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RIASSUNTO CAPITOLO 30
Don Abbondio, Perpetua e Agnese trovano generosa
ospitalità nel castello dell'Innominato per
ventitré o ventiquattro giorni, insieme a molti
altri abitanti dei paesi vicini. L'innominato
compie con i suoi armati sortite nella valle per
tener lontani i soldati. La vita nel castello è
organizzata in modo efficiente, ma don Abbondio
passa i giorni in compagnia della paura. Quando,
ultimi, i tre se ne vanno, l'innominato dona altri
scudi ad Agnese.
Durante il viaggio di ritorno vedono i terribili
guasti provocati dal saccheggio dei soldati nelle
case e nei campi. Trovano le loro case sporche,
saccheggiate, semidistrutte; anche il «tesoretto»,
sepolto da Perpetua nell'orto, è stato portato
via. Peraltro Perpetua scoprirà che i furti in
casa del curato non sono imputabili solamente ai
soldati di passaggio, ma anche ai compaesani che
rivelano così, dopo la viltà e la tendenza al
pettegolezzo, un altro difetto.
«Né
però questi terrori erano ancora cessati, che un
nuovo ne sopraggiunse».
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