La 1° Divisione Camicie Nere 23
Marzo fu costituita il 23 aprile 1935-XIII, Comandante : Generale di Divisione
Ettore Bastico, Vice Comandante : Luogotenente Generale Alberto
Galamini.
Dopo un intenso periodo di addestramento in Patria, il 17 agosto la Divisione fu passata
in rivista dal Duce, che esaltò lo spirito volontaristico delle Camicie Nere, incitandole
ai futuri cimenti per le maggiori fortune dItalia ed esrimendo il Suo alto elogio al
Comandante per il modo marziale con il quale essa si era presentata ed aveva sfilato.
Il 28 agosto i primi reparti sbarcarono a Massaua ; il 31 sbarcò il Comando di Divisione
e successivamente fino al 5 settembre si susseguirono gli altri scaglioni.
Il 3 ottobre la Divisione composta dalle Legioni:
135°, comandata dal Console Enrico
Francisci,
192°, comandata dal Console Giuseppe
Conticelli,
202°, comandata dal Console Alberto Piroli,
dal Battaglione Mitraglieri, Gruppo Cannoni, Battaglione Complementi, Battaglione Misto e
dai Servizi, varcò il Belesa con la 135° e 192°Legione che occuparono alcune alture al
di là del fiume; alle ore 11 anche la 202° Legione passò il confine.
Successivamente la Divisione, attraversata la regione Enticciò, rimaneva a presidiare
tutto questo settore, provvedendo alla fortificazione della zona di sicurezza e della
linea di resistenza, nonché alla costruzione intensa di opere stradali; fra queste,
notevole, la camionabile che, attraverso la sella ad est dellAmba Adi Caraes,
superando un dislivello di m. 250, mette in comunicazione la piana di Enda Mariam con
quella di Adi Tzalcà, proseguendo lungo la valle del Feres Mai.
Il 20 novembre il Generale Bastico, promosso Comandante di Corpo dArmata, lasciava
il comando della Divisione che veniva assuntoda
S.A.R. Emanuele Filiberto di Savoia, Duca di Pistoia, il quale diramava il seguente Ordine
del Giorno :
Assumendo oggi il comando dellImplacabile 1°Divisione Camicie Nere 23 Marzo
invio ai miei Ufficiali, Sottufficiali e Militi il più fervido saluto. Nei nomi fatidici
del Re e del Duce noi andremo sempre avanti fino alla sicura vittoria.
Il 27 novembre la Divisione inizia lo spostamento verso Hauzien da dove il 6 dicembre si
trasferisce nella zona di Maccallè, a disposizione del III Corpo dArmata.
Qui il lavoro di sistemazione stradale della zona si intensifica in modo quasi vertiginoso
in vista delle future azioni belliche.
S.A.R., che della Divisione è riuscito a fare un unico blocco di volontà fremente nel
desiderio del cimento, il 18 gennaio diramava il seguente Ordine del Giorno alle sue
Camicie Nere : La battaglia decisiva sarà sferrata. A noi tutti lonore di
parteciparvi, il dovere di vincerla. Lo comanda il Duce che in noi ripone assoluta
fiducia; lo attende lItalia tutta che è qui in ispirito in A.O.e nella carne dei suoi figli migliori.
La battaglia sarà dura, quale si addice a uomini forti degni del nome dItalia. In
questi pochi giorni che ancora ci separano dalla battaglia dobbiamo fortificareil già forte nostro animo ad una sola volontà:
quella di vincere per il Re, per il Duce, per lItalia.
Il 21 gennaio il 1°Battaglione della 192°Legione, appoggiato dalla 135° Batteria da
65/17, attacca il nemico alla quota dellalbero isolato (2257) per spazzare le
posizioni antistanti alle linee occupate dalla 135° e 202°Legione.
Il nemico è annidato in caverne fino alla confluenza del Calaminò col Gabat; le sue
posizioni sono costituite da pendici ad inclinazione ripidissima, intervallate da diversi
e profondi salti di roccia con andamento generale sud-nord, paralleli alle cime occupate
dalle Legioni. Il nemico utilizza le possibilità di difesa offerte dal terreno con
costruzione abilissima di ripari, passaggi coperti e mascherati, presidiandoli con circa
1.500 uomini. Il combattimento durissimo viene rincalzato alle ore 14 da una Compagnia
della 135°Legione e dal fuoco di tutte le mitragliatrici pesanti schierate lungo le linee
della 135° e 202° Legione. Alle ore 16.30 gli obiettivi sono completamente raggiunti e
il nemico volge in fuga avendo riportato perdite considerevoli.
Loffensiva dellEndertà trova la Divisione inquadrata nel III Corpo
dArmata. La mattina del 15 febbraio le
Camicie Nere dell Implacabile sono pronte ad attaccare le pendici
dellAmba Aradam, che veniva intanto aggirato a destra dalla Divisione
Sila ed a sinistra dal I°Corpo dArmata.
Le Legioni 135° e 192° hanno sostituito il 14 sulla linea loccupazione realizzata
nei giorni precedenti dalla Divisione Sila. La 202°Legione si è spostata nel
pomeriggio a sud del guado sul Gabat. Il 15 alle ore 6 la 202° si sposta sulla dorsale
Lama di Coltello. S.A.R. il Duca di Pistoia era in prima linea, a contatto dei suoi battaglioni di primo
scaglione. Alle ore 11 il 135°Battaglione fece il primo tentativo di scandaglio del
nemico prendendo contatto : alle ore 15 il 188°Battaglione sulla sinistra ed il 135°
sulla destra, con azione concomitante, leggermente ritardata attaccavano decisamente il
nemico. Alle ore 17.32 il nostro Tricolore veniva piantato sulla vetta più alta
dellAmba dal 188°Battaglione. S.A.R. che a ridosso dei due Battaglioni aveva
seguito lazione, non appena vide la bandiera italiana sulla posizione nemica insieme
al gagliardetto nero delle sue legioni, rivolto ai presenti gridò : Per il Re e per
il Duce, eja eja eja alalà.
Nella notte ormai sopraggiunta, che rendeva arduo lorientamento in un terreno
soggetto allinsidia nemica, il Principe volle attendere i feriti ed accompagnarli
fino al posto di medicazione. Ripresa lavanzata la Divisione fu lanciata verso sud :
raggiunse il Ghevat, lo scavalcò risalendo verso nord per Dibuch e la regione Andinò
onde sbarrare ogni possibile via di ritirata alle truppe di Ras Cassa e Ras Sejum, che
erano fronteggiate a nord dal Corpo dArmata Indigeni, dalla Divisione
CC.NN.28Ottobre e dal 1°Gruppo Battaglioni CC.NN. di Eritrea.
La seconda battaglia del Tembien fu appunto il risultato di questo coordinamento tattico
offensivo fra la Divisione 28 Ottobre e il Corpo dArmata Indigeni, che
procedettero, dopo espugnata lAmba Uork e Debra Amba, su Abbi Addi, con direttrice
nord-sud e nord-sud-ovest, mentre la Divisione 23 Marzo espugnava il versante
meridionale dellAmba Tzellerè, dilagava lugno le pendici settentrionali
dellAmba stessa e per la valle del Tonquà si collegava con gli altri nostri
reparti. I 108 Caduti della 23 Marzo
testimoniano del suo sacrificio. S.A.R. il Comandante della Divisione
inviò al Podestà di Firenze, in data 5 marzo, il seguente telegramma : Allimbrunire del giorno 28
febbraio la 192° Legione delle Camicie Nere fiorentine, dopo avere combattuto e vinto,
conquistava Amba Tzellerè, impediva al nemico la ritirata, lo batteva nuovamente il
giorno appresso, occupava tutto lAndinò, dominava i valloni di Abbi Addi, cuore del
Tembien. Ancora una volta seguendo le antiche e
recenti tradizioni, il popolo di Firenze in armi nella magnifica Legione Francesco
Ferrucci fece vedere chi sia.