ARTÙ
Il re dei "serial"
Nessun personaggio reale o di fantasia può rivaleggiare in popolarità con il più famoso sovrano di tutti i tempi: Re Artù, protagonista, insieme ai suoi "Cavalieri della Tavola Rotonda" di un "corpus" di narrazioni forse ancor più sterminato di quello biblico. Leggende, racconti, romanzi, poemi, fumetti, drammi, commedie, melodrammi, film, telefilm, disegni animati, videogiochi, software, e poi pittura, scultura, architettura: non esiste arte applicata a cui Re Artù non sia approdato nel corso della sua lunghissima esistenza: dalla fine del XII secolo,
Re Artù è al centro di un vastissimo e variegato universo, e, millequattrocento anni dopo la sua "nascita", continua a essere - come è scritto su una lapide ad Avalon - "Rex Quondam, Rexque Futurus" Re una volta, Re per il futuro.
Si crede che Re Artù giaccia ancora, con i suoi cavalieri (senza Lancillotto!!) nel cuore di una collina immaginaria, immerso in un sonno profondo in cui si sveglierà nell'ora del bisogno per governare le sue terre.
Cavalieri siamo di Bretagna
ke vegnamo de la montagna
ke l'omo appella Mongibello.
Assai vi semo stati ad ostello
per apparare ed invenire
la veritade di nostro sire
lo Re Artù, k'avemo perduto
e non sapemo ke sia venuto.
Or ne torniamo in nostra terra
ne lo reame d'Inghilterra.
Ecco quei che le carte empion di sogni
Lancillotto, Tristano e gli altri erranti,
ove convien che 'l vulgo errante agogni.
Vedi Ginevra, Isolda e l'altre amanti
(tratto da: le terre di Avalon)