Doppia vita

 

 

Capitolo 2 - Un viaggio misterioso

 

 

‘Devo assolutamente scoprire cosa c’entra Andrè con tutta questa storia!’

Oscar continuava a percorrere in cerchio il pavimento della sua stanza e non si dava pace per quello che le aveva detto la sorella poco prima. L’aveva addirittura aggredita dicendo che non poteva essere vero, che di sicuro si era sbagliata, ma Ortence era stata irremovibile: non poteva sbagliarsi, conosceva bene Andrè, anche per lei era come uno di famiglia, e non le avrebbe detto nulla se non ne fosse stata certa:

 

“Quando i nostri sguardi si sono incrociati lui mi ha riconosciuto, l’ho letto nei suoi occhi, e per tutta la serata ha fatto deliberatamente di tutto per evitarmi!”

 

Dopo quella rivelazione Oscar era letteralmente scappata, si era sbrigativamente scusata con i genitori adducendo un forte mal di testa e si era rifugiata in camera sua.

Era una buona mezz’ora che cercava di venire a capo di quell’assurda faccenda, ma più ci pensava e più il suo immaginario mal di testa si tramutava in realtà.

L’iniziale sbigottimento si era ben presto trasformato in rabbia: com’era possibile che lei non si fosse accorta di nulla? E poi quella faccenda del conte… che fosse una menzogna era chiaro, Andrè poteva essere la persona più educata sulla terra ma un conte proprio no, di quello almeno era sicura, ma allora cosa ci faceva a quel ballo? Fidanzato addirittura con la cugina della nostra regina poi! Quel fatto poi non si capiva bene il perché le dava un fastidio ancor più particolare. Ma la cosa che la rendeva letteralmente furiosa era che lui non si fosse confidato con lei. Insomma, erano cresciuti insieme, avevano sempre fatto tutto insieme, era l’unico vero amico che lei avesse ed ora… era come trovarsi di fronte un estraneo!

 

TOC TOC

 

Oscar si riscosse dai suoi pensieri. Non aveva voglia di vedere nessuno in quel momento, ma di sicuro era la nonna, salita a vedere come stava. Rassegnata all’inevitabile Oscar si diresse verso la finestra guardando il ricevimento ancora in pieno svolgimento:

“Avanti”

La porta si aprì lentamente.

“Ciao Oscar”

Lei si voltò di scatto al suono di quella voce:

“Andrè!”

Il suo tono era stato inevitabilmente sorpreso, ma non solo. Andrè non riusciva a capire cosa ci fosse, ma il suo sguardo non preannunciava niente di buono.

“Sono appena tornato e la nonna mi ha detto che non stavi molto bene, così sono salito a vedere se potevo fare qualcosa per te, ma se ti disturbo me ne vado..”

Oscar era ancora sotto shok per le rivelazioni di Ortence, non se la sentiva davvero di affrontarlo in quel momento:

“In effetti non  mi sento troppo bene Andrè, vorrei riposare. Dì alla nonna di non preparare cena per me, andrò subito a letto, sono sicura che domani sarà tutto passato”

Andrè rimase un po’ deluso, ma decise che era meglio lasciarla in pace:

“D’accordo Oscar, allora a domani”

“Certo… a domani…”

 

Di nuovo sola, finalmente Oscar si rilassò. Finalmente un’idea stava prendendo forma nella sua testa, anche se decisamente era ancora lontana dallo sciogliere l’arcano. Sicuramente la nonna ed il generale sapevano cosa stava succedendo, altrimenti non si poteva spiegare la tranquillità con cui Andrè sfuggiva ai suoi doveri. Sapeva però che andare a chiedere direttamente a loro sarebbe stato uno sbaglio, se non le avevano detto nulla fino ad allora voleva dire che non erano minimamente intenzionati a farlo. La cosa più semplice sarebbe stato seguire di nascosto Andrè alla prossima delle sue uscite sospette, ma lei aveva dei doveri, il suo lavoro, non poteva mollare tutto da un momento all’altro… ora che ci pensava bene però, la sera del ballo la sua assenza sembrava quasi… calcolata. La Regina le aveva chiesto in gran segreto di portare una lettera al Conte di Fersen, che in quei giorni si trovava non molto lontano da Parigi. Quando era arrivata a destinazione però non lo aveva trovato, ed al suo ritorno a Parigi la Regina non le era sembrata troppo dispiaciuta del fallimento della missione, sembrava quasi che non le importasse. All’inizio non ci aveva fatto troppo caso, ma ora tutto questo sembrava costruito apposta perché lei non scoprisse niente, di cosa però?

Improvvisamente un’idea si fece strada nella sua mente: forse aveva trovato il modo di scoprire in quale mistero era implicato Andrè, e proprio nel modo in cui meno tutti avrebbero potuto aspettarsi…

 

“Madamigella Oscar, che bella sorpresa, entrate pure!”

La Regina Maria Antonietta era sinceramente felice di vederla, ma anche un po’ sorpresa, le visite dell’amica purtroppo non erano molto frequenti.

“Buongiorno Maestà, spero di non avervi disturbata”

“Ma cosa dite Oscar, lo sapete bene che sono sempre lieta di fare due chiacchiere con voi, prego sedetevi.”

“Grazie maestà, ma  non posso restare, è un motivo ben diverso che mi porta qui da voi, veramente vorrei chiedervi un piacere”

La Regina cominciò a temere il peggio… sperava con tutto il cuore che l’amica non venisse mai a scoprire quello che stava succedendo alle sue spalle, ma in quel momento la sua sicurezza cominciò a vacillare.

“Dite pure Madamigella, se posso…”

Oscar si era accorta del suo turbamento, ed era sicura che con quella mossa non poteva fallire.

“Vedete Maestà, se per voi non è un problema vorrei assentarmi per una decina di giorni”

“Ma Oscar, mi stupite! Per me non c’è nessun problema, ma proprio voi me lo chiedete, che non avete mai chiesto neppure un giorno di permesso… posso chiedervi il motivo della vostra richiesta?”

Oscar detestava mentire, ma era l’unico modo in quel momento, ed in fondo tutte le menzogne che aveva subito lei? Decise di continuare:

“Vedete maestà, vorrei passare un po’ di tempo a Parigi, in mezzo alla gente comune, per cercare di capire se queste voci su movimenti rivoluzionari sono effettivamente vere. Ho un’amica che mi potrebbe ospitare, e se le voci risultassero vere, potrei cercare di capire come sferrare una controffensiva, capite maestà?”

Il viso della donna si rilassò. In un altro momento forse quell’idea le sarebbe sembrata un po’ strana, ma in fondo non ci vedeva nulla di male, e poi sarebbe stato un modo eccellente per tenerla lontano da Versailles senza usare altri espedienti.

“La vostra è un’ottima idea Madamigella Oscar, vi firmo subito il vostro permesso, e state pure quanto lo riterrete necessario”

“Grazie mille Maestà, appena sarò di ritorno vi prometto che verrò a farvi visita e mi tratterrò un po’ più a lungo”

“Lo spero davvero Oscar, a presto”

“A presto Maestà”

 

Mentre galoppava di corsa verso casa si stupiva di come fosse riuscita con quella facilità a convincere la Regina. L’aveva inoltre vista molto sollevata dopo la loro conversazione, cosa che non faceva altro che rafforzare i suoi sospetti.

Ora l’unico problema sarebbe stato convincere Ortence, ma era sicura che, dopo aver fatto scoppiare quella specie di bomba, la sorella non si sarebbe di certo tirata indietro. Ci avrebbe dovuto lavorare parecchio però…

 

“Oscar ma sei impazzita per caso??”

L’inizio non era stato dei migliori. Oscar non aveva tergiversato a lungo, e quella sera aveva messo di fronte Ortence alle sue responsabilità.

“Non vedo il problema mia cara. Ho il permesso della Regina per assentarmi, e mio padre è convinto che sarò a Parigi da Rosalie per studiare una strategia contro i rivoluzionari. Come vedi ho pensato a tutto. E poi dopo quello che mi hai detto ieri pensavi davvero che me ne sarei stata buona buona senza fare nulla?”

Ortence era sconvolta, continuava a camminare su e giù per la sua stanza senza darsi pace. Ma perché si era cacciata in quel pasticcio?? Tentò il tutto per tutto.

“E Andrè? Come farai a convincerlo a non seguirti? Lo sai che non ti lascia mai andare da sola da nessuna parte!”

“Tranquilla, lui davvero non mi preoccupa. Intanto con tutta questa storia del conte e del fidanzamento di sicuro non ne avrà il tempo, e poi se anche tentasse gli direi che a casa di Rosalie non c’è posto, e che non sta bene che un uomo viva nella stessa casa solo con due donne. Capito? E’ tutto sotto controllo!”

Ortence doveva rassegnarsi all’evidenza, ma era ancora titubante.

“E se qualcuno in casa mia dovesse riconoscerti? D’accordo che Charles è via e che i bambini resteranno qui con Nanny per qualche tempo, ma la servitù? E poi dalle mie parti anche solo di vista la gente ti conosce!”

Gli occhi di Oscar brillarono, e le sue labbra si incurvarono in un tenue sorriso.

“Beh sorellina, finalmente potrai divertirti con me quanto ti pare!” e mentre descriveva nei dettagli il suo piano a Ortence, gli occhi della sorella si illuminarono di una luce maliziosa ed intrigante.

“D’accordo Oscar, mi hai convinta. Ti prometto che farò del mio meglio!”

 

 

Continua…

 

 

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