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RIASSUNTO CAPITOLO 35
All'inizio
del capitolo il lettore, già informato della
struttura (cap. XXVIII) e della destinazione
dell'edificio (cap. XXXI), è invitato dal Manzoni
ad osservare la scena direttamente, dallo stesso
punto di vista di Renzo, che rimane «sopraffatto e
compreso»: il lazzaretto «immenso covile» è
popolato da sedicimila appestati: il tempo afoso e
opprimente accentua l'orrore della scena. Renzo
cammina tra le capanne e vede un ricovero solo di
bambini, allattati da balie e da capre. Riconosce
da lontano padre Cristoforo, lì accorso, con gli
altri cappuccini, a porgere il suo aiuto: è
profondamente mutato, evidentemente malato, anche
se lo sorregge lo «sforzo dell'animo». Padre
Cristoforo lo riconosce a sua volta. Renzo lo
ragguaglia sulle vicende sue e di Lucia (ma tace
del voto) e viene a sapere da lui che - come, del
resto, si era già immaginato - le donne sono
sistemate in una zona separata del lazzaretto.
Prima di cercarla lì, però, può guardare tra i
convalescenti che prendono parte alla processione
di ringraziamento. Renzo dichiara, ancora una
volta, la sua volontà di farsi giustizia, andando
a cercare don Rodrigo anche «in capo al mondo», se
non troverà Lucia. Padre Cristoforo lo ammonisce
severamente e lo scaccia ma, commosso dal
pentimento di Renzo e dalle sue proteste di
perdono, gli mostra un infermo, fuori di sé e
prossimo alla morte, appunto don Rodrigo, davanti
al quale pregano insieme. Quindi si separano.
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