Ho avuto la fortuna di intervistare una signora di nome Lucia, nata il 15
settembre del 1908, che mi ha raccontato i suoi ricordi sulla Prima guerra
mondiale. In quel periodo viveva a Velletri.
Così racconta la
nostra nonnina di 92 anni:
“Il paese era distrutto, le
abitazioni poco resistenti, la piazza era come un campo di addestramento. Le
strade erano piene di brecciolina; la periferia era l’unica zona rimasta in
piedi, la campagna, infatti, non era stata attaccata dai bombardamenti.
Molti abitanti del paese erano
stati colpiti da gravi malattie, come la malaria e per questo la popolazione fu
decimata.
Si lavorava da contadini,
falegnami, calzolai, sarti e artigiani, prevalentemente, ma si guadagnava molto
poco.
Quando i bambini potevano
giocare si divertivano con
l’altalena, a campana, a corda e a mugnaio. Frequentavano la scuola fino alla
seconda elementare.
Purtroppo non ricordo
nient’altro, in quegli anni avevo solo sette anni”.
Ringrazio di cuore la cara
nonnina Lucia perché è stata gentilissima a rispondere alle mie domande.
(Testimonianza
raccolta da Emanuela)
(Il Piave)
Non
ho avuto la fortuna di conoscere il mio bisnonno, ma mio padre mi parla spesso
di lui.
Il mio bisnonno, durante la Prima guerra mondiale, lavorava come porta
feriti e, durante la battaglia di Caporetto, fu ferito, proprio mentre portava
in salvo un soldato. Per questo fu premiato con una croce di bronzo al valor
militare.
Qualche pezzetto di scheggia di granata gli era rimasta nelle costole e
mio padre mi racconta di averle toccate con le sue stesse mani.
Durante il periodo fascista il mio bisnonno fu perseguitato, perché era
comunista; in quel periodo chi osava rifiutarsi di aderire al partito fascista,
veniva sottoposto a torture psicologiche e fisiche.
Una notte, come mi ha raccontato mio padre, il mio bisnonno fu portato
nella sede dei fascisti e costretto a bere una grande quantità di olio di
ricino. Lo legarono e lo condussero in piazza, davanti a tutti.
Nonostante questo rimase fedele al suo
partito.
(Testimonianza
raccolta da Flavia)
Mi
avrebbe fatto piacere conoscere il mio bisnonno Pietro, ma purtroppo è morto
durante la Prima guerra mondiale…
(Giorgia)