Il Parini impiegò tutto il suo ingegno nel mettere in pratica
il precetto «che la poesia deve dipingere»; e per dir vero, ad
eccezione di Dante, pochi poeti italiani ebbero il vanto di
rappresentare le cose nei loro versi, in modo che un pittore
leggendoli possa formarsene una giusta idea, e ritrarle. La
folla poi degli altri versificatori non ha fatto né fa altro
che descrivere; ma il poeta milanese, con la forza e
perseveranza della sua efficiente meditazione, giunse a porre
in pratica quel che l'Alighieri creò col solo impulso del
meraviglioso suo genio. Sarebbe difficile pertanto indicare
dieci soli versi consecutivi nel poema del Giorno, dove un
pittore non trovasse da ritrarre un completo quadro, con tutte
le richieste varietà dell'espressivo atteggiamento.
Oltre la satira sui nobili, il nominato poeta pubblicò nel
corso della sua vita venti odi: quattro fra queste vengono dai
critici italiani considerate come inimitabili, sei o sette
altre da tollerarsi, e le rimanenti poi assolutamente cattive.
D'altronde ciascuna di esse ha qualche grado di affinità con
quelle di Pindaro, e di Orazio, ma non vi si riconosce neppur
l'ombra di rassomiglianza coi versi lirici del Petrarca, del
Chiabrera e del Guidi; e non solo nello stile, ma nei modi del
linguaggio medesimo sembrano del tutto diverse.
È stata invariabile massima del Parini, di evitare nelle sue
poesie qualunque ornamento descrittivo, ma di gettare sotto
gli occhi del lettore le immagini quasi diremo di slancio, con
un solo colpo di pennello.
Anche nei componimenti lirici, questo poeta non dimenticò il
suo scopo principale, cioè di correggere possibilmente i
costumi del suo secolo. L'ode diretta ad una nobile fanciulla
che aveva seguito la moda parigina in un abito così detto Robe
à la guillottine, ci servirà di esempio. Lo stile di quest'ode
è più dell'usato intelligibile anche per i non Italiani: la
bellezza ed il candore dell'innocenza (stimabili prerogative
in quella giovinetta) sono presentate con un certo colorito,
il quale produce un contrapposto ammirabile, con la gravità
dei costumi, e lo stravolgimento di pensare, che il moralista
poeta prevede dovere essere l'effetto immediato della
imitazione di un così fatto esecrabile modello. Ecco i suoi
versi:
O nato dalle dure
Selci chiunque togliere
Da scellerata scure
Osò quel nome, infamia
Del secolo spietato,
E dié funesti augurii
Al femminile ornato;
E con le truci Eumenidi
Le care Grazie avvinse,
E di crudeli immagini
Le tue bellezze tinse! |
Quindi con una breve digressione sull'istoria dell'antica
Roma, fa conoscere che la corruzione de' costumi, anche nei
più gloriosi tempi di quella repubblica, induceva le romane
matrone ad andare in folla le prime a mirare i crudeli
combattimenti dei gladiatori. E continua:
Poté all'alte patrizie,
Come alla plebe oscura,
Giocoso dar solletico
La soffrente natura.
Che più? Baccanti e cupide
D'abbominando aspetto,
Sol dall'uman pericolo
Acuto ebber diletto,
E dai gradi e dai circoli,
Co' moti e con le voci
Di già maschili, applausero
Ai duellanti atroci:
Creando a sé delizia
E delle membra sparte,
E degli estremi aneliti,
E del morir con arte. |
Il poeta procura in questo componimento di far succedere le
proprie idee con la stessa graduazione con cui l'abbandono
della morale, effetto immediato dell'intemperante desiderio
d'imitare le nuove prave costumanze, insensibilmente a poco a
poco ridusse il sesso femminile alle peggiori pratiche della
incontinenza.
Il biografo del Parini... viene con ragione accusato di avere,
a detrimento della reputazione del suo autore, dato alla
stampa tutti i suoi manoscritti indistintamente, formandone
fino sei volumi; nel mentre che quelli creduti dal poeta degni
di veder la luce, non potevano eccedere la mole di un
libercoletto di duecento pagine. Certo è che, fra tutti i
componimenti lasciati inediti, lui vivente, i soli due ultimi
canti del poema del Giorno meritavano d'esser tolti da quella
oscurità a cui il severissimo autore li aveva
irremissibilmente condannati. Non intendiamo per ciò di dare
l'ultima esclusione alle rimanenti opere ora pubblicate,
giacché queste puranco contengono tanto pregio in sé medesimo,
da porgere sufficiente istruzione a chi si diletta nello
studio dell'uomo, ed ama d'investigare le recondite cause che
producono lo svolgimento delle nostre facoltà mentali.
Le odi del Parini riconosciute per le migliori sono quelle
composte nella sua età avanzata; ma siccome non erano
destinate alla stampa, appaiono per conseguenza nel loro primo
getto. Tuttavia sono osservabili per il buon senso, e per la
semplicità che spirano, quantunque vi si ravvisi scarsità
d'immagini poetiche, e quelle poche, presentate in uno stile
privo di energia e di nobiltà. Da questo fatto si può con
giusta ragione arguire proporzionatamente, quanto tempo e
quali fatiche egli dovesse impiegare, onde mantenere quella
costante elevatezza di stile che tocca quasi la sublimità, nei
ponderati suoi componimenti.
La frequenza con gli uomini gli procacciò il conoscimento dei
più secreti recessi del cuore umano, e lo pose in grado
altresì di rintracciare l'origine delle naturali nostre
debolezze, e svelare con tanta aggiustatezza e perfetto
sapere, nel principal suo poema e nelle prescelte sue odi.
Parimenti la continua ed esatta contemplazione della natura in
ogni suo aspetto, lo fornì di un dovizioso tesoro di bellezze
poetiche onde adornare i propri lavori, rendendolo abile non
solo a riconoscere l'essenza del vero bello negli scritti
degli antichi classici, ma a dimostrarlo agli altri col mezzo
della sua chiara facondia.
Non mai lo studio e la coltura dello spirito ebbero un
risultato più felice di quello che ci porge l'esempio del
Parini: in lui si scorgono tutte le qualità che sono gli
evidenti effetti del genio; pure egli nacque con una tendenza
piuttosto atta a giovarsi delle cognizioni altrui, che a
creare da per sé, mediante un'intrinseca fecondità. Ma anche
la terra non produrrebbe che sole piante selvatiche, se la
cura e la fatica dell'agricoltore non la ponesse in istato di
poter con profitto ricevere le sentenze, e partecipare il
nutrimento ai più necessari e delicati prodotti. |