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Il tempio minore, dedicato al dio Hathor e alla regina Nefertari è più piccolo con una facciata di 27 m di altezza e di 11 m di larghezza. Nel 1964 i templi rischiarono di scomparire per sempre. Infatti con la costruzione della nuova diga di Assuan le acque del Nilo li avrebbero sommersi. Il mondo della cultura si mobilitò: i templi furono smontati pezzo per pezzo e ricostruiti fedelmente a 200 metri di distanza e 35 metri di altezza dalla posizione originaria. La sfinge: a poca distanza dalle piramidi sorge la sfinge. Fu scolpita in un unico sperone di roccia, a cui furono aggiunte la zampe anteriori. Il volto è un ritratto di Chefren, deturpato non dal tempo ma dalle cannonate dei Mamelucchi, che l'avevano usato come tiro a segno. Gli obelischi: dal latino obeliscus diminutivo della parola greca obelos "spiedo", quindi "piccolo spiedo". Posti di fronte agli edifici rappresentavano una sorta di guida turistica dell'edificio stesso. In essi, infatti, venivano ricordati la storia dell'edificio, gli eventuali restauri ed abbellimenti sucessivi con i nomi dei faraoni che se ne erano occupati. |
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