Chi
sei Kaori?
I
raggi del sole di mezzogiorno si imponevano tra gli spiragli delle tende nella
stanza di Ryo. Il sole era ormai alto ma il nostro grande sweeper dalle ore
piccole ancora non si degnava di riemergere da sotto le coperte.
DRIIIN!!
Un
cenno di movimento dalla spessa coltre.
DRIIN!!
Una
mano spunta incespicando.
DRIIN!!
Ecco
raggiunto l’obiettivo.
DRIIN!!
“P..pronto?”
La testa assonnata di Ryo fece finalmente capolino.
“Ciao
Ryo sono Miki, come stai?”
“Mio
dolce fiorellino, mia bella Miki! Sto benissimo ora che sento la tua splendida
voce!” completamente sveglio ( e non solo lui) Ryo cominciò a pensare come al
solito a come avrebbe potuto sottrarre all’attenzione di quel bestione di Umi
la bella Miki, per potersela spassare un po’.
“Senti
Ryo volevo parlare con Kaori, è in casa?”
“Non
so, aspetta che controllo… KAORIII!!!!!!” L’urlo disumano di Ryo che
trapassò l’orecchio della povera Miki non ricevette conferma ‘chissà che
fine ha fatto?’ pensò Ryo.
“Prova
a richiamare più tardi Miki…o puoi sempre passare di qua a farmi un po' di
compagnia!!!” Ryo cominciò a sbavare alla sola idea.
“Non
importa, ci sentiamo più tardi, ciao ciao Ryo”
“Uff…ciao”
tristemente il nostro sweeper riagganciò.
“Che
faccio ora? Tanto ormai sono sveglio, andrò a farmi una doccia mentre aspetto
che torni Kaori a preparare il pranzo” e si diresse in bagno distrattamente,
tanto da non notare il biglietto sul tavolo della cucina.
Al
ristorante:
“Che
cosa?!!” Per un pelo riuscì a non soffocare con quell’ultimo pezzo di pollo
che, alle parole di Saeko, aveva deciso di propria iniziativa di prendere una
direzione diversa da quella prefissata.
La
poliziotta le versò del vino e continuò:
“Sto
parlando sul serio Kaori, secondo me saresti un ottimo agente, e poi non
dimenticarti che lo stipendio è assicurato!”
‘Saeko
è definitivamente impazzita’ decretò Kaori ‘prima quel discorso assurdo ed
ora questo!’. L’idea però la incuriosiva, soprattutto era allettante
l’aspetto finanziario della faccenda:
“Dì
un po’ Saeko, da quand’è che fai questo tipo di propaganda? In fondo è
parecchio tempo che ci conosciamo, perché te ne salti fuori solo ora?”
“Ehm…veramente
ho ricevuto proprio oggi l’incarico di reclutare nuovi allievi, e tu sei
capitata proprio a fagiolo… però penso veramente che tu saresti adatta come
nessun’altro! ‘Salvata in corner’ pensò Saeko. Comunque era la verità, e
poi sarebbe stato un modo come un altro per smuovere le acque tra quei due.
Un
tempo la bella poliziotta aveva pensato alla possibilità di mettersi seriamente
con Ryo, ma dopo aver conosciuto Kaori aveva decisamente capitolato, era una
lotta impari.
Improvvisamente
le era passato l’appetito, le parole di Saeko avevano sortito l’effetto
voluto, e Kaori cominciò a valutare seriamente la proposta. C’era una cosa
però che non riusciva a mettere da parte:
“Ma…come
farei con Ryo? Io sono pur sempre la sua partner, non lo posso abbandonare…mi
dispiace Saeko, anche se mi piacerebbe molto non posso accettare”.
La
poliziotta la guardò a lungo, poi accennò ad uno strano sorriso:
“Pensaci
bene Kaori, potresti provare a parlarne con lui no? In fondo se a te ci tiene
almeno un po’ dovrebbe essere felice dell’opportunità che ti viene offerta!
E poi se un giorno decidessi di tornare avresti una preparazione degna di una
vera professionista, che ne pensi?”.
Kaori
pensò che in fondo non c’era nulla di male a parlarne con Ryo, e poi si
sentiva sempre così in colpa per la sua inettitudine, sarebbe stata veramente
un’ottima occasione. Nel suo cuore però sperava che Ryo non l’avrebbe
lasciata andare, perché, in fondo, insieme loro erano City Hunter!
“D’accordo
Saeko, gli parlerò appena arrivo a casa, ma non ci fare affidamento!”
‘E’
fatta!’ pensò Saeko ‘conosco troppo bene Ryo per non sapere che me la
servirà direttamente su di un piatto d’argento!’
E
così, con il sorriso sulle labbra, Saeko salutò Kaori.
Un
po’ in fondo le dispiaceva per l’amica, sapeva che sarebbe andata incontro
all’ennesima delusione affrontando un argomento del genere con Ryo. L’aveva
spedita direttamente contro un muro, e lo sapeva, ma pensava anche che la
lontananza non avrebbe potuto fare che bene a quei due testardi.
Casa
Saeba:
Appena
uscito dalla doccia, solo con un asciugamano attorno ai fianchi, Ryo si diresse
verso la cucina, convinto di trovarvi Kaori, rientrata, alle prese con il
pranzo. Con notevole disappunto però trovò solo un biglietto, che prima non
aveva notato:
Ciao
Ryo, vado alla stazione a vedere se c’è qualche incarico. Se non ne troverò
andrò a cercarmi un lavoro, che ci permetta almeno di mangiare! Vedi di darti
da fare anche tu, e non aspettarmi per il pranzo, tanto non c’è nulla da
mangiare!
“Accidenti!”sbraitò
Ryo.
Questa
volta erano proprio messi male. Ma in fondo l’idea di Kaori non era male, se
si fosse trovata un lavoro lui avrebbe avuto tutto il tempo per divertirsi con
le sue amichette!! Con la faccia da lupo mannaro già immaginava la casa piena
di belle donne pronte ai suoi voleri!
Il
rientro di Kaori interruppe le sue aberranti fantasie.
“Ciao
Ryo, finalmente sveglio!”
“Kaoruccia!
Vero che mi hai portato qualcosa di buono da mangiare?” Ryo cominciò a
frugare nell’ingresso e fuori dalla porta ma non trovò nulla.
“Mi dispiace Ryo ma io ho già mangiato, una
bella donna mi ha offerto il pranzo in un ottimo ristorante in centro!”
“Ma
non è giusto!” piagnuccolò Ryo “solo perché ti scambiano per un uomo non
è possibile che tu…ARGH!!!” un martellone da 500t lo interruppe
scaraventandolo a fare parte integrante del tappeto persiano. Brandendo ancora
furiosamente il martellone Kaori aggiunse:
“E
pensare che mi hanno anche offerto un lavoro oggi! Mi hai rovinatola giornata
depravato!!”
Tornando
lentamente alle sue dimensioni abituali Ryo proruppe in un’esclamazione di
pura gioia:
“Ma
è fantastico Kaori, quando cominci? Quanto guadagni? Quante ore al giorno
starai via?” Ryo stava lentamente tornando al suo bel sogno fatto di festini e
belle donne quando una doccia fredda lo colpì in pieno:
“Saeko
oggi mi ha chiesto di entrare come sua allieva in polizia, non è fantastico?”
“Che
cosa??!!!! Mi auguro avrai rifiutato! Non è proprio il tuo lavoro, perché
invece non ti dedichi a qualcosa di un po’ più semplice, non so, la commessa
in qualche bel negozio, magari di abbigliamento intimo, allora, cosa ne dici?”
la sua espressione allupata si impresse indelebilmente sul kompeito lanciato da
una furia disumana:
“Brutto
deficiente!! Cosa credi, che io non ci possa riuscire? Non hai ancora visto
niente, diventerò la poliziotta più brava che tu abbia mai visto, e mi
implorerai di tornare da te per quanto sarò diventata in gamba!!”
Senza
neppure dargli tempo di replicare Kaori si diresse in camera sua a fare le
valigie. Come diamine si permetteva quello str#*§o di insinuare che per lei
sarebbe stato più adatto un lavoro più “semplice”? E lei che si
preoccupava di lasciarlo da solo, che stupida!!
In
cucina Ryo non riusciva a pensare ad altro ‘Come faccio a fermarla
maledizione? Tutta colpa di quella iena di Saeko, come le è venuta in mente una
cosa simile? Ho promesso a suo fratello di proteggerla, ma come farò se lei
deciderà di entrare veramente in questo ambiente lontano da me? Devo
assolutamente parlare con Saeko!’. Così, senza neppure una parola per Kaori,
si scaraventò fuori di casa in direzione dell’ufficio dell’attiraguai
numero uno della città.
La
rabbia non si placava, e le lacrime sul suo viso scendevano copiose, senza
tregua. Gettò rabbiosamente i suoi pochi vestiti in valigia, ai quali si
aggiunsero le foto di Maki e di sua sorella Sayuri. Guardò per un attimo la
foto di Ryo che teneva nel cassetto, poi la rimise al suo posto. Questa volta ce
l’avrebbe fatta da sola. Prese l’anello che le aveva donato Maki prima di
morire, lo infilò al dito e chiuse la porta della sua camera. In cucina non
trovò nessuno ‘meglio così’ pensò. Scrisse velocemente un biglietto a Ryo
e si diresse alla volta dell’accademia.