Medici di guerra inviati di pace
   Medici ed infermieri per una speranza di pace


Mine injured (ferito da mina)

E’ come il ripetersi di un storia oramai conosciuta quasi a memoria, gesti che nessuno vorrebbe mai rivedere, che però in nessuna maniera rischiano di diventare automatici, procedure standardizzate oramai da anni di esperienza, che ogni volta però ti prendono direttamente allo stomaco
L’arrivo di un ferito da mina nel nostro OPD (Out Patient Department), all’Emergency Surgical Centre for War Victims di Lashkargah, gli infermieri che si attivano per poter capire in poco tempo l’estensione delle lesioni, le parti vitali coinvolte, la meticolosa ricerca di punti nascosti del corpo umano dove una scheggia può avere provocato lesioni più gravi di quelle già numerose che hai davanti agli occhi.
Forse solo questo hanno in comune i feriti da mina tra di loro, l’estensione delle
lesioni, la devastazione dei tessuti, la difficoltà di focalizzare la propria attenzione in un unico punto, come invece succede nei feriti da pallottola o coltello. Nei feriti da esplosione di mina, gran parte del corpo è interessato dalle lesioni, arti distrutti, muscoli sfilacciati, ferite perforanti il torace o l’addome, ma anche semplici escoriazioni, ustioni.
Arrivano al cancello del nostro ospedale, trasportati in macchine di fortuna, spesso dopo aver viaggiato su queste automobili per ore a volte per giorni, vengono accolti dalle guardie dell’ospedale che comunicano con il personale infermieristico dell’OPD; un infermiere con la barella si reca al cancello (troppo pericoloso attualmente in Afghanistan
far entrare una macchina dentro l’ospedale), il ferito viene sdraiato sulla barella e trasportato nel Pronto Soccorso (OPD). Li puoi  riconoscere da lontano, nei loro vestiti sporchi di sangue e terra, lacerati, pieni di frammenti di ogni tipo, con le ferite sanguinanti tamponate con garze e pezzi di vestito strappati.
Secondo uno studio condotto dal personale di Emergency (4003 casi) nei paesi più coinvolti dal fenomeno mine (Cambogia, Iraq, Afghanistan), nove volte su dieci non si tratta di un militare ma di un civile, persone che quindi con la guerra non centrano niente, il 30 per cento di loro sono bambini, i più difficili da controllare nei loro giochi  e nelle loro attività ed anche i più difficili da formare per evitare di incorrere in questi incidenti.

Nella stragrande maggioranza dei casi si tratta di maschi, le attività  in cui sono impegnati quando vengono coin
volti in una esplosione da mina, sono le attività quotidiane di popoli rurali (pascolare le mandrie, raccogliere legna, coltivare i campi, giocare per i bambini).
In OPD, gli infermieri concentrano sul paziente la loro attenzione, si devono rimuovere tutti i vestiti molto accuratamente, a volte questi sono incollati alle ferite ed il dolore è fortissimo, la procedura di accoglienza dei feriti di guerra, ha lo scopo di poter portare in assoluta sicurezza il paziente in sala operatoria per essere operato, nel più breve tempo possibile (tempo medio 15 minuti dal suo arrivo in ospedale).

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CLASSIFICAZIONE DELLE FERITE DA MINA ANTIUOMO

Grado 1

Mancato coinvolgimento di strutture vitali, ferite lacero contuse dei tessuti molli, senza ferite da esplosione (onda d’urto)

Grado 2

Mancato coinvolgimento di strutture vitali, con interessamento dei tessuti all’esplosione (onda d’urto) e parziale o completa amputazione di un arto, senza altre feriti nelle restanti regioni anatomiche

Grado 3

Mancato coinvolgimento di strutture vitali, ferite da onda d’urto con  amputazione di un arto, con ferite multiple in altre regioni anatomiche o Amputazioni multiple

Grado 4

Coinvolgimento delle strutture vitali, severo pericolo di vita per il paziente


<>Viene chiamato il medico di guardia, che prescriverà una terapia antibiotica, oramai standardizzata (Ampicillina, Penicillina o Cloramfenicolo a seconda delle parti anatomiche interessate), per i primi cinque giorni dall’incidente.
<>Il protocollo operativo prevede, il reperimento di una via venosa quanto più grande possibile (se possibile anche più di una), e l’infusione di liquidi, per bilanciare le perdite ematiche, almeno nell’immediata emergenza; il più delle volte il paziente giunge da noi in shock.I
<> Il ferito viene completamente lavato, sotto la doccia, per rimuovere, sangue, sporco, ed ogni residuo, molte volte le condizioni igieniche all’arrivo di queste persone sono veramente scarsissime.
<> Viene eseguito un prelievo ematico per il gruppo sanguigno e il dosaggio dei valori ematici (Emoglobina), per eventuali richieste di trasfusione.Si procede alla sua registrazione su appositi registri dell’ospedale (generalità, tipo di lesione, provenienza, correlazione con la guerra), anche a fini statistici.
<> A seconda dell’entità delle lesioni, prima di portare il paziente in sala operatoria, si eseguono radiografie delle zone interessate dalle lesioni (Torace, Arti) si applica  un catetere vescicale quindi adagiato su una barella con lenzuola pulite (l’importanza dell’igiene in questi eventi è una priorità nella lotta alle infezioni postoperatorie).
<> Durante la formazione sul campo degli infermieri locali la  loro preparazione in pronto soccorso ed in sala operatoria viene tutta centrata sulla capacità di gestire questo tipo di pazienti, in breve tempo, assicurando la massima efficienza, e le cure del caso, anche prevedendo un afflusso massiccio di feriti nello stesso momento, le esplosioni da mina, frequentemente coinvolgono gruppi di persone (soprattutto gruppi di bambini).<>
Tutta la preparazione del paziente avviene all’interno dellì’OPD, per poi trasferire il paziente in
sala operatoria, dove un chirurgo locale, sotto la supervisione di un chirurgo internazionale, a seconda del grado delle ferite riportate (vedi classificazione ferite da mina), in collaborazione con una equipe di infermieri di sala operatoria  (formati e coordinati da infermieri internazionali), e di tecnici di anestesia (preparati da anestesisti internazionali), eseguirà la toelette chirurgica dei tessuti danneggiati (Debridment): in questa fase, è molto importante la radicalità della chirurgia, asportare tutti i tessuti danneggiati o comunque non vitali, rappresenta una priorità, per dare una possibilità al paziente di avere salva la vita, la rimozione delle zone necrotiche, l’asportazione di residui dell’esplosione, possono permettere di mantenere le amputazioni al di sotto di gomito e ginocchio (permettendo nel futuro al paziente una migliore aspettativa di vita); la lotta alle infezioni postoperatorie comincia in questa fase, dove il personale viene formato al rispetto delle norme di sterilità.
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<>Al termine del Debridment, ferite ed amputazioni vengono lasciate aperte e non suturate, lavate abbondantemente con fisiologica sterile ed acqua ossigenata, vengono medicate con garze sterili e fasciate, allo scopo di permettere un adeguato drenaggio e la massima irrorazione sanguigna ed impedire le infezioni postoperatorie.
<> Dopo l’intervento chirurgico, il paziente viene trasportato in degenza, dove proseguirà il periodo postoperatorio proseguendo i protocolli standardizzati di terapia antibiotica e attenderà cinque giorni per un nuovo ingresso in camera operatoria.
<> Dopo cinque giorni dal Debridment, il paziente torna in sala operatoria per procedere alla sutura delle ferite da mina (Delayed Primary Closure), solo in caso di ferite pulite e senza manifestazioni di infezione (in caso contrario si eseguirà un secondo Debridment). Una volta eseguito il DPC, il paziente verrà medicato in reparto da personale infermieristico adeguatamente preparato, dopo tre giorni se non ci sono ulteriori manifestazioni di infezione.
<>La rimozione dei punti di sutura è pianificata dopo dieci giorni dal DPC (15 giorni dal Debridment), se la ferita si mantiene pulita; in caso di gap cutanei, verrà pianificato in sala operatoria un innesto cutaneo (Split Skin Graft).
<> Il paziente viene quindi avviato al programma di riabilitazione motoria da parte dei fisioterapisti locali (anch’essi formati da professionisti internazionali), prima della dimissione ospedaliera, per poi tornare a distanza a controlli ambulatoriali. <>Infine, se necessario, il paziente verrà indirizzato presso organizzazioni internazionali, che si occupano di fornire protesi motorie, per il reinserimento sociale del ferito.
<> La percentuale delle persone colpite da esplosione da mina, in questi paesi è elevatissima, praticamente impossibile fare una stima anche solo approssimativa, troppo elevato il numero delle mine utilizzate nelle guerre passate ed in quelle presenti, a cui si sono aggiunte da qualche anno nuovi ordigni che si comportano a tutti gli effetti come le mine, le cluster bombs, bombe a grappolo che: sganciate dagli aerei, rilasciano ad una altezza predeterminata ognuna di loro centinaia di piccoli ordigni esplosivi che planano a terra e restano in attesa, anche per anni, della vittima.
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* Tutti i dati son


o stati gentilmente forniti da: “Emergency, Life support for Civilians War Victims”

N.B. per le tabelle complete dello studio rivolgersi a m_spalluto@yahoo.com

Emergency
International O.T. Nurse

Massimo Spalluto

Studio Emergency sui feriti da mina

Studio Emergency sui feriti da mina

Studio Emergency sui feriti da mina

Studio Emergency sui feriti da mina

Studio Emergency sui feriti da mina

Ferito da schegge multiple di mina









Ferito da mina secondo grado










Intervento chirurgico di Debridment