L'ultimo viaggio

Ramses morì a Pi-Ramses nel 1213 a.C.. Dopo i settanta giorni necessari per l'imbalsamazione, il corpo fu accompagnato alla sua ultima dimora con tutti gli onori che meritava un grande faraone come lui. Un'enorma flotta, con alla testa la nave regale del successore, il faraone Merenptah, navigò lungo il Nilo fino a Tebe. Ovunque sul suo tragitto ali di folla disperata porgevano il giusto tributo al re che aveva donato a loro e all'Egitto prosperità e benessere. Gettata l'ancora a Tebe, il corteo funebre si diresse verso la tomba, che era stata scavata nella roccia nella necropoli della Valle dei Re. Al suo interno fu deposto il sarcofago e l'incredibile tesoro che avrebbe dovuto accompagnarlo nel Regno dei Morti. Poi l'ingresso fu sigillato perchè nulla potesse disturbare il sonno eterno del faraone. Ma non fu così. Qualche decennio dopo la tomba fu violata e le ricchezze che conteneva portate via. Iniziò in questo modo la travagliata storia della mummia di Ramses. Essa fu spostata più volte dai sacerdoti egizi addetti alla necropoli per evitare la razzia dei tembaroli, che pur di impadronirsi di qualche oggetto prezioso arrivavano a togliere le fasce ai cadaveri per cercare gli amuleti d'oro e i gioielli nascosti tra le bende durante l'imbalsamazione. Intorno al 1000 a.C., con quelle di altri sovrani, la mummia fu infine riposta nel nascondiglio segreto vicino al tempio di Hatshepsut di Deir el-Bahari, nei pressi di Tebe. Qui rimase fino al 1881, quando fu scoperta e portata al Museo Egizio del Cairo.

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