Questo
grande manufatto sorge come un'isola, in quanto tutt'intorno non
lega con altra costruzione. Tutto di mattoni e a due piani, è
fornito ancora di ampia cantina sottostante, di cisterna e pozzi.
Fu fatto erigere nel 1700 da Francesco Saverio Lombardi, con
magnifico disegno, sul suolo risultante dall'abbattimento di un
gruppo di modeste case, provenienti dalla famiglia Scassa e da
altri proprietari. Dagli eredi Lombardi passò per successione in
parte al Barone Giambattista d'Amelj (donde il riferimento
popolare u palazze u Barone) e in parte agli eredi di Giuseppe
Bonghi. Pervenne poi all'avv. Costantino Venditti. L'accesso ha un
bel portale artisticamente concepito, costituito
da due colonne sormontate da capitelli con un fregio in mezzo
all'architrave. Sull'arco del balcone sovrastante è murato lo
stemma dei Lombardi: scudo inquartato a metà verticalmente,
avente a sinistra un leone rampante e a destra tre fasce
orizzontali. Di fregi sono ornati anche gli altri balconi, dei
quali, quelli prospicienti alla Piazza del Duomo sono in
travertino e le mensole messe per sostegno hanno fregi a rilievo;
sui loro architravi si notavano le seguenti iscrizioni:" VINC.
LOMBARDO ELEGANTIOREM REDDI. C.A.D. MDCCLVI e VINC. LOMBARDO
F.R.S.A. 1756 suo PROP. AERE". Interessante è
anche l'atrio, ove i pilastri sono sormontati da capitelli.
Mascheroni, metope e triglifi si rinvengono anche sugli altri Iati
di questa considerevole fabbrica, alla cui realizzazione (si dice)
concorse anche il materiale sottratto al Castello. Nella cantina,
ove "molte pietre con iscrizioni giacevano per sostegno delle
botti", fu rinvenuto un busto ligneo di S. Maria (ora al
Museo), che nei tempi antichi rimase esposto nel Duomo "sino
a che venne fuori da artistico scalpello la bellissima statua di
S. Maria Patrona". Provenendo da Troia col titolo di Conti di
Gambatesa, la famiglia Lombardi ebbe la sua prima dimora al Corso
Garibaldi; poi acquistò altri beni e contrasse distintissime
parentele con gli Afflitto, i Campana, gli Scassa, i Nicastro, i
Pignatelli, i Bonghi. Diversi esponenti furono insigniti
dell'Ordine Militare di Malta, altri acquistarono rinomanza come
storici, archeologi e giuristi, autori di opere che sono veri
documenti della tradizione storica e artistica della nostra città.
Quasi nulla, purtroppo, si è salvato della loro ricchissima
biblioteca e delle loro interessanti raccolte di monete e di
reperti archeologici. Delle loro opere si conservano alcuni
manoscritti nella Biblioteca Comunale.
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