Se ben si considera,comunismo e comunione hanno la stessa medesima radice cioè lo stesso elemento irriducibile (com_munis) dal punto di vista linguistico. Comunione infatti deriva dal latino (cum e munus o cum e unus) e dal punto di vista semantico presenta una complessa interpretazione di significato. "Munus" vuol dire dono, servizio e cum insieme. Il che significa che ciascun uomo deve mettere la propria intelligenza, la propria ricchezza al servizio degli altri e non viverla in modo egoistico appunto perchè, trattandosi di un dono, noi non abbiamo alcun merito.
Storicamente bisogna dire che c'è stata una comunità che ha vissuto questo tipo di comunione: la prima comunità cristiana la quale ha vissuto la fede secondo un modello autentico di comunanza materiale e spirituale.
Non si può non avere ammirazione e nostalgia per la Comune evangelica! I primi cristiani hanno saputo realizzare una vera società comunitaria non tanto dal punto di vista materiale (i beni erano in comune) quanto dal punto di vista spirituale. Infatti si sentivano membra di uno stesso corpo. "Cum unus" infatti non può significare che questo: essere una sola cosa nell' Uno. Per fare questa esperienza è necessario essere mistici o quantomeno dei contemplativi.
E senz'altro i primi cristiani lo furono. E oggi?
Oggigiorno c'è solo un formalismo farisaico, con la differenza che i farisei almeno non erano increduli. Oggi c'è un deserto pauroso. A non credere non sono solo i cosiddetti laici ma anche gli ecclesiastici. La ragione principale va ravvisata in un grave deficit della loro formazione culturale. Per la stragrande maggioranza, la mistica è terra incognita. La conoscenza dei mistici deve essere imprescindibile per il sacerdote, non fosse altro che per dargli quella certezza che non ha. Le esperienze dei mistici, dei santi debbono essere conosciute. Il sacerdote deve essere una fiamma viva d'amore, deve accendere la fede, illuminare le coscienze. C'è tanto bisogno di ammaestramento e di edificazione. La spiegazione e il commento di passi delle Sacre Scritture esige preparazione e competenza, impossibili senza un adeguato studio.
Diceva San Giovanni Crisostomo: <<Un cristiano incoerente crea più danno di un pagano>>. Urge la riscoperta della escatologia, della speranza in un mondo appunto senza speranza. Ora, aggiornarsi, documentarsi, è un obbligo impreteribile per tutti, in specie per gli uomini di Chiesa.
Prof. Domenico Buccafusca
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