LETTERATURA ITALIANA: UGO FOSCOLO

 

Luigi De Bellis

 


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FOSCOLO

 
FOSCOLO: Cenni biografici

Niccolò Ugo Foscolo nacque a Zante, nelle isole Ionie, nel 1778 da padre veneziano, il medico Andrea, e da madre greca, Diamantina Spathis. Fanciullo compì i primi studi nel seminario di Spalato, ma alla morte del padre (1788) tornò a Zante e dopo qualche anno raggiunse la madre ed i fratelli a Venezia, ove si dedicò agli studi letterari, frequen­tando spesso l’Università di Padova, soprattutto per ascoltare le lezioni di Melchiorre Cesarotti. Fu un appassionato studioso di letteratura greca e latina, ma coltivò anche con profondo interesse lo studio dei maggiori autori italiani (Dante, Petrarca, Parini, Alfieri) e stranieri (Young, Gray, Shakespeare, Goethe), senza trascurare le letture dei filosofi (Bacone, Locke, Rousseau, Voltaire).Nel 1796, già noto per alcune poesie e traduzioni, dovette rifugiarsi sui Colli Eugànei per sottrarsi alla persecuzione del governo oligarchico veneziano, cui non erano graditi i suoi atteggiamenti liberali.

Nel 1797, istituito a Venezia un governo democratico, tornò in patria ed assunse cariche pubbliche, ma pochi mesi dopo, in seguito al trattato di Campoformio con cui Napoleone cedeva vilmente Venezia all’Austria, dovette nuovamente fuggire e riparò a Milano (sottratta da Napoleone all’Austria), ove strinse rapporti di affettuosa amicizia col Monti ed ebbe modo di avvicinare il Parini.

A Milano fu redattore del “Monitore italiano”, ma l’anno dopo si trasferì a Bologna, ove ricoprì la carica di aiutante cancelliere di un tribunale militare. L’anno successivo lasciò l’incarico per arruolarsi col grado di luogotenente nella Guardia Nazionale e, a fianco dei Francesi, combatté contro gli Austro-russi (rimanendo anche ferito durante una battaglia). Al comando del generale francese Massena partecipò alla difesa di Genova e quando la città fu costretta alla resa, seguì il Massena nella fuga. Rientrò a Milano dopo Marengo (Milano era la capitale della Repubblica Cisalpina che Napoleone aveva istituito con la fusione delle repubbliche Transpadana e Cispadana) ed ebbe incarichi militari da svolgere in Romagna e in Toscana. Nel 1804 si recò in Francia, per motivi militari, e qui ebbe l’opportunità di trascorrere due anni di relativa calma, che impiegò in gran parte in amori appassionati, fra cui quello con l’inglese Fanny Emerytt da cui nacque la figlia Floriana. Tornato in patria, visse tra Venezia, Milano, Pavia (ove ottenne la cattedra di eloquenza presso l’Università), Bologna e di nuovo Milano, da dove fuggì nel maggio del 1815 per non dover giurare fedeltà agli Austriaci. Dopo una breve permanenza a Lugano ed a Zurigo, l'anno dopo si stabilì a Londra, accolto dall'alta società. Qui guadagnò abbastanza con la pubblicazione delle sue opere, ma sperperò tutto con le sue dissolutezze: iniziò pure la costruzione di una lussuosissima villa, che non riuscì a pagare totalmente nonostante il soccorso della figlia Floriana (che, ritrovata a Londra, gli offrì tremila sterline). Inse­guito dai creditori, subì anche il carcere, e fu poi costretto a ritirarsi nel villaggio di Turnham Green, ove visse gli ultimi suoi anni in compagnia della figlia.

Morì il 10 settembre 1827. Le sue ossa furono trasferite a Firenze solo nel 1871 e vennero tumulate nel tempio di S. Croce, che egli aveva così tanto esaltato nel carme "Dei Sepolcri".


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