NUVOLE BAROCCHE

NUVOLE BAROCCHE

Poi un'altra giornata di luce

poi un altro di questi tramonti

e portali colonne fontane.

Tu mi hai insegnato a vivere

insegnami a partir.

Ma il cielo è tutto rosso

di nuvole barocche

sul fiume che si sciacqua

sotto l'ultimo sole.

E mentre soffio a soffio

le spinge lo scirocco

sussurra un altro invito

che dice di restare.

Poi carezze lusinghe abbandoni

poi quegli occhi di verde dolcezza

mille e una di queste promesse.

Tu mi hai insegnato il sogno

io voglio la realtà.

E mentre soffio a soffio

le spinge lo scirocco

sussurra un altro invito

che dice devi amare

che dice devi amare.

 

E FU LA NOTTE

E fu la notte

la notte per noi

notte profonda

sul nostro amore.

E fu la fine

di tutto per noi

resta il passato

e niente di più.

Ma se ti dico:

"non t'amo più"

sono sicuro

di non dire il vero.

E fu la notte

la notte per noi

buio e silenzio

son scesi su noi.

E fu la notte

la notte per noi

buio e silenzio

son scesi su noi..

 

VALZER PER UN AMORE

Quando carica d'anni e di castità

tra i ricordi e le illusioni

del bel tempo che non ritornerà,

troverai le mie canzoni,

nel sentirle ti meraviglierai

che qualcuno abbia lodato

le bellezze che allor più non avrai

e che avesti nel tempo passato

ma non ti servirà il ricordo,

non ti servirà

che per piangere il tuo rifiuto

del mio amore che non tornerà.

Ma non ti servirà più a niente,

non ti servirà

che per piangere sui tuoi occhi

che nessuno più canterà.

Ma non ti servirà più a niente,

non ti servirà

che per piangere sui tuoi occhi

che nessuno più canterà.

Vola il tempo lo sai che vola e va,

forse non ce ne accorgiamo

ma più ancora del tempo che non ha età,

siamo noi che ce ne andiamo

e per questo ti dico amore, amor

io t'attenderò ogni sera,

ma tu vieni non aspettare ancor,

vieni adesso finché è primavera.

 

PER I TUOI LARGHI OCCHI

Per i tuoi larghi occhi,

per i tuoi larghi occhi chiari

che non piangono mai,

che non piangono mai.

E perché non mi hai dato

che un addio tanto breve,

perché dietro a quegli occhi

batte un cuore di neve.

Io ti dico che mai

il ricordo che in me lascerai

sarà stretto al mio cuore

da un motivo d'amore.

Non pensarlo perché

tutto quel che ricordo di te,

di quegli attimi amari,

sono i tuoi occhi chiari.

I tuoi larghi occhi

che restavan lontani

anche quando io sognavo,

anche mentre ti amavo.

.................................

.................................

E se tu tornerai

t'amero come sempre ti amai,

come un bel sogno inutile

che si scorda al mattino.

Ma i tuoi larghi occhi,

i tuoi larghi occhi chiari

anche se non verrai

non li scorderò mai.

.................................

.................................

 

CANZONE DELL'AMORE PERDUTO

Ricordi sbocciavan le viole

con le nostre parole

"Non ci lasceremo mai, mai e poi mai",

vorrei dirti ora le stesse cose

ma come fan presto, amore, ad appassire le rose

così per noi

l'amore che strappa i capelli è perduto ormai,

non resta che qualche svogliata carezza

e un po' di tenerezza.

E quando ti troverai in mano

quei fiori appassiti al sole

di un aprile ormai lontano,

li rimpiangerai

ma sarà la prima che incontri per strada

che tu coprirai d'oro per un bacio mai dato,

per un amore nuovo.

E sarà la prima che incontri per strada

che tu coprirai d'oro per un bacio mai dato,

per un amore nuovo.

 

CARLO MARTELLO RITORNA DALLA BATTAGLIA DI POITIERS

Re Carlo tornava dalla guerra

lo accoglie la sua terra

cingendolo d'allor

al sol della calda primavera

lampeggia l'armatura

del sire vincitor

il sangue del principe del Moro

arrossano il ciniero

d'identico color

ma più che del corpo le ferite

da Carlo son sentite

le bramosie d'amor

"se ansia di gloria e sete d'onore

spegne la guerra al vincitore

non ti concede un momento per fare all'amore

chi poi impone alla sposa soave di castità

la cintura in me grave

in battaglia può correre il rischio di perder la chiave"

così si lamenta il Re cristiano

s'inchina intorno il grano

gli son corona i fior

lo specchi di chiara fontanella

riflette fiero in sella

dei Mori il vincitor

Quand'ecco nell'acqua si compone

mirabile visione

il simbolo d'amor

nel folto di lunghe trecce bionde

il seno si confonde

ignudo in pieno sol

"Mai non fu vista cosa più bella

mai io non colsi siffatta pulzella"

disse Re Carlo scendendo veloce di sella

"De' cavaliere non v'accostate

già d'altri è gaudio quel che cercate

ad altra più facile fonte la sete calmate"

Sorpreso da un dire sì deciso

sentendosi deriso

Re Carlo s'arrestò

ma più dell'onor potè il digiuno

fremente l'elmo bruno

il sire si levò

codesta era l'arma sua segreta

da Carlo spesso usata

in gran difficoltà

alla donna apparve un gran nasone

e un volto da caprone

ma era sua maestà

"Se voi non foste il mio sovrano"

Carlo si sfila il pesante spadone

"non celerei il disio di fuggirvi lontano,

ma poiché siete il mio signore"

Carlo si toglie l'intero gabbione

"debbo concedermi spoglia ad ogni pudore"

Cavaliere egli era assai valente

ed anche in quel frangente

d'onor si ricoprì

e giunto alla fin della tenzone

incerto sull'arcione

tentò di risalir

veloce lo arpiona la pulzella

repente la parcella

presenta al suo signor

"Beh proprio perché voi siete il sire

fan cinquemila lire

è un prezzo di favor"

"E' mai possibile o porco di un cane

che le avventure in codesto reame

debban risolversi tutte con grandi puttane,

anche sul prezzo c'è poi da ridire

ben mi ricordo che pria di partire

v'eran tariffe inferiori alle tremila lire"

Ciò detto agì da gran cialtrone

con balzo da leone

in sella si lanciò

frustando il cavallo come un ciuco

fra i glicini e il sambuco

il Re si dileguò

Re Carlo tornava dalla guerra

lo accoglie la sua terra

cingendolo d'allor

al sol della calda primavera

lampeggia l'armatura

del sire vincitor

 

IL FANNULLONE

-Senza pretesa di voler strafare

io dormo al giorno quattordici ore

anche per questo nel mio rione

godo la fama di fannullone

ma non si sdegni la brava gente

se nella vita non riesco a far niente.-

Tu vaghi per le strade quasi tutta la notte

sognando mille favole di gloria e di vendette

racconti le tue storie a pochi uomini ormai stanchi

che ridono fissandoti con vuoti sguardi bianchi

tu reciti una parte fastidiosa alla gente

facendo della vita una commedia divertente.

-Ho anche provato a lavorare

senza risparmio mi diedi da fare

ma il sol risultato dell'esperimento

fu della fame un tragico aumento

non si risenta la gente per bene

se non mi adatto a portar le catene.-

Ti diedero lavoro in un grande ristorante

a lavare gli avanzi della gente elegante

ma tu dicevi -il cielo è la mia unica fortuna

e l'acqua dei piatti non rispecchia la luna-

tornasti a cantar storie lungo strade di notte

sfidando il buon umore delle tue scarpe rotte.

-Non sono poi quel cagnaccio malvagio

senza morale straccione e randagio

che si accontenta di un osso bucato

con affettuoso disprezzo gettato

al fannullone sa battere il cuore

il cane randagio ha trovato il suo amore.-

Pensasti al matrimonio come al giro di una danza

amasti la tua donna come un giorno di vacanza

hai preso la tua casa per rifugio alla tua fiacca

per un attaccapanni a cui appendere la giacca

e la tua dolce sposa consolò la sua tristezza

cercando tra la gente chi le offrisse tenerezza.

-È andata via senza fare rumore

forse cantando una storia d'amore

la raccontava ad un mondo ormai stanco

che camminava distratto al suo fianco

lei tornerà in una notte d'estate

l'applaudiranno le stelle incantate

rischiareranno dall'alto i lampioni

la strana danza di due fannulloni

la luna avrà dell'argento il colore

sopra la schiena dei gatti in amore.-

 

GEORDIE

Uomo

Mentre attraversavo London Bridge

un giorno senza sole

vidi una donna pianger d'amore,

piangeva per il suo Geordie.

 

Donna

Impiccheranno Geordie con una corda d'oro,

è un privilegio raro.

Rubò sei cervi nel parco del re

vendendoli per denaro.

 

Uomo

Sellate il suo cavallo dalla bianca criniera

sellatele il suo pony

cavalcherà fino a Londra stasera

ad implorare per Geordie

 

Donna

Geordie non rubò mai neppure per me

un frutto o un fiore raro.

Rubò sei cervi nel parco del re

vendendoli per denaro.

 

Insieme

Salvate le sue labbra, salvate il suo sorriso,

non ha vent'anni ancora

cadrà l'inverno anche sopra il suo viso,

potrete impiccarlo allora

 

Uomo

Nè il cuore degli inglesi nè lo scettro del re

Geordie potran salvare,

anche se piangeran con te

la legge non può cambiare.

 

Insieme

Così lo impiccheranno con una corda d'oro,

è un privilegio raro.

 

Uomo

Rubò sei cervi nel parco del re

vendendoli per denaro.

 

DELITTO DI PAESE

Non tutti nella capitale

sbocciano i fiori del male,

qualche assassinio senza pretese

lo abbiamo anche noi in paese.

Qualche assassinio senza pretese

lo abbiamo anche noi qui in paese.

Aveva il capo tutto bianco

ma il cuore non ancor stanco

gli ritornò a battere in fretta

per una giovinetta.

Gli ritornò a battere in fretta

per una giovinetta.

Ma la sua voglia troppo viva

subito gli esauriva,

in quattro baci e una carezza

l'ultima giovinezza.

In quattro baci e una carezza

l'ultima giovinezza.

Quando la mano lei gli tese

triste lui le rispose,

d'essere povero in bolletta

lei si rivestì in fretta.

D'essere povero in bolletta

lei si rivestì in fretta.

E andò a cercare il suo compagno

partecipe del guadagno

e ritornò col protettore

dal vecchio truffatore.

E ritornò col protettore

dal vecchio truffatore.

Mentre lui fermo lo teneva

sei volte lo accoltellava

dicon che quando lui spirò

la lingua lei gli mostrò.

Dicon che quando lui spirò

la lingua lei gli mostrò.

Misero tutto sotto sopra

senza trovare un soldo

ma solo un mucchio di cambiali

e di atti giudiziari.

Ma solo un mucchio di cambiali

e di atti giudiziari.

Allora presi dallo sconforto

e dal rimpianto del morto,

si inginocchiaron sul poveruomo

chiedendogli perdono.

Si inginocchiaron sul poveruomo

chiedendogli perdono.

Quando i gendarmi sono entrati

piangenti li han trovati

fu qualche lacrima sul viso

a dargli il paradiso.

Fu qualche lacrima sul viso

a dargli il paradiso.

E quando furono impiccati

volarono fra i beati

qualche beghino di questo fatto

fu poco soddisfatto.

Qualche beghino di questo fatto

fu poco soddisfatto.

Non tutti nella capitale

sbocciano i fiori del male,

qualche assassinio senza pretese

lo abbiamo anche noi in paese.

Qualche assassinio senza pretese

lo abbiamo anche noi qui in paese.

 

 

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