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settembre 2001 Viaggio Culturale alla Scoperta dell’Italia Minore Rieti e la Valle Santa Montagne, boschi, conventi, laghi, castelli… Programma di massima Venerdì 7 settembre mattino: ore 7:00 partenza da via S. Girolamo (agenzia Caldieri), Este. Arrivo per le ore 13:00 in prossimità dell’Abbazia di Farfa, pranzo al ristorante. pomeriggio: Abbazia di Santa Maria di Farfa. Adagiata tra gli ulivi, l’Abbazia fu fondata, su di un tempio pagano dedicato alla dea Vacuna, da San Lorenzo Siro (420) giunto in Italia dalla Siria. Devastata dai Longobardi (sec. VI), fu ricostruita da San Tommaso da Morienna (680), che vi impose la Regola Benedettina. Nel medioevo l’Abbazia, celebre per la qualità dei codici e del suo scriptorium, ebbe potenza e splendore e godette della protezione di Carlo Magno. Occupata dai Saraceni (898), ritornò ai suoi passati splendori sotto l’Abate Ugo I (997-1038) che abbracciò la riforma cluniacense. Durante la lotta per le investiture l’Abbazia si schierò con Enrico IV (1072) e passò sotto la protezione imperiale. Il suo declino ebbe inizio verso la metà del XII sec. e si accentuò durante il periodo della Commenda. In seguito fu aggregata alla Congregazione Cassinese (1567) che migliorò in parte la sua condizione. I francesi la saccheggiarono e la soppressero (1798). Nel 1921 l’Abbazia venne ripopolata da alcuni monaci benedettini. È monumento nazionale. Convento della Foresta. A 520 m. sui Monti Reatini: piccolo cenobio costituito dalla chiesetta duecentesca dedicata a San Fabriano e dalla comunicante chiesa seicentesca di Santa Maria; il raccolto complesso conventuale è organizzato intorno al chiostro quattrocentesco e alla casa del curato: tutt’intorno il Bosco Sacro. L’insieme è di una tale, commovente suggestione che si capisce come San Francesco qui forse compose il Cantico delle Creature. Cena e pernottamento a Rieti. Sabato 8 settembre mattino: attraverso il Monte Terminillo si giunge a Leonessa, posta a m. 969, tra faggete e prati. Il primo nucleo abitato risale all’VIII secolo, in periodo longobardo. Il 16 luglio 1278 è considerato il l’anno di fondazione della città di Gonessa, da parte di Carlo I d’Angiò: il nome deriva dalla località di Gonesse, poco a nord di Parigi, particolarmente cara agli allora Reali di Francia. Gonessa rappresentò l’estremo baluardo a Nord del Regno di Napoli, che comprendeva anche l’Abruzzo. Era una roccaforte a guardia delle turbolente aspirazioni espansionistiche del limitrofo Stato della Chiesa e si chiamò poi Agonissa, Gonexa, Connexa, Ligonessa, Lagonissa, Lionessa e, infine, Leonessa. Nel 1442 la città venne ceduta allo Stato della Chiesa da Alfonso I d’Aragona. Nel 1539 Carlo V d’Asburgo, padre di Margherita d’Austria, che in quell’anno andò sposa ad Ottavio Farnese, operò la trasformazione feudale di Leonessa. Margherita si fece molto amare dai suoi sudditi e soggiornò spesso in città, cui regalò nel 1548 la bella “fontana di piazza”, tuttora esistente. Nel ’600 Leonessa attraversò una lenta decadenza economica e finalmente, con la legge antifeudale del 1806, tornò ad essere libero comune. La cittadina ha mantenuto il suo aspetto caratteristico, con strade fiancheggiate da palazzetti, molti di nobile fattura, impreziositi da porte e finestre in conci di pietra elegantemente lavorati. Tutte le vie confluiscono nell’ “aringo” in fondo al quale domina la chiesa di San Pietro. Chiesa San Pietro: ha una facciata monumentale a coronamento orizzontale in pietra locale rossa, detta “mandorlata” e un bel campanile. L’edificio, del trecento, è costituito da due chiese sovrapposte e da un loggiato. Chiesa di San Francesco: fu costruita nel 1281 in stile romanico-abruzzese con la facciata in pietra rossa locale. L’interno, maestoso per ampiezza e leggiadria, presenta nell’abside centrale un tabernacolo ligneo dorato, adorno di numerose statuine e sorretto da quattro grossi leoni in noce del XVII sec. Sulla parete destra si trova la famosa cappella del Presepe al cui interno si può ammirare un capolavoro in terracotta policroma del 1501-03, opera di artigiani abruzzesi, popolato da 36 personaggi posti su tre livelli diversi. Nella parte sottostante la cappella, in quello che era un pollaio, sono stati scoperti pochi anni fa la chiesa originale e gli affreschi della fine del XIV sec. Pranzo a ristorante. pomeriggio: Castello di Rocca Sinibalda: costruito dall’architetto militare Baldassare Peruzzi sopra il borgo omonimo. Giro panoramico del Lago del Turano e sosta nel paesino medievale di Colle di Tora. Rieti m.405 “umbilicus Italiae”, come la definì l’erudito Marco Terenzio Varrone che qui visse nel I sec. a.C. È una cittadina, posta sulla riva destra del Velino, ricca di resti romani. Cattedrale di Santa Maria Assunta: forse San Francesco fu qui presente alla consacrazione di Papa Onorio III nel 1225; la prima fondazione della chiesa risale ai secoli XII-XIV, a questo periodo datano la cripta, il campanile, il portico quattrocentesco, il portale mediano con fregio, e al secolo XVII il rinnovamento barocco dell’interno. Palazzo Papale: oggi sede vescovile. Così chiamato perché ospitò spesso i molti pontefici costretti a lasciare in gran fretta Roma a causa di guerre, rivolte e invasioni. Nell’atrio si trovano splendide e severe volte gotiche; nella Loggia, al primo piano, una lapide ricorda il matrimonio, celebrato a Rieti nel 1185, tra Costanza d’Altavilla, figlia di Ruggero di Sicilia, ed Enrico VI, successore di Federico Barbarossa. Arco del Vescovo, realizzato al tempo di Bonifacio VIII, collega il palazzo alla cattedrale. Mura medievali: risalenti al ’200 e scandite da torri semicilindriche e quadrate. Teatro Flavio Vespasiano, gioiello ottocentesco. Piazza San Rufo, ombelico d’Italia. Domenica 9 settembre mattino: Convento di Fonte Colombo (549 m) in un bosco di lecci. Nel luogo, semplice e umile, Francesco fece tappa almeno tre volte: la prima, fu quando, risalendo il fianco boscoso del monte, vi scoprì una sorgente d’acqua limpida e la chiamò Fons Colombarum. La seconda volta, nel 1223, dopo 40 giorni di digiuno e meditazione dettò la Regola dell’Ordine Francescano. Infine nel 1225, un anno prima di morire, per farsi curare la malattia agli occhi che l’aveva reso cieco. Convento di Greccio (635 m): luogo di intensa suggestione religiosa, si erge su un crostone di roccia tra un fitto lecceto. Qui San Francesco dimorò varie volte dal 1217 e qui avrebbe dato origine alla tradizione del Presepio, allestito per la prima volta nel Natale del 1223 nella cappella che ancora oggi porta questo nome. Il complesso è il susseguirsi di piccoli ambienti, legati l’uno all’altro da scale in legno ed angusti corridoi, culminanti nella Loggetta sulla Piana Reatina e i Laghi. Oltre alla Cappella del Presepio, ci sono la cucina, il refettorio, il dormitorio del Santo, la duecentesca chiesina di San Francesco, l’attiguo oratorio e il dormitorio di San Bonaventura. Lago di Pedeluco: escursione in battello su lago per raggiungere il ristorante. Rientro ad Este previsto per le ore 22:30-23:00. |
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aggiornamento 09.02.2002 |