caro professore

ho molto pensato in questi giorni al progetto dello spazio atelier al villaggio olimpico

ci ho molto pensato e mi sono chiarita sulle perplessità che avevo

ho anche fatto una piccola ricerca su internet e in libreria

e tra l'altro -forse gliel'avevo accennato anche l'altro giorno- stavo seriamente considerando di indagare il tema degli spazi di lavoro per la tesi

perchè -è chiaro- se c'è un luogo dove tutti i cambiamenti della rivoluzione informatica sono evidenti sono proprio gli "uffici" -demasi ha da dire molto sull'argomento

senza entrare troppo nello specifico della ricerca che ho fatto, ripeterò solo la parola "divano"

la parola divano è un concetto; è un modo differente di lavorare, di pensare, di progettare INSIEME, perchè su un divano ci stanno comode più persone!

quello che le sto proponendo -molto seriamente- è di mettere su uno spazio veramente innovativo -e già solo per questo allettante

sto immaginando uno spazio aperto, giovane, flessibile ed eterogeneo, fatto di aree più o meno dense all'interno di un unico ambiente, dove molte cose accadono, e dove i discorsi si mescolano ai rumori della moka, in un'atmosfera rilassata, ma attiva e fertile

il luogo dove vorrei essere è un ambiente di spazi comuni condivisi piuttosto che postazioni personali, in cui la parola chiave è accessibilità

è un ambiente in cui si respira, in cui le persone si muovono facilmente e liberamente, scegliendo ogni volta l'area più adatta ai propri pensieri e alle proprie necessità; uno spazio dinamico e in movimento, fatto di postazioni nomadi, sempre riconfigurabili

non ci credo ad uno "studio di architettura" in cui ognuno è seduto alla propria sedia, guardando il solo proprio schermo -e dietro...un muro!-, e dando -anche un po' maleducatamente- le spalle a tutti gli altri

e non credo ci sia niente di bello ad entrare in uno spazio che si propone immediatamente aperto fisicamente, che mostra però solo le schiene delle persone; chi dovrebbe entusiasmarsi per questo?

credo fortemente che questa sia un'occasione per proporre un'opportunità diversa -per noi, per cominciare-, uno scenario nuovo di lavoro e (....) di esistenza

la chiave di tutto questo è WIFI

le invio questo link -solo questo, per diversi motivi- che avevo trovato qualche giorno fa, prima che noi parlassimo

dove credo ci sia molto in sintesi

 

                            in breve

 

spazio comune condiviso VS postazione personale

poltrona/divano VS scrivania

dinamismo VS staticità

plurifunzionalità VS zonizzazione

accessibilità VS disposizione

 

-----------CONCRETAMENTE

 

                       LO SPAZIO

  lo spazio aperto all'ingresso dovrebbe avere un atmosfera calda e "domestica", accogliente. Potrebbero esserci poltrone o divani con un grande tavolo basso con altri piani sovrapposti su cui poter lavorare comodi. sulle pareti: libreria

  nella camera grande: al centro grande tavolo, consentendo però una facile circolazione intorno; un paio di computer; libri sulle pareti -stampante a3, scanner,....

 - naturalmente sarebbe pazzesco se si potessero recuperare le finestre oscurate e rendere le due stanze adiacenti un unico ambiente: si avrebbe un grande spazio subito visibile di grande respiro con una suggestiva finestrona unica... vari pensieri...

 la camera piccola potrebbe rimanere isolata con un grande tavolo, con possibilità di sedersi tutti intorno; libri; ulteriore stampante

 la cucina chiaramente rimarrebbe tale con un discreto frigorifero -in vista- lavabo, fornello -tavolo tondo grandicello con sedie

                                

                                       LA PRESENTAZIONE

 sarebbe opportuno comunicare la nascita del nuovo spazio a persone diverse, e questo attraverso il web -senz.altro- ma anche creando degli incontri "conoscitivi" liberi o a tema -ad esempio presentazione di un libro...-, ciò che io chiamo SOFT.PARTY

forse conviene cominciare con qualche incontro interno per conoscerci tutti -non ci conosciamo neanche...- e capire come utilizzare le risorse, quali sono gli interessi personali, ipotizzare progetti o gruppi di ricerca e solo poi pensare ad una serie di servizi da proporre all'esterno, con materiale cartaceo e in web -con calme ma direi nel giro di un paio di settimane, se scatta la sinergia

 

                        L'AUTOFINANZIAMENTO

 caro professore,

questo è un punto dolente

io credo che 100 euro a persona siano un contributo molto grande

le persone che lei vuole coinvolgere sono giovani o giovanissime, persone che stanno investendo in se stesse, che a volte devono "inventarsi" le cose da fare, che in certi casi -non solo il mio, le garantisco- hanno un problema di sopravvivenza minima

lei questo lo sa perfettamente

100 euro al mese sono uno sforzo notevole, mi creda

lo spazio non è così grande

ho molti amici che hanno un luogo dove lavorare -raramente fuorisede- ma il rapporto tra spazio e singolo è diverso

io credo che si debba serenamente decidere cosa esattamente quello spazio sia

si può pensare che quello spazio sia un laboratorio di idee, un caffè voltaire -caffè, professore, caffè, e anche cabaret...- e gestire lo spazio come un luogo di incontro e lavoro, ma aperto e flessibile; in questo caso ci sarebbe una partecipazione concreta, collaborando tutti alla creazione dello spazio, anche facendo un piccolo investimento iniziale, ma chiedendo un impegno economico fisso di molto inferiore -la metà, io direi

si può pensare di fare di quello spazio uno studio di architettura e affittare a più persone, tipo 4 per camera, non di più o non ci si sta; sicuramente ci sono persone interessate. A me sinceramente una cosa del genere non interessa, per varissimi motivi, anche se, come sa, le do tranquillamente una mano ad organizzare

si può pensare infine di rinunciare a quello spazio; se lei crede può, come mi diceva affittarlo ad una famiglia e così la faccenda villaggio olimpico si chiude. Cosa che naturalmente non impedisce di provare a fare un laboratorio altrove, in uno spazio più grande, o più suggestivo, o più piccolo se saremo solo in tre a volerlo fare

quello che non capisco, mi perdoni, è esattamente cosa lei abbia in mente

l'altro mattina mi sembrava che la cosa prioritaria fosse il budget economico

mi perdoni se mi permetto, ma non lo capisco

il progetto si confonde con sue questioni personali ed è difficile

personalmente non so bene come muovermi

io ho un'idea chiara ed è uno spazio pazzesco, unico, nuovo, che si può proporre in quanto tale, prima ancora di quello che si potrà progettare concretamente per l'esterno

d'altra parte, perchè dovremmo farlo proprio lì e non in un altro qualsiasi luogo, se comunque le spese sono le stesse? perchè non scegliere un luogo tutti insieme? magari qualcuno ha accesso ad uno spazio molto economico, oppure possiede uno spazio che desidera mettere a disposizione con un piccolo contributo,...

spero che lei capisca quello che sto dicendo e non consideri le mie considerazioni un eccesso di confidenza o invasione nel suo privato; spero capisca che è difficile per me

sono a sua disposizione, comunque, per incontrarci e parlarne insieme

a presto, con affetto

if

 

 

un paio di esempi

 oppure

spazio razorfish a milano