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Il Campanile non può essere considerato opera dell’XI secolo: il modulo costruttivo, i materiali impiegati e i particolari decorativi degli archetti pensili e delle losanghe inserite nella cornice, lo accostano allo stile dell’abside quadrangolare. La data del 1293, incisa nella lapide collocata nella muratura esterna a settentrione, e la delicata encomiastica a S. Martino, diventano perciò un punto di riferimento sia per il campanile che per l’abside. Il campanile è alto metri 23.90 dal suolo attuale, è a pianta quadrata non regolare, di lato metri 4.75x5.00. Pende a settentrione di cm. 164 e ad oriente di cm. 38. Quando il campanile abbia ceduto pendendo verso settentrione e difficile dirlo, forse già nel primo Trecento: in ogni caso, nel Quattrocento era pendente e in una situazione stabile tale da non recare danno alle altre murature della chiesa. Un fulmine del 15 marzo 1619, oltre a danneggiare la cella campanaria "fece slargar dal muro della chiesa detto campanile per 3 bone ditta", scrive Agostino da Vò nella sua Cronaca. Altre notizie di cedimento nel Sette-Ottocento non si conoscono. Nel 1884 venne controllato dall’ingegnere Domenico Fadinelli, che trovò le murature indebolite, ma solo nel 1908-1912 vennero rinforzare con tiranti interni di ferro. Nel 1939 fu ordinata un’altra perizia poiché sembrava che in due anni, nel 1933-34, fosse strapiombato di un centimetro, e nel 1935-39 di 6 centimetri. Nel 1940 il sovrintendente Forlati fece rinforzare le fondazioni verso la piazza con una controscarpata in cemento. |
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aggiornamento 09.02.2002 |