Giuseppe
Cesare Abba, volontario garibaldino, scrisse vari testi legati alla spedizione
dei Mille, nei quali, per altro, fa riferimento a componimenti poetici di
Mameli; nella biblioteca del Progetto Manuzio sono diponibili: Da Quarto al
Volturno e Storia dei Mille.
Alla spedizione dei Mille partecipò anche Ippolito
Nievo; nel suo romanzo Le confessioni di un italiano disegnò
un quadro della storia italiana dal 1775 al 1856, analizzando quindi alcune
fasi della lotta per l'indipendenza italiana.
Carlo
Pisacane, patriota e scrittore, nel 1849 guidò la difesa della
Repubblica romana; nel 1857 organizzò la fallimentare spedizione di
Sapri, nella quale trovò la morte.
Silvio
Pellico, nella notissima opera Le mie prigioni, narrò
la sua detenzione nel carcere dello Spielberg (1820-1830), dovuta alla sua
collaborazione con la Carboneria.
Altro memorialista fu Luigi
Settembrini, di cui nella biblioteca del progetto Manuzio sono consultabili
Le ricordanze della mia vita. Utili per la conoscenza del periodo sono
anche i Racconti, leggende e ricordi della vita italiana di Massimo
d'Azeglio.
Avvenimenti risorgimentali relativi alla città di Firenze sono descritti
nell'opera Firenze Vecchia di Giuseppe
Conti.
Temistocle
Solera, collaboratore di Cavour, scrisse per Verdi alcuni libretti, tra
i quali quello del celeberrimo Nabucco; l'opera, rappresentata per
la prima volta nel 1842, trattando il tema dell'oppressione dei popoli, contribuì
a creare il mito di Verdi patriota. Alcuni hanno proposto di utilizzare come
inno nazionale, in luogo di quello scritto da
Goffredo Mameli e musicato da Novaro, l'amatissimo Coro dell'opera.
Carlo Pepoli
fu patriota, letterato e amico di Giacomo Leopardi che gli dedicò una
poesia dei Canti.
Rapporti con la mazziniana Giovane Italia ebbe Carlo
Bini che, proprio per questo, fu imprigionato all'Isola d'Elba; nella
biblioteca di Liber Liber sono presenti opere composte durante la detenzione.
Profondi sentimenti patriottici, evidentissimi nella tragedia Adelchi
e nell'ode Marzo 1821, ebbe anche, come è noto, Alessandro
Manzoni.
Dallo Statuto albertino alla Costituzione italiana
Lo
Statuto del regno di Sardegna (noto anche come Statuto albertino):
la costituzione del Regno di Sardegna concessa da Carlo Alberto nel 1848,
anno della prima guerra d'indipendenza, successivamente estesa al Regno d'Italia.
Riflessioni sullo Statuto sono presenti nel testo di Graziano
Galassi: La costituzione e le vicende politico-istituzionali italiane
dal 1946 al 1994.