Intorno a questa ipotesi reincarnazionistica pullulano libri farraginosi non disgiunti da monografie che mostrano qualche velleità scientifica. (Cfr. A.Kardec: Le rivelazioni degli spiriti in due volumi, Edizioni Mediterranee - I° Jan Stevenson: Reincarnazioni 20 casi a sostegno Armenia Editore Milano. La Reincarnazione a cura di Joshep Head e S.L. Cranston Longanesi Milano. M. Pompas: Reincarnazione Rizzoli). Va chiarito immediatamente che si tratta di ipotesi errata, di presunzione non convalidata da prove. D'altronde il pensiero occidentale la mutua dall'Oriente induista a buddista per il tramite di Pitagora e Platone cui è debitrice peraltro tutta la cultura esoterica. nella colluvie di pubblicazioni osannanti a questa teoria sviata, bisogna essere agguerriti per non soggiacere turbati alla sua suggestione. Tertulliano la rifiuta perchè inconsistente. E ricorda come la preesistenza delle anime sia incompatibile con un mondo in fase di espansione. Donde vengono tutte queste anime "nuove" in un mondo oligopopolato alla sua origine?
Scrive M. Schmaus, teologo e filosofo: "La dottrina della trasmigrazione spezza l'unità della natura di corpo e anima e con ciò la personalità dell'uomo Spoglia la vita della sua serietà e della sua responsabilità". Se ben si considera, essa è una scusante per l'uomo che ha invece l'impegno indilazionabile di iniziare il cammino della perfezione interiore oggi, hic et nunc, non già alla prossima "reincarnazione" o tra mille anni o alle calende greche!
La metempsicosi spiega ogni vita che segue come una penitenza della precedente. Solo la vita vissuta nella coscienza della colpa e nella disposizione alla penitenza ha vero valore di espiazione. Ora noi non abbiamo nessuna coscienza di un'eventuale vita precedente, (nè vale accampare aforismi di sorta per sostenere il contrario), nè possiamo essere defraudati di un futuro da prendersi sul serio, nè possiamo deprezzare il presente.
L'errore fondamentale dell'ipotesi reincarnazionista sta nell'inserire la personalità dell'uomo nella vita universale della natura.
Nella filosofia orientale il fluire del tempo non si muove propriamente verso una meta. Il futuro non produrrà nessuna nuova creazione, ma farà ritornare l'antica. Non già la linea retta che si dirige verso un termine come al suo scopo, bensì il circolo è il simbolo del pensiero induista travasato peraltro nel pensiero greco. (Cfr. Eraclito e Nietzsche che, con la dottrina dell'eterno ritorno, si richiama alla grecità classica).
Quanto agli asseriti ricordi di precedenti incarnazioni, preodotti nella trance o per ipnosi, bisogna dire che sono da ricondurre alla percezione extrasensoriale, (ESP), ossia al canale paranormale.
Infatti Stevenson ha presentato il caso di un uomo che asseriva di essere stato pugnalato alla schiena, durante la vita precedente. Il giorno successivo a quello in cui aveva "ricordato" l'episodio, nel punto in cui localizzava la ferita, si manifestò un eritema. Il caso ha un particolare interesse perchè prospetta che non solo ESP, ma anche fenomeni psicosomatici possono essere la causa di certe corrispondenze riscontrate tra l'esperienza della "reincarnazione" e la realtà somatica. Teso tra la nascita e la morte, l'uomo ha una vita sola e irripetibile! Dice, infatti, Gesù a Maria Valtorta, mistica e Serva del Signore:"Beati coloro che crederanno senza aver visto, ho detto a Tommaso, e lo ridico a tutti i curiosi e gli increduli della Terra. Non c'è bisogno di prove per credere alla seconda vita, che intanto sappiate, non è come arzigogolate voi, ma come ho detto Io: una seconda vita, una non più e più vite. Siete uomini e non chicchi di grano che riseminati germogliano una, due, dieci, cento volte per quanto sono seminati. Non c'è bisogno di prove. Basta la mia parola. Chè se dite di credere ad essa e poi cercate prove soprannaturali per credere, voi mentite e mi date del mentitore. Mentite perchè colla bocca dite di credere e con la mente non ci credete e cercate prove. Mi date del mentitore perchè il vostro cercare prove porta in sè il pensiero, sottaciuto ma vivissimo, che Io posso aver detto cosa non vera"
Prof. Domenico Buccafusca
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