Beato Pio IX (1846-1878)
Pio IX (Giovanni Maria Mastai Ferretti) [Senigallia 13 maggio 1792 - Roma 1878], papa (1846-1878). Nato da una famiglia di piccola nobiltà marchigiana, fatti gli studi teologici e filosofici (ostacolati da una malattia di natura epilettica), fu ordinato sacerdote nel 1819. Fu guardia nobile di Pio VII (1800-1823). Destinato dapprima alla direzione spirituale dell'ospizio romano di Tata Giovanni, dopo essere stato per due anni in Cile e Perù come uditore di G. Muzi, delegato apostolico in quei paesi (1823-1825), fu vescovo di Spoleto (1827) e poi (dal dicembre 1832) di Imola, dove la sua semplice bontà e il suo fervore religioso gli conciliarono vaste simpatie, mentre le sue relazioni con uomini di orientamento liberale (come il conte G. Pasolini, per cui consiglio lesse il Primato morale e civile degli Italiani del Gioberti e gli Ultimi casi di Romagna del d'Azeglio) gli creavano una reputazione, peraltro esagerata, di prelato aperto e favorevole alle riforme. Morto Gregorio XVI, la coscienza diffusa della necessità di modificare la linea politica rigidamente conservatrice del defunto pontefice fece sì che nel breve conclave del 15-16 giugno 1846 il Mastai Ferretti (che nel 1840 era stato creato cardinale) concentrasse su di sé trentasei voti contro i dieci andati al Lambruschini (segretario di Stato di Gregorio XVI). L'amnistia concessa un mese dopo (16 luglio) dal nuovo papa ai condannati politici accrebbe la sua popolarità, e i liberali italiani credettero di aver trovato in Pio IX il pontefice augurato dal Gioberti. Il grido di “Viva Pio IX” divenne così la parola d'ordine del movimento liberalmoderato, tanto più che all'amnistia fecero presto seguito altre misure innovatrici deliberate nel corso del 1847 dal pontefice (che aveva scelto come segretario di Stato il cardinale Gizzi) sotto la spinta di una corrente di opinione pubblica e di agitazioni popolari sempre più impetuose: come la concessione di una temperata libertà di stampa, l'istituzione di una consulta di Stato (composta di rappresentanti delle province scelti dal governo), la formazione della Guardia civica e la creazione di un consiglio dei ministri; a far toccare l'apice a quello che era ormai il “mito” di Pio IX concorse infine la ferma reazione del Pontefice all'occupazione austriaca di Ferrara (13 agosto 1847). Ma la pressione dal basso aveva finito con lo spingere Pio IX più in là di quanto egli non avesse desiderato, come dimostrò tra l'altro il fatto che egli si decise a concedere uno statuto soltanto il 14 marzo 1848 (parallelamente alla formazione del ministero liberale Recchi- Antonelli), dopo che cioè statuti erano stati promulgati a Napoli, Firenze e Torino. La crisi latente nei rapporti tra il papa e il movimento nazionale italiano si rivelò in tutta la sua gravità subito dopo l'inizio della prima guerra d'Indipendenza, quando con l'allocuzione del 29 aprile 1848 Pio IX dichiarò che, nella sua qualità di rappresentante del Dio di pace, non avrebbe potuto associarsi alla guerra contro l'Austria. Gli eventi negli Stati Pontifici precipitarono dopo che, rivelatosi impotente il ministero presieduto da T. Mamiani (maggio-agosto), il potere fu affidato a Pellegrino Rossi (15 settembre), con il mandato di ristabilire l'ordine. Ucciso il Rossi (15 novembre), il papa si risolse così a fuggire a Gaeta (24 novembre), mentre a Roma prevalevano le tendenze radicali, con la conseguente proclamazione della Repubblica Romana (9 febbraio 1849). Caduta Roma in seguito alla spedizione delle truppe francesi del generale Oudinot (luglio 1849), Pio IX (rientrato nella città il 12 aprile 1850) affrontò, insieme col nuovo segretario di Stato Antonelli, i problemi della restaurazione e della ricostruzione nei suoi Stati (crisi finanziaria, riassetto della pubblica amministrazione, opere pubbliche). Ma il ritorno a un regime assoluto, chiuso a ogni riforma politica in direzione liberale, restrinse sempre più le basi del consenso nei confronti del potere temporale e ne preparò il crollo, avvenuto attraverso le successive tappe dell'annessione al regno di Sardegna delle Legazioni (1860) e dell'annessione allo Stato unitario italiano del Lazio e di Roma (1870). Si acuiva così la Questione romana perché Pio IX condannò (con l'enciclica Ubi nos, 15 maggio 1871) la legge delle Guarentigie approvata dal parlamento italiano, si rinchiuse nel Vaticano considerandosi come prigioniero e fece adottare come linea politica dai cattolici italiani l'astensione dalla partecipazione alle elezioni per la camera (non expedit).
Sul piano delle relazioni con gli Stati Pio IX (che seguì una direttiva di vigoroso intervento nella vita delle Chiese nazionali nell'intento di accrescere il prestigio dell'autorità pontificia) dovette anzitutto affrontare il lungo e difficile conflitto giurisdizionale con il Piemonte (leggi Siccardi). In Francia, dove il papa non nascose la sua ostilità nei confronti dei cattolici “liberali”, la Chiesa godette dal 1849 in avanti di una situazione privilegiata (legge Falloux), mentre la liturgia e la mentalità romane soppiantavano le tradizioni gallicane. Concordati favorevoli alla Santa Sede vennero conclusi con l'Austria (1855) e vari Stati tedeschi (Württemberg, 1857; Baden, 1859; Nassau, 1861), anche se poi i successi così conseguiti furono limitati dalla crisi del Kulturkampf
Pio IX (che diede nuovo impulso all'attività missionaria, soprattutto nell'Africa) svolse infine un'intensa opera di magistero dottrinale, prendendo ripetutamente posizione contro quelli che a lui sembravano essere gli errori del secolo, condannati poi complessivamente nel Sillaboe nell'enciclica accompagnatoria Quanta cura (8 dicembre 1864; nell'elenco di questi errori erano il panteismo, il naturalismo, il razionalismo, l'indifferentismo, il socialismo, il comunismo, l'intervento dello Stato nelle questioni morali e religiose). Pio IX (che nel 1854 aveva proclamato il dogma dell'Immacolata Concezione [Ineffabilis Deus]) culminò la sua opera di restaurazione dell'autorità papale con la convocazione del concilio Vaticano, inaugurato nel dicembre 1869, che proclamò come articolo di fede l'infallibilità pontificia (18 luglio 1870).
beatificato il 3 settembre 2000
Diocesi di Senigallia - città natale di Pio IX
viene festeggiato il 7 febbraio
Papa Pio IX saluta la popolazione di Gaeta F. Vervloet Napoli, Museo Nazionale di San Martino |
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