Alcuni carmi tratti dal "Liber" di CATULLO

 

30

 

Dimenticàti con fredda falsità i compagni fedeli,
non hai pietà, Alfeno, nemmeno dell'amico più caro?
Col tuo cinismo non esiti a tradirmi, a ingannarmi.
Eppure agli dei ripugna la viltà di chi tradisce:
ma a te che importa se mi lasci con la mia tristezza?
Che fare, che fare, ditemi, a chi si può credere?
Certo tu, tu traditore volevi che mi affidassi a te,
spingendomi ad amarti come se non avessi nulla da temere.
Ora mi eviti e lasci che il vento e le nebbie disperdano
nell'aria, come fossero niente, le parole, ciò che facevi.
Ma se tu dimentichi, ricordano gli dei, ricorda la Fede,
che ti farà pentire di quello che mi hai fatto.

 

 

37

 

 

Puttanieri di quell'ignobile taverna
nove colonne oltre il tempio dei Dioscuri,
credete d'avere l'uccello solo voi,
di poter fottere le donne solo voi,
considerandoci tutti cornuti?
O forse perché sedete cento o duecento
in fila come tanti idioti, non credete
che potrei incularvi tutti e duecento?
Credetelo, credetelo: su ogni muro
qui fuori scriverò che avete il culo rotto.
Fuggitami dalle braccia, la donna mia,
amata come amata non sarà nessuna,
anche lei, che mi costrinse a tante battaglie,
siede tra voi. E come se ne foste degni
la chiavate tutti e non siete, maledetti,
che mezze canaglie, puttanieri da strada:
tu più di tutti, tu Egnazio, capellone
modello, nato fra i conigli della Spagna,
che ti fai bello di una barba incolta
e di denti sciacquati con la tua urina.

 

 

55

 

Se non ti dispiace troppo, ti prego,
dimmi in quali tenebre ti nascondi.
Ti ho cercato al piccolo Campo Marzio,
al Circo, in tutti i buchi dei librai,
nel tempio consacrato a Giove Massimo.
E poi sotto i portici di Pompeo
ho fermato, amico, tutte le femmine
che vedevo col volto soddisfatto.
Urlavo così, chiedendo di te:
'Ridatemi Camerio, malefemmine'.
'Scoprimi il petto,' mi risponde una
'l'ho qui fra le rose dei miei capezzoli.'
Certo trovarti è una fatica d'Ercole.
Nemmeno se diventassi il custode
di Creta, l'alato Perseo o Ladas,
nemmeno se fossi portato in volo
da Pegaso o dai candidi cavalli
di Reso e tu, Camerio, mi offrissi
in aiuto chiunque abbia ali,
gli uccelli o l'impeto stesso dei venti,
riuscirei a non essere distrutto
di stanchezza, sfinito di fatica
a furia di cercarti, amico mio.
Perché ti nascondi con tanto sdegno?
Avanti, amico, dove sei finito?
Coraggio, rischia, esci allo scoperto.
Ti attira il latte di bambina, ora?
Ma se tieni la bocca suggellata
perdi tutti i piaceri dell'amore.
Venere ama chi non sa tacere.
Se vuoi però, serra pure la bocca,
purché anch'io divida il vostro amore.

 

 

73

 

Non credere più che l'affetto meriti qualcosa
o che qualcuno possa mai esserti grato.
L'ingratitudine è di tutti; e il bene fatto nulla
anzi fonte di amarezze e di mali peggiori.
Nessuno ora mi odia con più crudele accanimento
di chi ieri mi considerava l'unico vero amico.