POESIE DI LEO FERRE'
Le mani come due racchette
Pépée
Ed io tagliandoti le unghie
Vedevo fiori sul tuo muso
Le orecchie a sventola che avevi
Non ti creavano un complesso
Ed alla sera andando a letto
Non le piegavo con lo scotch
Pépée
Due occhi simili a lanterne
Pépée
Quelle che splendono nei porti
Quando l'avere occhi di scorta
Farebbe gola ai marinai
Per osservar la notte altrui
Così come uno scimpanzé
Presso i Ferré
Pépée
Il tuo cuore come quei tamburi
Pépée
Che tacciono il venerdì santo
Verso le tre pomeridiane
Quando un Gesù spegne soffiando
Le sue trentadue candeline
E tu ne avevi solo otto
il sette aprile sessantotto
Pépée
Le mani avessi della morte
Pépée
E quindi gli occhi e infine il cuore
E coricarmi accanto a te
Per me sarebbe un grande onore
Dormiamo sempre con dei morti
Dormiamo sempre con dei morti
Dormiamo sempre con dei morti
Dormiamo sempre con dei morti
Pépée
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