Chi sei Kaori?

 

Capitolo 8 - Segreti

 

Maya era rimasta delusa per l’ennesima volta. Aveva riconosciuto i suoi passi lungo il corridoio, le era parso anche di scorgere una minima esitazione giunto di fronte alla sua porta, ma poi se ne era andato, come sempre.

Piangeva, come una stupida. Come poteva ancora piangere per quell’uomo dopo tutto quel tempo? Eppure le lacrime sgorgavano inesorabilmente.

Chiuse gli occhi, ma le immagini che le apparvero non fecero altro che acuire il suo dolore. Eppure quando lo aveva conosciuto era stato il suo salvatore, così dolce, così gentile… quando le aveva chiesto di sposarla Maya non poteva credere alle sue orecchie. Pensava che finalmente la sua vita avrebbe preso una piega diversa, non le interessava più il passato che tante volte aveva cercato di ricordare, vedeva solo il suo futuro, insieme a Kris.

Tutto il suo mondo era crollato la prima notte di nozze. Aveva aspettato a lungo l’arrivo dello sposo nella sua stanza, ma lui non arrivò mai. Il mattino dopo timidamente gli chiese una spiegazione e le sue parole non le avrebbe mai dimenticate:

 

“La mia posizione esigeva che prendessi moglie cara Maya, ed io ho scelto te. Questo però non interferirà con la mia vita, tu potrai godere di tutti i privilegi a cui la tua posizione ti dà diritto, ma le nostre vite rimarranno separate. Ognuno sarà libero di scegliersi la compagnia che più gli aggrada, non interferirò se vorrai avere uno o più amanti e mi aspetto la stessa cosa da te. Non ti verrà mai a mancare nulla, te lo assicuro e ora scusami cara ma ho molto lavoro da sbrigare”.

 

Kris era sempre stato molto cortese e disponibile ad ogni sua richiesta anche se non era una ragazza molto esigente, ma non l’aveva mai sfiorata se si escludono le rare occasioni in cui presenziavano in pubblico.

Eppure la ragazza non aveva mai smesso di sperare che le cose potessero cambiare anche se con il passare dei mesi la flebile fiamma della speranza andava spegnendosi inesorabilmente. Un paio di settimane prima però era successa una cosa davvero strana, che aveva riacceso quella piccola fiammella nel cuore di Maya:

 

La ragazza stava camminando in giardino quando si era accorta della presenza di Kris. Era seduto con la testa tra le mani, e sembrava davvero molto preoccupato. Maya non l’aveva mai visto in quelle condizioni e, anche se con qualche timore, gli si era avvicinata:

“Non vorrei disturbarti ma… sono un po’ preoccupata, stai male?”

Silenzio. L’uomo non si mosse. Maya pensò che non l’avesse neppure sentita e decise che forse era meglio lasciarlo solo. Aveva appena accennato a voltarsi quando la voce dell’uomo la raggiunse:

“Hai fratelli o sorelle Maya?”

La ragazza lo guardò, ma era sempre nella stessa posizione, non accennava minimamente ad alzare la testa. Con un triste sorriso rispose brevemente:

“Non lo so… mi piacerebbe saperlo”

A quelle parole Kris si mosse leggermente, i loro occhi si incrociarono.

“Scusa, l’ho chiesto senza riflettere, è ovvio che se ti fossi ricordata di avere una famiglia in questo momento saresti con loro”

Maya continuava a fissarlo con sguardo malinconico. Kris non aveva capito nulla di lei e dei suoi sentimenti, come poteva non comprendere che per nulla al mondo lo avrebbe lasciato? Cercò di ricacciare indietro le lacrime e gli chiese:

“E tu invece? Hai una famiglia?”

“Un fratello”

Maya era a dir poco stupita della piega che stava prendendo quella conversazione, Kris non le aveva mai parlato in quel modo.

“Al matrimonio però non c’era, vero?”

“No, era all’estero per lavoro”

“Lavora per te?”

“Così si può dire… sì”

Kris si era alzato ed ora era in piedi di fronte a lei. Era imponente in tutta la sua altezza, ed il cuore di Maya batteva all’impazzata. Erano in silenzio, nessuno dei due sapeva cosa dire. All’improvviso una mano di Kris si avvicinò al viso di Maya per una carezza che purtroppo non venne mai.

 

“Signor Kroger!”

 

Kris si staccò bruscamente da Maya e si diresse verso casa. Uno dei suoi uomini lo stava cercando, e dal tono sembrava davvero urgente. Si voltò solo per un attimo verso la moglie, poi rientrò.

 

Quell’insolito episodio era però riuscito a smuovere Maya dall’apatia in cui sembrava essersi rifugiata, per trasformarla in una donna pronta a lottare per avere ciò che le spetta.

Decise di mettere Kris alla prova una volta per tutte: era stato lui a dirle che poteva benissimo concedersi un amante, ed era esattamente quello che aveva fatto. Aveva scelto Hayata tra i molti uomini che le erano stati proposti e sapeva di aver fatto la scelta giusta. All’inizio era stata incerta se confidargli o meno i suoi piani, ma poi aveva deciso di fidarsi. Ricordava bene la reazione dell’uomo al suo racconto: all’inizio non riusciva a capire come facesse Kris a viverle accanto senza neppure sfiorarla, ma poi si era fatto triste, raccontandole che lui stesso aveva tenuto per anni un comportamento simile e proprio perché non voleva che Maya subisse la stessa triste sorte di Kaori aveva deciso di aiutarla.

 

 

Quella notte Kris non riusciva a prendere sonno. Non riusciva a togliersi dalla mente il volto di quell’uomo, quell’uomo che in quel momento forse teneva fra le braccia Maya, SUA moglie!

Non avrebbe dovuto permetterglielo, avrebbe dovuto respingere la richiesta della ragazza, ma con che coraggio? Era stato lui stesso a dettare le regole del loro matrimonio ed ora tutto gli si ritorceva contro. La verità era che in quel momento non credeva che avrebbe sofferto le pene dell’inferno, era convinto che sarebbe riuscito a comportarsi in maniera controllata come aveva fatto fin dal loro matrimonio, ma non poteva ingannare se stesso.

Quando aveva incontrato Maya per la prima volta era rimasto incantato a guardarla per tutta la sera. Era andato in quel locale per far piacere ai capi, che volevano mostrare in tutta la loro potenza, le nuove schiave arrivate quel giorno dal Giappone. Tutte le ragazze erano state sottoposte a pesanti torture mentali e a forti dosaggi di droga, che avevano totalmente annullato i loro ricordi, motivo per il quale erano tutte intimorite e con l’aria sperduta. Non gli capitava quasi mai di avere un ruolo attivo in quelle serate tutt’altro che edificanti, ma quella sera non riuscì a trattenersi, e chiese un incontro in privato con la giovane che lo aveva stregato. Una volta soli non le aveva fatto nulla, le aveva chiesto solo se si rendeva conto di cosa ci si aspettava da lei e se ricordava almeno il suo nome. Lei aveva dimostrato una notevole dose di coraggio rispondendo:

“Sono qui per il mio corpo, voi volete solo quello e avrete solo quello. Non ricordo il mio nome, ma su questo braccialetto c’è scritto Maya, penso potreste chiamarmi così”

Dopo erano rimasti in silenzio entrambi, per parecchi minuti. Poi Kris disse una cosa che non si sarebbe mai aspettato di sentire uscire dalle sue labbra:

“D’accordo, allora preparati, verrai con me”.

L’aveva portata a casa sua e trattata come un ospite. Non sapeva cosa ne avrebbe fatto, ma non poteva assolutamente permettere che venisse sfruttata in quel modo.

I giorni passavano e Kris quando poteva conversava piacevolmente con lei, le raccontava del suo paese, la Germania, dove sarebbe voluto tornare un giorno. Maya sembrava molto felice, ma in fondo al suo cuore si tormentava per non riuscire a ricordare nulla del suo passato. Un giorno lo disse a Kris, e questo lo spaventò non poco. Si rese conto che se lei avesse ricordato se ne sarebbe andata per sempre. L’amava troppo per lasciarla andare, ormai non avrebbe sopportato di vivere lontano da lei, per questo le chiese di sposarlo. Fu un gesto istintivo e privo di senno, Kris se ne rese conto in seguito, ma ormai non poteva più tirarsi indietro. Si sentiva meschino ed egoista, aveva fatto tutto per non perderla, ma non aveva minimamente pensato ai suoi sentimenti. Lei aveva accettato, ovvio, lui le sembrava un eroe che l’aveva sottratta ad un amaro destino, provava un’enorme gratitudine, ma quello non era amore. Aveva già rovinato abbastanza la sua vita legandola a sé, non l’avrebbe costretta anche ad amarlo.

Dopo la cerimonia nuziale Kris si era ritirato nei suoi alloggi, cercando conforto nell’alcool. Si sentiva un uomo spregevole, per quello che aveva fatto a Maya, e per le attività illecite che coinvolgevano la sua esistenza. Quel giorno decise di dare una svolta alla sua vita: avrebbe lasciato Maya libera di vivere la sua vita e di innamorarsi di qualcuno degno di lei, e avrebbe fatto di tutto per riparare a tutto il male che aveva fatto da quando era entrato nell’organizzazione. Avrebbe distrutto tutto, non sapeva ancora come ma ci sarebbe riuscito.

 

Tutti quei ricordi tormentavano Kris quella notte. Sensi di colpa, verso quegli uomini e quelle donne ingiustamente sfruttati, verso suo fratello che aveva coinvolto in quel complotto, e anche verso Maya, soprattutto verso di lei.

 

 

Ryo decise di rientrare in casa, l’aria si stava facendo piuttosto freddina. Aveva intravisto un paio di occhi di ghiaccio freddi e pieni di odio scrutarlo nell’ombra pochi minuti prima. Conosceva quello sguardo, e non si era fatto intimorire. Ora sapeva che Kris era molto più simile a lui di quanto non immaginasse.

Un ultimo pensiero a Kaori prima di riprendere le redini di una vita che non era la sua…

“Aspettami…”

 

Continua…

 

 

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