’Australopitecine è stato considerato
come antenato dell’uomo:
Per esempio, il
libro The Social Contract (Il contratto sociale) diceva: “Salvo una o
due eccezioni, oggi tutti i ricercatori competenti convengono che le
australopitecine . . . sono effettivamente antenate dell’uomo”. Il
New York Times scrisse: “Fu l’Australopithecus . . . a evolversi
infine nell’Homo sapiens, o uomo moderno”. E, nel libro Uomo, tempo
e fossili, Ruth Moore scrisse: “A giudicare dal complesso dei fatti,
l’uomo aveva finalmente incontrato i suoi predecessori”. E dichiarò
con enfasi: “La prova fu schiacciante . . . alla fine era stato
trovato l’anello mancante.
CONTRO AUSTRALOPITHECUS
L’anatomista
Zuckerman scrisse: “Se lo si confronta con crani umani
e di scimmia, il cranio delle australopitecine risulta essere
inconfondibilmente scimmiesco, non umano. Sostenere il contrario
equivarrebbe a dire che il nero sia bianco”. (Journal
of the Royal College of Surgeons
of Edinburgh, gennaio 1966, p. 93). Lo stesso
anatomista affermò: “Le nostre scoperte non lasciano praticamente
dubbi sul fatto che . . . l’Australopithecus non assomiglia
all’Homo sapiens ma alle attuali scimmie, antropomorfe e
no”. (Beyond
the Ivory Tower, di Solly Zuckerman, 1970, p. 90).
Anche
Donald Johanson dice: “Gli australopitecini . . . non
erano uomini”. Similmente Richard Leakey ritiene “improbabile
che i nostri diretti antenati discendano da queste [le australopitecine]”.
Se qualcuna delle australopitecine fosse trovata in vita oggi,
verrebbe messa in uno zoo con le altre scimmie. Nessuno la chiamerebbe
“uomo-scimmia”
IL DOPO AUSTRALOPITHECUS
(periodo
dal 2.000.000 A.C. al 10.000 A.C. - PALEOLITICO)
Dall’Australopithecus
l’uomo è andato via via sempre più evolvendosi dando il via ad una
forma di vita chiamata HOMO ABILIS la cui caratteristica che lo
distingueva dalla precedente forma era quella di avere un cervello del
peso di circa 700 gr.; costruisce attrezzi con pietre scheggiate. Con
l’uomo habilis si entra nel periodo chiamato
PALEOLITICO
(periodo
dal 2.500.000 A.C. al 10.000
A.C.)
E’ il periodo
che ci porta da 2.000.000 di anni fa a 10.000 anni fa. Il termine
“Paleolitico” tra origine dal termine greco “Palaios” che
significa “Antico” e “lithos” che significa “Pietra”. Con
questo periodo si intende l’era in cui l’uomo inizia appunto a
lavorare la pietra.
Il
periodo Paleolitico può essere suddiviso in tre periodi:
Paleolitico
inferiore che va
da 2 mln di anni A.C a
100.000 anni fa
Paleolitico
medio che va dal
100.000 A.C. al 35.000 A.C.
Paleolitico
superiore che va
dal 35.000 A.C. al 10.000 A.C.
PALEOLITICO
INFERIORE
Come
vivevano gli uomini nel paleolitico inferiore?
In questo periodo dopo l’homo
abilis compare l’homo erectus. (più alto dell’homo abilis e con un
cranio + allungato).
Già in questo periodo si
associavano in grandi gruppi di cacciatori per cibarsi di selvaggina che
catturavano con trappole ed
abitavano in caverne. Già l’uomo è in grado di abbattere pantere,
leoni, orsi e rinoceronti.
Si ritiene che in quel periodo
per avere successo nella caccia compivano riti in onore di divinità.
PALEOLITOCO MEDIO
In
questo periodo compare l’uomo di Neandertal (prende il nome della
località ove sono stati ritrovati i resti). E’ più alto dell’uomo
erectus, la sua capacità cranica è di 1.300/1.600 cm cubi. Si ritiene
che in questo periodo si sia sviluppato il linguaggio articolato
Come
vivevano gli uomini nel paleolitico inferiore?
Vivono
di caccia e di vegetali
PALEOLITICO SUPERIORE
Si estingue l’uomo di
Neandertal e compare l’uomo sapiens sapiens. Il cranio è di circa
1.600 cm cubi ed in questo
periodo si assiste ad importanti innovazioni nella produzione di
manufatti. Ora le armi vengono fatte anche con le ossa le quali vengono
utilizzate anche per fare oggetti ornamentali ed in alcune parti vengono
usate zanne di mammut per costruire abitazioni. In questo periodo
l’uomo si arricchisce di una nuova arte figurativa: la pittura che si
ritrova in grotte o in oggetti mobiliari. Anche statuite note come le
“veneri preistoriche” vengono prodotte in questo periodo.
Inizia
in questo periodo l’uso dell’arco.
I morti e corredi funebri
In questo periodo iniziano
l’inumazione dei morti, cioè seppellivano i morti con un corredo
funebre che ritenevano potesse essere loro di aiuto nell’oltretomba.
La sepoltura avveniva in tombe coperte da pietre in primo luogo per
ragioni igieniche ed in secondo luogo per ragioni religiose. (credevano
che dopo la morte restasse qualcosa del defunto e quindi occorreva
custodirne il corpo nelle tombe. Insieme ai cadaveri si seppellivano
anche gli oggetti che gli appartenevano. Sembra siano stati ritrovate
legatura su mani e piedi dei defunti per evitare così il ritorno fra i
viventi dei morti.
Con gli anni del 10.000 A.C.
entriamo nel periodo chiamato Mesolitico.
MESOLITICO
(periodo
dal 10.000 A.C. all’8.000
A.C.)
Il termine “Mesolitico” tra
origine dal termine greco “Mesos ” che significa “Medio” e
“lithos” che significa “Pietra”. Con questo periodo si intende
un periodo di transizione tra Paleolitico e Neolitico e va dal 10.000
A.C. all’8.000 A.C.. Le condizioni di vita in questo
periodo rispetto al Paleolitico superiore non sono particolarmente
diverse. In ogni modo questo periodo è contrassegnato da una collaborazione
fra i gruppi di uomini che cominciarono a barattarsi oggetti. In questo periodo, l’uomo
inizia ad addomesticare i cani. Nel periodo mesolitico non tutti
gli uomini sparsi nelle varie parti del mondo si comportavano allo
stesso modo. Ad esempio in Scandinavia, l’uomo scopri la pesca
d’alto mare, mentre le donne raccoglievamo vegetali.Ad ogni modo si viveva di
pesca e caccia. In questo periodo fu scoperta la pietra focaia, una
pietra che se urtata ad arte provocava scintille con conseguente
scoperta della generazione della fiamma.
Tecniche di caccia nel
Mesolitico
In questo periodo l’uomo
migliorò i propri attrezzi da lavoro. Le frecce erano più piccole ed
acuminate ed erano fatte a triangolo o trapezio. Infatti in questo
periodo molti erano gli attrezzi particolarmente piccoli fatti di selce
o di cristallo di roccia. In questo periodo particolarmente diffuso era
l’arco.
Gli insediamenti
In fondovalle gli uomini
vivevano in nicchie che offrivano una parziale protezione. Nel fondovalle gli uomini
potevano cacciare animali come il cervo ed il capriolo, i lupi, gli orsi
(talvolta). Vivevano inoltre in bivacchi
d’altura (ripari sottoroccia costituiti da macigni) nelle
vicinanze dei laghetti e ruscelli per poter utilizzare l’acqua. I luoghi di alta montagna erano
luoghi di avvistamento dei grandi erbivori come camosci e stambecchi.
Inoltre essendoci numerosi
laghi e ruscelli, la pesca arricchiva la dieta degli uomini del
mesolitico. In questo periodo, l’uomo
inizia a lavorare la pelle per confezionare gli indumenti necessari.
Arte e religione
Si sviluppa la sensibilità
artistica. Sono ritrovati oggettini forati come conchiglie marine,
vertebre di pesci, denti di cervo che componevano collane e braccialetti
o erano applicati ad indumenti come ornamenti.
Sembra che questo periodo si
siano create statuette rappresentanti la dea madre (il culto della
fertilità). Sembra siano state ritrovate sepolture attestanti la
credenza dell’uomo in una vita ultraterrena.
Dove vivevano?
Si sviluppò il questa era il nomadismo.
Infatti i siti mesolitici di montagna non potevano essere luoghi di
dimora prolungata. E’ probabile ad esempio che i cacciatori
trascorressero i mesi invernali a valle (anziché in montagna) ove si
trasferiva anche la selvaggina. Con l’arrivo dell’8.000 A.C.
arriviamo nel periodo del Neolitico.
NEOLITICO
Il termine “Neolitico” tra
origine dal termine greco “Neos ” che significa “Nuovo” e
“lithos” che significa “Pietra”.
Questo periodo va dall’8.000
A.C. al 5.000 A.C.. In questo periodo l’uomo
scopre l’agricoltura così che l’uomo inizia a coltivare i
cereali (frumenti, orzo, miglio) e ad allevare animali. Ora l’uomo inizia ad aiutarsi
l’uno con l’altro ed a fare una vita di gruppo: sorsero così i
primi villaggi.
Le donne non seguivano più gli
uomini nella caccia ma rimanevano nelle case ad accudire i figli e si
dedicavano alla raccolta di frutti e piante commestibili. Alcuni
ritengono che fosse stata la donna a scoprire l’agricoltura. Ad
esempio in alcune zone ove i fiumi straripavano si resero conto se dei
semi cadevano nel terreno umido e fertile, questo produceva altre piante
che a loro volta producevano altre piante con molti semi. Era la
scoperta del ciclo riproduttivo. L’uomo inizia ad addomesticare
gli animali. Così comincia con l’allevamento di pecore e
di capre che fornivano loro lana e latte.
Nasce in questo
periodo la figura del pastore.
Altri
animali erano fonte di alimentazione come maiali e bovini
(quest’ultimi utilizzati come animali da trasporto). Quando l’agricoltura iniziò a
produrre più quanto fosse necessario per la sopravvivenza e quindi non
era più teso alla sola necessità di sopravvivenza da fame, l’uomo si
dedicò ad altre attività. Si svilupparono il commercio
soprattutto di prodotti agricoli, e con questo la necessità di
spostarsi da una parte all’altra ove di determinati prodotti non ve ne
erano a sufficienza. In questo periodo iniziò a svilupparsi il trasporto
per via terra a mezzo di carri con ruote. In questo periodo nasce
anche l’arte della ceramica.
E’ degno di nota che i primi
telai per la fabbricazione dei tessuti risalgono al neolitico.
Le divinità:
Gli uomini credevano nella
protezione degli antenati e nel culto della fecondità. Se fossero nati
più bambini ci sarebbero state più braccia, più lavoro, più
produzione e più ricchezza. Avevano paura dei cataclismi naturali per
questo onoravano il dio del lampo, il dio del tuono.
LA
PREISTORIA E LA SUA VERADICITA’.
In diversi mettono in dubbio la
veridicità della preistoria considerato soprattutto i pochi fossili su
cui studiare.
Ecco alcuni pareri:
The Bulletin of
the Atomic Scientists dice: “Le prime teorie sull’evoluzione umana
sono, se ci si pensa, davvero molto strane. David Pilbeam le ha definite
‘esenti da fossili’. Cioè, per logica, queste teorie
sull’evoluzione umana si sarebbero dovute basare su qualche
testimonianza fossile, ma in realtà i fossili o erano così pochi da
non influire minimamente sulla teoria, o mancavano del tutto. Perciò
fra i presunti parenti stretti dell’uomo e i primi fossili umani
c’era solo l’immaginazione di scienziati del XIX secolo”.
“Volevano credere all’evoluzione dell’uomo, e questo influiva sui
risultati del loro lavoro”.
Richard
Leakey ha detto: “Quelli che lavorano in questo campo hanno così
pochi indizi su cui basare le loro conclusioni che spesso sono costretti
a cambiarle”. New Scientist osserva: “A giudicare dalla quantità di
testimonianze su cui si basa, lo studio dei fossili umani non merita
d’essere considerato più che una branca secondaria della
paleontologia o dell’antropologia. . . . La raccolta è terribilmente
incompleta, e gli esemplari stessi sono spesso molto frammentari e non
decisivi”.
Origini:
Nascita e possibile futuro dell’uomo ammette: “Appena, seguendo la
via dell’evoluzione, ci spostiamo verso gli ominidi, il nostro cammino
si fa sempre più incerto, ancora una volta a causa della scarsità
dell’evidenza fossile”. La rivista Science aggiunge: “La
principale documentazione scientifica consiste in una raccolta
pietosamente limitata di ossa in base alla quale ricostruire la storia
evolutiva dell’uomo. Un antropologo ha paragonato l’impresa a quella
di ricostruire la trama di Guerra e pace partendo da tredici pagine
scelte a caso”.
Newsweek:
“‘I fossili starebbero tutti su un’unica scrivania’, dice Elwyn
Simons della Duke University”.
The New York Times: “I resti fossili conosciuti degli
antenati dell’uomo riempirebbero un tavolo da biliardo: una
piattaforma piuttosto misera da cui scrutare gli ultimi milioni di
anni”. Science Digest: “Fatto degno di nota, tutta l’evidenza
materiale a sostegno dell’evoluzione umana non riempie ancora una
singola bara! . . . Le attuali scimmie antropomorfe, per esempio,
sembrano essere venute fuori dal nulla. Non hanno un passato, nessuna
testimonianza fossile. E la vera origine dell’uomo moderno — questo
essere a stazione eretta, nudo, costruttore di utensili, dal cervello
voluminoso — è, se dobbiamo essere onesti con noi stessi, un fatto
altrettanto misterioso”.
The
Mismeasure of Man, Gould dice: “Non ci sono tracce di cambiamenti biologici nelle
dimensioni o nella struttura del cervello da quando l’Homo sapiens
comparve nella documentazione fossile circa cinquantamila anni
fa”.
CURIOSITA'
L’uomo
continuerà a crescere di statura?
Le
frequenti statistiche sull’aumento dell’altezza media dell’uomo
hanno suscitato la domanda se l’uomo continuerà a crescere
indefinitamente. Il quotidiano La Stampa del 16 gennaio
1985 risponde di no. “L’uomo di Neanderthal era alto circa un metro
e 60 e non ci sono mai state variazioni sensibili nella storia
dell’Homo sapiens, a parte piccole oscillazioni perfettamente
spiegabili”. Queste, secondo l’articolo, sono dovute al fatto che la
statura è determinata in buona parte dall’alimentazione della prima
infanzia: infatti nelle generazioni nate in periodi di guerra si
registrano bruschi cali dell’altezza.
Perciò
l’aumento della media negli ultimi anni sarebbe solo il risultato del
miglioramento delle condizioni socio-economiche, per cui più persone
riescono a conseguire il massimo sviluppo consentito dal loro patrimonio
genetico e alzano così il valore medio dell’altezza della loro
generazione. Quindi, secondo l’articolo, “la variazione secolare non
potrà che arrestarsi quando tutti saranno in condizione di dare il
massimo”.
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