LETTERATURA ITALIANA: PROMESSI SPOSI

 

Luigi De Bellis

 


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RIASSUNTO
PROMESSI SPOSI






RIASSUNTO CAPITOLO 6

Il colloquio fra padre Cristoforo e don Rodrigo ha un andamento ed una conclusione tempestosi, e ricorda, anche negli atteggiamenti dei contendenti, il duello del capitolo quarto.
Quando don Rodrigo dice al frate che è disposto ad accogliere Lucia sotto la sua protezione, questi indignato lo maledice; don Rodrigo lo scaccia. Prima di allontanarsi dal palazzo il frate viene avvicinato da un vecchio servitore: si sta tramando qualcosa e appena ne sarà certo, glielo riferirà.
Intanto, a casa di Lucia, Agnese ha consigliato ai due giovani di ricorrere al «matrimonio di sorpresa»: è sufficiente infatti la presenza del curato e di due testimoni, davanti ai quali gli sposi pronuncino la formula di rito, perché il matrimonio sia valido. Renzo è subito convinto, mentre Lucia è assalita da scrupoli. Renzo va in cerca di testimoni; si reca dall'amico Tonio, capo di una numerosa famiglia, e lo invita all'osteria: qui gli espone il progetto, promettendogli in cambio la somma di cui l'uomo è in debito con don Abbondio.
Tonio accetta e propone come secondo testimone il fratello Gervaso, un «sempliciotto» per compensare il quale basterà una bevuta. Renzo torna trionfante dalle donne: Agnese si offre di distrarre, al momento opportuno, Perpetua, mentre Lucia continua a opporre resistenza. Arriva padre Cristoforo.
Speculare nello spazio e nel tempo rispetto al precedente (dal palazzotto alla casetta; da mezzogiorno alla sera), questo capitolo costituisce dunque, con il successivo, il prologo al grande capitolo ottavo della «notte degli imbrogli e dei sotterfugi». Nelle parole del vecchio servitore a padre Cristoforo si accenna che «Qualcosa per aria c'è di sicuro», anzi «cose di fuoco!». Agnese («tutta intenta, in apparenza, all'aspo che faceva girare») fila la trama del matrimonio di sorpresa. Interventi umani tutti destinati a fallire, come è fallita l'utopistica impresa di padre Cristoforo («ammansare la fiera nel suo covile»).

2001 © Luigi De Bellis - letteratura@tin.it