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Storia e obiettivi dell'associazioneItalia Nostra è nata nel 1955 dalla volontà di un piccolo gruppo di persone, tra cui l’attuale presidente Desideria Pasolini dall’Onda, contro un nuovo sventramento del centro storico di Roma. Il suo primo presidente è stato Umberto Zanotti Bianco, seguito da Giorgio Bassani, Giorgio Luciani, Mario Fazio, Alessandro Merli, Floriano Villa. Dal primo nucleo romano, l’Associazione è cresciuta fino ad arrivare a più di 200 sezioni sparse su tutto il territorio nazionale. Un elenco delle tante attività di Italia Nostra sarebbe troppo lungo, ma va ricordata la Mostra Italia da Salvare, l’istituzione del Parco dell’Appia Antica a Roma e del Parco del Delta del Po, il recupero delle Mura di Ferrara, la legge 394 sulle Aree naturali protette, l’operazione Nettuno per le coste italiane. Tra le battaglie più significative vanno ricordate: la salvaguardia di Agrigento e di Paestum, delle Ville Venete e dei Colli Euganei, della Costa Smeralda, delle Pinete di Migliarino e di Ravenna, contro il nucleare, contro l’Expo a Venezia e contro le Olimpiadi a Roma. Grande importanza ha avuto fin dagli anni Settanta e ne avrà sempre più la ricerca nei campi della didattica e della formazione per promuovere l’Educazione Ambientale.Molto importante è anche l’attività in campo internazionale con la fondazione di "Europa Nostra" e la partecipazione al BEE (Bureau Europeen de l’Environnement). Italia Nostra pubblica un Bollettino mensile e numerose opere di saggistica. È in corso un processo di rinnovamento fondato sulle iniziative delle Sezioni e sulla partecipazione dei Soci per promuovere attività di salvaguardia e di ricerca, di conoscenza, di progettazione di un "uso sostenibile" del patrimonio storico ed ambientale. Trasformata in ONLUS, Italia Nostra vuole impegnarsi, con i soci, in attività di servizio, non solo stimolando la "memoria" e la tutela, ma promuovendo, anche attraverso i nuovi strumenti della comunicazione, la conoscenza e la progettazione comunitaria della fruizione dei beni culturali. Il patrimonio storico, artistico e naturale (attraverso la tutela e la fruizione) deve diventare la grande "risorsa" per la crescita culturale del Paese.
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aggiornamento 09.02.2002 |