Doppia vita
‘Devo
assolutamente scoprire cosa c’entra Andrè con tutta questa storia!’
Oscar
continuava a percorrere in cerchio il pavimento della sua stanza e non si dava
pace per quello che le aveva detto la sorella poco prima. L’aveva addirittura
aggredita dicendo che non poteva essere vero, che di sicuro si era sbagliata, ma
Ortence era stata irremovibile: non poteva sbagliarsi, conosceva bene Andrè,
anche per lei era come uno di famiglia, e non le avrebbe detto nulla se non ne
fosse stata certa:
“Quando
i nostri sguardi si sono incrociati lui mi ha riconosciuto, l’ho letto nei
suoi occhi, e per tutta la serata ha fatto deliberatamente di tutto per
evitarmi!”
Dopo
quella rivelazione Oscar era letteralmente scappata, si era sbrigativamente
scusata con i genitori adducendo un forte mal di testa e si era rifugiata in
camera sua.
Era
una buona mezz’ora che cercava di venire a capo di quell’assurda faccenda,
ma più ci pensava e più il suo immaginario mal di testa si tramutava in realtà.
L’iniziale
sbigottimento si era ben presto trasformato in rabbia: com’era possibile che
lei non si fosse accorta di nulla? E poi quella faccenda del conte… che fosse
una menzogna era chiaro, Andrè poteva essere la persona più educata sulla
terra ma un conte proprio no, di quello almeno era sicura, ma allora cosa ci
faceva a quel ballo? Fidanzato addirittura con la cugina della nostra regina
poi! Quel fatto poi non si capiva bene il perché le dava un fastidio ancor più
particolare. Ma la cosa che la rendeva letteralmente furiosa era che lui non si
fosse confidato con lei. Insomma, erano cresciuti insieme, avevano sempre fatto
tutto insieme, era l’unico vero amico che lei avesse ed ora… era come
trovarsi di fronte un estraneo!
TOC
TOC
Oscar
si riscosse dai suoi pensieri. Non aveva voglia di vedere nessuno in quel
momento, ma di sicuro era la nonna, salita a vedere come stava. Rassegnata
all’inevitabile Oscar si diresse verso la finestra guardando il ricevimento
ancora in pieno svolgimento:
“Avanti”
La
porta si aprì lentamente.
“Ciao
Oscar”
Lei
si voltò di scatto al suono di quella voce:
“Andrè!”
Il
suo tono era stato inevitabilmente sorpreso, ma non solo. Andrè non riusciva a
capire cosa ci fosse, ma il suo sguardo non preannunciava niente di buono.
“Sono
appena tornato e la nonna mi ha detto che non stavi molto bene, così sono
salito a vedere se potevo fare qualcosa per te, ma se ti disturbo me ne
vado..”
Oscar
era ancora sotto shok per le rivelazioni di Ortence, non se la sentiva davvero
di affrontarlo in quel momento:
“In
effetti non mi sento troppo bene
Andrè, vorrei riposare. Dì alla nonna di non preparare cena per me, andrò
subito a letto, sono sicura che domani sarà tutto passato”
Andrè
rimase un po’ deluso, ma decise che era meglio lasciarla in pace:
“D’accordo
Oscar, allora a domani”
“Certo…
a domani…”
Di
nuovo sola, finalmente Oscar si rilassò. Finalmente un’idea stava prendendo
forma nella sua testa, anche se decisamente era ancora lontana dallo sciogliere
l’arcano. Sicuramente la nonna ed il generale sapevano cosa stava succedendo,
altrimenti non si poteva spiegare la tranquillità con cui Andrè sfuggiva ai
suoi doveri. Sapeva però che andare a chiedere direttamente a loro sarebbe
stato uno sbaglio, se non le avevano detto nulla fino ad allora voleva dire che
non erano minimamente intenzionati a farlo. La cosa più semplice sarebbe stato
seguire di nascosto Andrè alla prossima delle sue uscite sospette, ma lei aveva
dei doveri, il suo lavoro, non poteva mollare tutto da un momento all’altro…
ora che ci pensava bene però, la sera del ballo la sua assenza sembrava
quasi… calcolata. La Regina le aveva chiesto in gran segreto di portare una
lettera al Conte di Fersen, che in quei giorni si trovava non molto lontano da
Parigi. Quando era arrivata a destinazione però non lo aveva trovato, ed al suo
ritorno a Parigi la Regina non le era sembrata troppo dispiaciuta del fallimento
della missione, sembrava quasi che non le importasse. All’inizio non ci aveva
fatto troppo caso, ma ora tutto questo sembrava costruito apposta perché lei
non scoprisse niente, di cosa però?
Improvvisamente
un’idea si fece strada nella sua mente: forse aveva trovato il modo di
scoprire in quale mistero era implicato Andrè, e proprio nel modo in cui meno
tutti avrebbero potuto aspettarsi…
“Madamigella
Oscar, che bella sorpresa, entrate pure!”
La
Regina Maria Antonietta era sinceramente felice di vederla, ma anche un po’
sorpresa, le visite dell’amica purtroppo non erano molto frequenti.
“Buongiorno
Maestà, spero di non avervi disturbata”
“Ma
cosa dite Oscar, lo sapete bene che sono sempre lieta di fare due chiacchiere
con voi, prego sedetevi.”
“Grazie
maestà, ma non posso restare, è
un motivo ben diverso che mi porta qui da voi, veramente vorrei chiedervi un
piacere”
La
Regina cominciò a temere il peggio… sperava con tutto il cuore che l’amica
non venisse mai a scoprire quello che stava succedendo alle sue spalle, ma in
quel momento la sua sicurezza cominciò a vacillare.
“Dite
pure Madamigella, se posso…”
Oscar
si era accorta del suo turbamento, ed era sicura che con quella mossa non poteva
fallire.
“Vedete
Maestà, se per voi non è un problema vorrei assentarmi per una decina di
giorni”
“Ma
Oscar, mi stupite! Per me non c’è nessun problema, ma proprio voi me lo
chiedete, che non avete mai chiesto neppure un giorno di permesso… posso
chiedervi il motivo della vostra richiesta?”
Oscar
detestava mentire, ma era l’unico modo in quel momento, ed in fondo tutte le
menzogne che aveva subito lei? Decise di continuare:
“Vedete
maestà, vorrei passare un po’ di tempo a Parigi, in mezzo alla gente comune,
per cercare di capire se queste voci su movimenti rivoluzionari sono
effettivamente vere. Ho un’amica che mi potrebbe ospitare, e se le voci
risultassero vere, potrei cercare di capire come sferrare una controffensiva,
capite maestà?”
Il
viso della donna si rilassò. In un altro momento forse quell’idea le sarebbe
sembrata un po’ strana, ma in fondo non ci vedeva nulla di male, e poi sarebbe
stato un modo eccellente per tenerla lontano da Versailles senza usare altri
espedienti.
“La
vostra è un’ottima idea Madamigella Oscar, vi firmo subito il vostro
permesso, e state pure quanto lo riterrete necessario”
“Grazie
mille Maestà, appena sarò di ritorno vi prometto che verrò a farvi visita e
mi tratterrò un po’ più a lungo”
“Lo
spero davvero Oscar, a presto”
“A
presto Maestà”
Mentre
galoppava di corsa verso casa si stupiva di come fosse riuscita con quella
facilità a convincere la Regina. L’aveva inoltre vista molto sollevata dopo
la loro conversazione, cosa che non faceva altro che rafforzare i suoi sospetti.
Ora
l’unico problema sarebbe stato convincere Ortence, ma era sicura che, dopo
aver fatto scoppiare quella specie di bomba, la sorella non si sarebbe di certo
tirata indietro. Ci avrebbe dovuto lavorare parecchio però…
“Oscar
ma sei impazzita per caso??”
L’inizio
non era stato dei migliori. Oscar non aveva tergiversato a lungo, e quella sera
aveva messo di fronte Ortence alle sue responsabilità.
“Non
vedo il problema mia cara. Ho il permesso della Regina per assentarmi, e mio
padre è convinto che sarò a Parigi da Rosalie per studiare una strategia
contro i rivoluzionari. Come vedi ho pensato a tutto. E poi dopo quello che mi
hai detto ieri pensavi davvero che me ne sarei stata buona buona senza fare
nulla?”
Ortence
era sconvolta, continuava a camminare su e giù per la sua stanza senza darsi
pace. Ma perché si era cacciata in quel pasticcio?? Tentò il tutto per tutto.
“E
Andrè? Come farai a convincerlo a non seguirti? Lo sai che non ti lascia mai
andare da sola da nessuna parte!”
“Tranquilla,
lui davvero non mi preoccupa. Intanto con tutta questa storia del conte e del
fidanzamento di sicuro non ne avrà il tempo, e poi se anche tentasse gli direi
che a casa di Rosalie non c’è posto, e che non sta bene che un uomo viva
nella stessa casa solo con due donne. Capito? E’ tutto sotto controllo!”
Ortence
doveva rassegnarsi all’evidenza, ma era ancora titubante.
“E
se qualcuno in casa mia dovesse riconoscerti? D’accordo che Charles è via e
che i bambini resteranno qui con Nanny per qualche tempo, ma la servitù? E poi
dalle mie parti anche solo di vista la gente ti conosce!”
Gli
occhi di Oscar brillarono, e le sue labbra si incurvarono in un tenue sorriso.
“Beh
sorellina, finalmente potrai divertirti con me quanto ti pare!” e mentre
descriveva nei dettagli il suo piano a Ortence, gli occhi della sorella si
illuminarono di una luce maliziosa ed intrigante.
“D’accordo Oscar, mi hai convinta. Ti prometto che farò del mio meglio!”