Doppia vita
“Ma
non ti rendi conto? Guarda che una signorina si comporta ben diversamente da un
soldato bella mia, vedi di mettertelo bene in testa!”
“E
va bene, va bene, ma ora smettila di agitarti. E poi non avrò certo tanto tempo
per queste cose, avrò già un bel da fare a cercare di capire cosa ci fa Andrè
vestito da damerino, figurati se troverò anche il tempo di ballare e di fare
conversazione!!”
“Guarda
che non potrai certo andare e venire come ti pare, stai attenta a non esporti
troppo, mi raccomando!”
“Non
preoccuparti Ortence, andrà tutto bene, vedrai”
La
sorella non sembrava troppo convinta, ma ormai era troppo tardi per tornare
indietro. La carrozza era quasi arrivata a Versailles, un’ultima
raccomandazione però Ortence non potè fare a meno di farla alla sorella:
“Mi
raccomando, se vedi nostra madre al ballo stai lontana da lei. E’ l’ultima
persona che potresti ingannare!”
“D’accordo,
anche se non ne sono poi così convinta”.
Quando
Ortence ed Oscar arrivarono il ballo era già iniziato, e per questo il loro
ingresso fortunatamente passò quasi inosservato. Le due giovani si separarono
quasi subito: Ortence si diresse verso un gruppo di dame, mentre Oscar cominciò
a danzare con un giovane che non aveva mai visto, sfruttando l’occasione per
guardarsi intorno. La duchessa Therese stava ballando con un giovane alto e ben
vestito, ma sfortunatamente Oscar non era riuscita a vederlo in volto.
Si
rese conto, forse troppo tardi, che il suo cavaliere le stava parlando con voce
gentile, e che la stava stringendo a sé in maniera un po’ troppo audace.
“Vogliate
perdonarmi, ero distratta, dicevate?”
“Che
voi siete uno splendore mademoiselle, e mi stavo rendendo conto della mia
fortuna ad avervi invitato a ballare prima di qualcun altro dato che non intendo
lasciarvi andare…”
L’oschestra
aveva smesso di suonare, e senza rendersene conto Oscar era stata trascinata dal
suo cavaliere in un angolo della sala.
“Mi
dispiace molto, ma non posso rimanere con voi, devo cercare una persona, e ora
se volete scusarmi…”
Ma
il giovane non era minimamente intenzionato a lasciarsi scappare la sua preda, e
la imprigionò con il suo corpo contro il muro.
“Se
non volete che mi metta a gridare lasciatemi subito andare!”
Oscar
era furiosa, non ci voleva davvero quello scocciatore, se solo avesse avuto la
sua spada avrebbe fatto vedere a quello stupido come ci si comporta!
“Sarebbe
veramente da maleducati mademoiselle. Vedete, il ballo di stasera è in onore di
mia sorella, e tutte le dame che sono state invitate qui stasera hanno il solo
scopo di rendere più piacevole la MIA serata, quindi dovreste sentirvi
onorata!”
‘Dannazione!’
Oscar era in trappola. Quello era Filippo, l’odioso fratello della duchessa
Therese. Oscar non lo aveva mai incontrato di persona, per questo era caduta
nella sua trappola, ma le voci che giravano su di lui rispondevano decisamente a
verità. Era conosciuto come un arrogante, che pretendeva onori e servigi solo
in veste di cugino del sovrano.
A
Oscar sarebbe bastato poco per liberarsi di quell’uomo, ma non poteva
rischiare di farsi scoprire. Stava ancora pensando a come sfuggirgli quando una
voce amica venne in suo soccorso:
“Mi
scusi duca, ma sua sorella la sta cercando, mi ha chiesto di condurla da lei
subito, pare non si senta molto bene”
Il
giovane era evidentemente seccato dall’essere stato interrotto, ma quella
serata era troppo importante per lui, doveva attenersi al piano accuratamente
studiato.
“Ora
devo andare mademoiselle, ma non starò via a lungo, ritenetevi impegnata per la
serata”
Mentre
lo vedeva allontanarsi Oscar trasse un sospiro di sollievo, ma il peggio doveva
ancora venire. La donna che li aveva interrotti si voltò verso di lei prima di
seguire il duca, Oscar trattenne il respiro:
“Vi
ringrazio madame…”
“Non
voglio neppure sapere cosa stai combinando, ed io stasera non ti ho mai vista
qui, ma lasciati dire una cosa…”
Orcar
pensò che avrebbe voluto sprofondare in quel momento.
“…
sei bellissima”
La
ragazza sollevò lo sguardo e vide la donna allontanarsi. Sussurrò solo un:
“Grazie madre”.
Andrè
si sentiva a disagio, era tutta la sera che si sentiva strano senza
un’apparente ragione, e la sua ansia non gli dava tregua. Continuava a
guardarsi intorno, come se si aspettasse da un momento all’altro che qualcosa
lo sottraesse al suo destino, ma era una vana speranza. Era stato costretto più
volte a ballare con la duchessa Therese e con altre dame, ma si era sempre
tenuto a debita distanza dal pericolo. Aveva infatti accuratamente evitato di
trovarsi faccia a faccia con Madame Jarjayes e con Ortence, la sorella maggiore
di Oscar. Non poteva rischiare, anche se il Generale e la nonna erano al
corrente di tutto nessun altro a casa aveva il benchè minimo sospetto di quello
che stava combinando, ed era sicuramente meglio così. Non voleva neppure
immaginare cosa sarebbe potuto succedere se Oscar fosse venuta a conoscenza di
tutto!
Rivolse
lo sguardo verso la duchessa Therese e la vide immersa in un’animata
discussione con il fratello Filippo. Andrè non lo sopportava, era un uomo falso
ed arrogante, non vedeva l’ora di smascherarlo! Poco prima lo aveva visto alle
prese con l’ennesima conquista, anche se non sembrava che la ragazza fosse così
ben disposta verso di lui. Ad Andrè questo diede un sottile piacere, anche
perché la giovane non sembrava essere la tipica nobildonna senza cervello,
aveva uno sguardo dal quale era rimasto affascinato. Quando erano stati
interrotti da Madame JarJayes aveva tirato un sospiro di sollievo, non meritava
di finire nelle mani di un uomo come Filippo.
Andrè
di stupiva di se stesso. Non gli era mai capitato di ammirare tanto una donna
che non fosse Oscar, tanto più che non le somigliava neppure vista da lontano.
I capelli corvini riccamente acconciati erano così diversi dalla bionda e
ribelle chioma della sua Oscar, e il suo viso, sapientemente truccato come la
moda dell’epoca imponeva… no, decisamente nulla a che vedere con quello
acqua e sapone della sua amica, però… qualcosa c’era in effetti, ed era il
portamento regale, l’andatura agile e disinvolta, in quello soltanto si
somigliavano.
La
vide dirigersi tra la folla degli invitati, e qualcosa lo spinse a seguirla. Non
riusciva a capire il perché, ma voleva a tutti i costi parlare con lei, anche
se non aveva la più pallida idea di cosa le avrebbe detto.
Dopo
la brutta avventura Oscar si diresse a cercare Ortence, forse lei aveva scoperto
qualcosa di importante. Appena la vide arrivare la sorella la prese per un
braccio e la tirò in disparte:
“Te
lo avevo detto o no che stasera non sei il Comandante della Guardia Reale?? Ti
sembra quello il modo di camminare? Stai più rilassata, dimentica
quell’andatura tipica da soldato e…”
“Senti
Ortence, siamo qui da neppure un’ora e ho già avuto i miei problemi, quindi
evita la paternale d’accordo? Piuttosto, hai scoperto niente?”
“Nulla,
ma ora vai, c’è qualcuno che ti sta cercando, e se lo vuoi ingannare non deve
assolutamente vederti con me!”
La
sorella si dileguò talmente in fretta che Oscar non ebbe neppure il tempo per
chiederle a chi si stesse riferendo, ma voltandosi finalmente comprese.
Un’uomo avanzava verso di lei, il suo passo era regale ma deciso, e la fissava
con due splendidi occhi verdi.
Oscar
era senza parole. Se non lo avesse visto con i suoi occhi non avrebbe mai potuto
credere che Andrè potesse essere tanto bello. Cercò di non fissarlo
direttamente negli occhi per la paura di essere riconosciuta, ma l’immagine
che aveva ancora nella mente non riusciva proprio a scomparire.
“Mademoiselle,
perdonate il disturbo, ma l’orchestra ha ricominciato a suonare e mi sono
chiesto se sareste stata così gentile da concedermi questo ballo…”
Da
quando Andrè sapeva essere così galante? E con la prima sconosciuta che capita
poi! Era a metà tra l’indignato e lo stupito, ma con sua grande sorpresa sentì
uscire dalla sua bocca solo un lieve:
“Volentieri…”
Cosa
diavolo gli era saltato in mente? Perché stava ballando con quella donna? Una
sconosciuta, ma che lo attraeva in una maniera che neppure lui avrebbe potuto
spiegare.
L’aveva
avvicinata e le aveva chiesto di ballare con una naturalezza inaspettata, ed ora
avrebbe voluto che la musica non smettesse mai. Non osava parlare, non avrebbe
saputo cosa dire, ma non voleva lasciarla andare.
Quella
sera il suo destino era già stato stabilito, ma in quel momento nulla aveva
importanza. Forse era quello il segno che aspettava, o forse era solo il folle
desiderio di evadere che lo portava a credere nella folle speranza di cambiare
il suo destino.
La
musica lo trasportava in un altro mondo, ed il corpo leggero ed aggraziato della
nobile figura che stringeva a sé gli stava inebriando i sensi. Improvvisamente
un pensiero si materializzò nella sua mente: Oscar… come avrebbe voluto
ballare così con lei, anche una sola volta…
Oscar
era preda di un votice di emozioni che le faceva girare la testa. Senza neppure
accorgersene si strinse di più al suo aitante cavaliere. ‘Mi avrà
riconosciuta?’ pensava ‘Cosa devo fare ora? Ma perché ho dimenticato tutte
le parole che avrei dovuto dirgli?’. Non riusciva a capire il perché, ma
avrebbe voluto che quel ballo non finisse mai, era così bello abbandonarsi, per
una volta soltanto, a quelle sensazioni così piacevoli…
“Perdonate
il disturbo duca De Rolange, ma la vostra presenza è richiesta con la massima
urgenza”
Quelle
parole distrassero Andrè dai suoi pensieri, smise di ballare ma non lasciò la
mano della sua dama:
“Posso
sapere chi mi desidera di grazia? Come vedete avete interrotto le mie danze con
questa fanciulla, perciò spero che abbiate una motivazione adeguata Filippo”
Questi
lo guardò leggermente sorpreso da quella reazione, non gli aveva mai visto
quello sguardo di sfida negli occhi “Mi dispiace, ma mia sorella non si sente
troppo bene e ha deciso di ritirarsi, ma avrebbe piacere di salutarvi prima di
congedarsi”
Andrè
abbassò impercettibilmente lo sguardo. Purtroppo non poteva tirarsi indietro.
Si voltò verso la fanciulla che lo aveva stregato:
“Vogliate
perdonarmi Mademoiselle, spero di poter riprendere questo ballo al mio
ritorno” e senza attendere risposta si allontanò a seguire l’astuto
Filippo.
Oscar
era rimasta imbambolata, non era neppure riuscita a dire una parola, vedere Andrè
in quella situazione l’aveva resa del tutto inoffensiva.
D’improvviso scosse la testa ‘Avanti Oscar devi seguirli, è la tua occasione!’. Il suo sesto senso le suggeriva che c’era qualcosa che non quadrava nel comportamento di Andrè. Non gli era sfuggito il suo sguardo rassegnato, doveva assolutamente scoprire cosa stava succedendo.