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PRESENTAZIONE
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Gli
interventi di Antonino Saggio pubblicati in Coffee Break rappresentano
in qualche modo una scommessa. Di diversa estrazione, i testi proposti
descrivono una personale panoramica sulla cultura architettonica contemporanea
e sono incentrati, anche se talvolta riferiti ad un passato prossimo,
su problemi strettamente legati al presente. Testi impegnati, consistenti,
generosi che Antonino Saggio ha offerto giorno per giorno, fino al 31
dicembre 2000, ai lettori di ARCH'IT. La scelta, diciamolo subito, non
è stata quella di procurare a tale ingente mole di scritti un'uscita
editoriale analoga a quella cartacea. L'autore ha piuttosto scelto di
usare la rete per costruire qualcosa insieme ai suoi lettori. Infatti, l'esperienza inaugurata da Antonino Saggio, già profondamente immerso nella cultura del digitale -ricordiamo che la collana da lui diretta per Birkhäuser e per Testo & Immagine costituisce, di fatto, la prima e sistematica ricognizione sulle manifestazioni della digitalizzazione in architettura- nasce all'insegna di una grande passione comunicativa e dalla consapevolezza che la rete, oltre a prospettarsi come sistema dalle molteplici potenzialità per lo sviluppo dell'architettura, è anche un mezzo formidabile per avviare nuove pratiche di elaborazione testuale e di comunicazione. Saggio sa bene che la materia digitale può assumere forme diverse pur senza cambiare di sostanza, prestarsi a modifiche, essere riprodotta, tendere ad essere imprevedibilmente smontata e rimontata all'infinito. Intendiamoci, non voglio dire con questo che il nostro autore ha deciso all'improvviso di offrire i suoi elaborati alle più disinvolte manipolazioni. Egli si è però mosso in questa direzione, ponendo tuttavia alcune regole del gioco, come per esempio il rispetto delle modalità di citazione. Certo, quelli pubblicati in Coffee Break non sono testi conclusivi. Non lo erano nella loro originaria pubblicazione cartacea, dato che sono stati ripresi, riassemblati, riorganizzati per l'edizione online; e tanto meno sono conclusivi quelli presentati su ARCH'IT. Non lo sono, ma perché? Saggio privilegia il rapporto con i lettori, chiede loro di reagire, di rispondere, di inaugurare un dialogo che estenda la dimensione del testo scritto attraverso approfondimenti, collegamenti, conferme e confutazioni. Questo gioco si costruisce sulle connessioni, esiste in funzione della capacità di propagarsi in rete, prolifera attraverso lo sviluppo di collaborazioni che restituiscono, se ben orchestrate, concretezza ed attualità al materiale originario. Quando Antonino Saggio è venuto a Firenze per parlarmi di quello che poi sarebbe diventato Coffee Break, abbiamo discusso su come un testo opportunamente collocato in rete possa essere soggetto a questo genere di influenze al punto da consegnare alle tradizionali note ed ai riferimenti esterni una funzione di scambiatori bidirezionali capaci di produrre eventuali feedback dinamici all'interno del testo originario. Per questo, nel dare avvio all'iniziativa, è stata posta come condizione centrale il contatto e lo scambio di informazioni con i lettori, che diventano parte fondamentale del gioco comunicativo. Nel tempo, in funzione degli stimoli che la caffeina diffusa da Antonino Saggio produrrà nel pubblico, Coffee Break potrà arricchirsi di collegamenti, di appendici e di peduncoli d'informazione con funzione tutt'altro che secondaria e marginale. L'impeto e la passione con cui Saggio si dedica all'esplorazione delle prime configurazioni della pratica pubblicistica in rete è da salutare come un'esperienza positiva, ed altamente prolifica. Ne sono testimonianza le numerose relazioni che l'autore ha avviato con i lettori che gli hanno scritto già nelle prime settimane. Marco Brizzi brizzi@dada.it |
[01jan2001] | |||
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qualsiasi comunicazione laboratorio |