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RIASSUNTO CAPITOLO 15
Il capitolo è contrassegnato da un ritmo assai
movimentato fin quasi alla fine, quando si apre il
dialogo, destinato a concludersi nel capitolo
successivo, tra il cardinale e don Abbondio. La
notizia dello straordinario avvenimento arriva
subito al paese di Lucia: don Rodrigo, «fulminato
da quella notizia così impensata» e soprattutto
timoroso della visita del cardinale, parte per
Milano, «come
Catilina da Roma»
(si osservi, nuovamente, l'uso ironico del
paragone con un grande personaggio storico).
Arriva in visita pastorale il cardinale, accolto
festosamente da tutto il paese, com'era sempre
accaduto, da quando era diventato arcivescovo.
Lucia e Agnese, ospiti del sarto, sono state nel
frattempo invitate per una visita da donna
Prassede, una vecchia gentildonna milanese «molto
inclinata a far del bene»,
che ha offerto a Lucia di rimanere ospite in casa
sua, protetta e al sicuro. Le due donne hanno
accettato. Donna Prassede fa scrivere per questo
al cardinale dal marito, il «letterato»
don Ferrante.
Il Manzoni traccia, a questo proposito, le prime
linee del ritratto della «coppia
d'alto affare»,
compiuto nel capitolo ventisettesimo, uno dei più
vivaci e, per quanto attiene in particolare alla
figura femminile, feroci del romanzo.
Agnese e Lucia tornano trionfalmente al paese:
ricevute dal cardinale gli mostrano la lettera e
questi dà il suo assenso. Chiama quindi don
Abbondio e gli chiede ragione del fatto di non
aver celebrato il matrimonio. Don Abbondio, dopo
aver tentato di tergiversare, racconta per esteso
l'accaduto, dice di aver agito così perché
minacciato di morte e rimane sostanzialmente sordo
alle parole del cardinale che gli ricorda che il
primo compito della missione pastorale è di amare
il proprio gregge.
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