LETTERATURA ITALIANA: PROMESSI SPOSI

 

Luigi De Bellis

 


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RIASSUNTO
PROMESSI SPOSI






RIASSUNTO CAPITOLO 28

Questo capitolo, in cui non compare alcun personaggio d'invenzione, si riallaccia direttamente agli eventi storici narrati dall'undicesimo al sedicesimo.
Dopo il tumulto di san Martino ed un illusorio ed effimero periodo di abbondanza, la carestia è andata aumentando e il governo si conferma incapace di prendere opportuni provvedimenti.

Le citazioni dalle «gride», che si susseguono fitte, paradossalmente dimostrano l'inefficienza di un'amministrazione capace solo di minacciare pene a proprio arbitrio. Segue la «copia di quel ritratto doloroso» delle sofferenze causate ai vari gruppi sociali.

I mendicanti aumentano, rallenta o cessa ogni attività lavorativa. La gente comincia a morire d'inedia per le strade. Poco può l'azione di carità promossa dal cardinale. Così passano l'inverno e la primavera del 1629. Contro il parere della Sanità il tribunale di provvisione decide di radunare tutti gli accattoni, malati e sani, nel lazzaretto: la mortalità cresce spaventosamente per le precarie condizioni igieniche e la scarsità d'acqua e di cibo. Il tribunale è quindi costretto ad annullare il provvedimento.
Con il nuovo raccolto cessa finalmente la carestia, anche se la mortalità si prolunga fin nell'autunno.
Cambia il governatore di Milano che si allontana dalla capitale fra spontanee manifestazioni di ostilità dei cittadini: «La moltitudine, che le guardie avevan tentano invano di respingere, precedeva, circondava, seguiva le carrozze, gridando: - la va via la carestia, va via il sangue de' poveri, - e peggio.
Quando furori vicini alla porta, cominciarono anche a tirar sassi, mattoni, torsoli, bucce d'ogni sorte, la munizione solita in somma di quelle spedizioni: una parte corse sulle mura, e di là fecero un'ultima scarica sulle carrozze che uscivano».

Si profila un nuovo terribile flagello: l'imperatore fa scendere in Italia, per prendere possesso di Mantova, un esercito, composto di soldati di ventura, usi al saccheggio (il Manzoni esprime un giudizio molto severo sulle milizie mercenarie). Ventottomila fanti e settemila cavalieri, scendono dalla Valtellina, lungo il corso dell'Adda, dilagano a ondate successive per venti giorni, attraverso i paesi della nostra storia
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2001 © Luigi De Bellis - letteratura@tin.it